lunedì 1 settembre 2025

Chiediamo perdono a tutte le vittime.


Nella pagina 4 del quotidiano “la Repubblica” di oggi leggo questo titolo:

La Flottilla prende il largo

Avvertimento da Israele

“Per noi sono terroristi”

Stanno partendo o si preparano a partire decine di navi da Barcellona, Genova, Catania, Siracusa, e dalla Tunisia.

Tutti noi infatti abbiamo bisogno di questa reazione difensiva, di vedere raddrizzato il valore delle parole che viene distorto e capovolto sistematicamte: i volontari che partono per portare  aiuto a persone inermi, finora sopravvissute al massacro di decine di migliaia dei loro congiunti, vengono chiamati terroristi dai mandanti di siffatto sterminio. Per tale ribaltamento della realtà effettuale ha trovato parole adatte Seneca nell’età di Nerone:" Mutatus ordo est, sed nil propria iacet;/ sed acta retro cuncta

( Oedipus, vv. 366-367) , è mutato l'ordine naturale e nulla si trova al suo posto; ma tutto è invertito. Sono parole dette dalla profetessa Manto, figlia di Tiresia.

Nella stessa pagina del giornale odierno l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau, intervistata, ha detto: “Siamo qui per difendere non solo la Palestina, ma tutta l’umanità”. Questa donna coraggiosa si è imbarcata sapendo di correre dei rischi.

“Ha paura?” le ha domandato l’intervistatore.

“Un po’ sì perché lo Stato di Israele non rispetta la vita umana. E sappiamo come ha agito in altri casi sparando sulle imbarcazioni e deportando persone. Ma mi fa ancora più paura non fare nulla per fermare questo genocidio ed essere costretta a dire ai miei bambini che in futuro non si rispetteranno più i diritti umani.

Ultima domanda: “Se riuscirete a entrare a Gaza, qual è la prima cosa che vuole fare?”

Risposta: “Chiedere scusa a tutti loro in nome dell’Europa”.

Villa Fastiggi primo settembre 2025 ore 19, 40 giovanni ghiselli

p. s.

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Autori greci e latini in Shakespeare 7


 

 

Eros si associa a Eris. La gelosia

Eros si associa a Eris (contesa) Ovidio, :"Militat omnis amans, et habet sua castra Cupido;/Attice, crede mihi, militat omnis amans "(Amores, I, 9, 1-2), è un soldato ogni amante; anche Cupido ha il suo campo di guerra; Attico, credimi, ogni amante è un soldato.

 

La guerra all’interno della coppia si può collegare al  tarlo edace della gelosia, definita da Shakespeare : "il mostro dagli occhi verdi che deride il cibo di cui si pasce"[1].

"the green-eyed monster, which doth mock/ the meat it feeds on "[2], il mostro dagli occhi verdi che si fa beffe del cibo di cui si pasce.

 

 Swann di Proust la sentiva "quasi che questa avesse avuto una vitalità è indipendente, egoistica, vorace di tutto quanto l'alimentasse"[3]. Essa era "come una piovra che getta un primo, poi un secondo, poi un terzo tentacolo" (p. 301). La gelosia è cieca ed è incurabile :"La gelosia, avendo gli occhi bendati, non solo è incapace di scoprire alcunché nelle tenebre onde è avvolta; è, inoltre, uno di quei supplizi nei quali si è costretti a ricominciare senza posa il proprio lavoro, come quello d'Issione o delle Danaidi"[4].

Il "letto" delle donne nella Medea di Euripide è indicato quale causa ripetuta   di dolore nell'ultimo canto del coro che ricorda un altro delitto di madre contro i propri figli: quello di Ino, la figlia di Cadmo fatta impazzire dagli déi (1283), in particolare dalla gelosia di Era :"-gunaikw'n levco"-poluvponon,  o[sa brotoi'" e[re-xa" h[dh kakav" ( Medea, vv. 1289-1292) o letto delle donne pieno di affanni, quanti mali hai procurato già ai mortali! Ino aveva allevato Dioniso e fu resa pazza da Era. Uccise i figli Leandro e Melicerto poi si gettò in mare dove divenne Leucotea, ladea bianca

La gelosia di Era perseguitò Eracle che Zeus ebbe da Alcmena

 

 

 

La zoppia del tiranno, la tirannide come monarchia claudicante. Shakespeare, Sofocle, Erodoto, Pindaro. Il monosandalismo di Giasone e gli affreschi dei Carracci a palazzo Fava.

