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Giornalisti
latinisti: Muchibus thankibus p. 125,
millibus grazibus p.192.
ITALIA, MAGISTRA ARTIUM
Parla l’avvocato O’ Molloy a
proposito del diritto romano in contrasto con la più antica legge Mosaica, la lex talionis.
E citava il Mosé di
Michelangelo, in Vaticano 191
And he cited the Moses of
Michelangelo in the Vatican-124
Invero si trova in San Pietro in Vincoli
(1513-1515)
Quindi l’avvocato tirò fuori
il portasigarette. Una volta c’era chi dava importanza a tal gesto, anzi
credeva di dare importanza a se stesso.
In effetti il fattorino tirò
fuori un fiammifero e gli accese pensosamente il sigaro.
Talora un’azione minima,
insignificante come questa di accendere un fiammifero determina il corso di due vite.
Sembra una battuta invece può
accadere.
Nel 1968 eravamo studenti
borsisti nel collegio dell’Università
estiva di Debrecen, era notte e nel buio dello studio, Fulvio accese un
fiammifero per la sua sigaretta. Illuminandosi il volto e guardandomi disse: Eh
sé eh gianni, la donna deve essere giovane” Poi, prima che la fiammella si
esaurisse, aggiunse: “L’uomo no!”
Non ho mai più dimenticato
quell’istante anche per la mia indole molto incline all’educazione.
Riprende a parlare l’avvocato
O’ Molloy, plasmando le parole con pretesa di critico d’arte.
A POLISHED PERIOD 125 UN
PERIODO TORNITO 192
“Quell’effigie marmorea in
musica raggelata, cornuta e terribile”
“That stony effigy in frozen music,
horned and terrible”
Parla con enfasi, a vanvera
del Mosé di Michelangelo, “quell’eterno simbolo di saggezza e profezia che, se
mai cosa spiritualmente trasfigurata o trasfigurante operata nel marmo dalla
fantasia o dalla mano di scultore meriti di vivere, merita di vivere, deserves to live.
La sua mano affilata accompagnava le parole ondeggiando with a wave.
Un modo di darsi importanza
tuttora molto diffuso soprattutto tra i falliti che magari ricevono un
posticino di servizio nell’angolo di un palcoscenico. Ne vediamo tanti
ondeggiare e sproloquiare.
Il direttore Crawford disse subito: Bello! Fine!
The divine afflatus, l’afflato divino, rincarò
il giornalista O’ Madden
Stephen
non parla e l’avvocato domanda: “Le piace?”
Stephen
arrossì- blushed- accarezzato dalla
grazia dell’eloquio e del gesto. Probabilmente una considerazione dell’avvocato
che offrì una sigaretta al direttore. Il giornalista sportivo Lenehan accese le
sigarette e colse il suo trofeo dicendo Muchibus
thankibus 125, millibus grazibus. 192
Sono
quelli che si danno importanza facendo credere che conoscono il latino o
il greco ma non se ne curano magari
storpiandolo di proposito per apparire graziosi. Ma c’è anche chi lo sbaglia
come un conduttore televisivo, tal Mirabella,
che un giorno disse: “homines dum
docunt (sic!) discunt”.
Una
volta quel maestro di color che sanno che è Corrado Augias scrisse nel
quotidiano la Repubblica che l’annientamento
delle legioni di Varo fatte a pezzi dai Germani di Arminio nella selva di Teutoburgo avvenne nel 9 avanti Cristo invece che dopo Cristo
quando Augusto era già vecchio.
Si
può sbagliare, per carità, ma poi bisogna accorgersene, correggersi e
scusarsene. Così ha fatto Barbero quando in una trasmissione ha detto che la
maschera di Agamennone è stata trovata a Troia ma dopo qualche minuto ha
corretto l’errore con Micene. Succede anche a me quando parlo a lungo e mi
stanco. Però non manco mai di scusarmi e correggermi appena me ne accorgo.
Non
si è mai scusato invece il celebratissimo Benigni del falso storico, voluto per servilismo, secondo il quale ai
campi di sterminio nazisti posero fine gli Americani. La benemerenza storica
russa della battaglia di Stalingrado che nel febbraio del 1943 invertì le sorti della guerra fermando e
respingendo indietro i nazisti, oggi è taciuta e misconosciuta mentre non è mai
stata obliterata quella degli Ateniesi che a Maratona (490) e Salamina (480) sconfissero, fermarono e respinsero gli
invasori persiani. Battaglie epocali degne di ricordo.
Bologna
30 marzo 2025 ore 17, 08. giovanni ghiselli
p. s.
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