Zoppicante come Edipo è the bloody king  (IV, 3), il re sanguinario di Shakespeare, Riccardo III   il quale si presenta dicendo di essere:"so lamely and unfashionable/That dogs bark at me, as I halt by them "(I, 1), così claudicante e goffo che i cani mi latrano contro quando gli passo vicino arrancando.

 E' questa una zoppia che rende malata tutta la sua terra secondo il tovpo" che risale a Omero ed Esiodo: un cittadino dice che il Duca di Gloucester è pericolosissimo come i figli e i fratelli della regina e se costoro non governassero ma fossero governati "this sickly land might solace as before " (II, 3), questa terra malata[5] potrebbe avere ristoro come prima.

Così l'Oedipus di Seneca: “fecimus caelum nocens” (36).

Altrettanto pensa lo zio di Amleto che ha assassinato il fratello: “Oh, my offence is rank, it smells to heaven” (Hamlet, III, 3), oh, il mio crimine è fetido, manda il puzzo fino al cielo.

La terra contaminata e desolata diventa tutta una tomba come la Scozia nel Macbeth :"poor country…it cannot be called our mother, but our grave; where nothing, but who knows nothing, is once seen to smile; where sighs, and groans, and shrieks that rend the air, are made, not marked " ( Macbeth, IV, 3), povera terra!…non può essere chiamata nostra madre ma nostra tomba; dove niente, se non chi non conosce niente, si vede sorridere, dove sospiri e gemiti e grida che lacerano l'aria, sono emessi, ma nessuno ci fa caso. E'  il nobile Ross che parla.

Nel Riccardo III Lady Ann dice a Riccardo che si appresta a corteggiarla: “Foul devil, for God’s sake hence, and trouble us not;-For thou hast made the happy earth thy hell,-Fill’d with cursing cries and deep exclaims” (I, 2), sconcio demonio, per amor di Dio, via di qui e non darci pena; perché tu hai fatto della terra felice il tuo inferno, riempito con urla di maledizione e profondi gemiti. Dopo una battuta corteggiante di Riccardo, Anne rincara la dose chiamandolo “diffus’d infection of a man”, infezione di uomo diffusa.  

 

 

Macbeth  di Shakespeare inciampa nel meccanismo del potere che è una scala i cui gradini sono vite umane da calpestare:"That is a step/On which I must fall down, or else o'erleap / For in my way it lies " (I, 4), questo è un gradino sul quale devo cadere oppure scavalcarlo poiché si trova sulla mia strada.

 

.

 Il despota  teme chi gli sta sopra[6] anche solo fisicamente: "  Edipo uccide il padre che, dall'alto del suo carro, precipita allo stesso suo livello (...) Come Edipo che colpendo Laio con il suo bastone lo fa cadere dall'alto del suo carro a terra, ai suoi piedi, Periandro falcia e abbatte tutti coloro la cui testa supera di poco quella degli altri. E in secondo luogo le donne. La tradizione greca fa di Periandro, modello del tiranno, un nuovo Edipo. Egli avrebbe, in segreto, consumato l'unione sessuale con la madre Krateia [7] (...) Ma la tirannide, sovranità claudicante, non può procedere a lungo nel suo successo. L'oracolo, che aveva dato via libera a Cipselo per aprirgli la porta del potere, aveva fissato, fin dall'inizio, il termine al di là del quale la discendenza di Labda, non diversamente da quella di Laio, non avrebbe avuto il diritto di perpetuarsi. "Cipselo, figlio di Eezione, re dell'illustre Corinto" aveva proclamato il dio; ma per aggiungere subito:"lui e i suoi figli, ma non più i figli dei suoi figli"[8]. Alla terza generazione, l'effetto della "pietra rotolante" uscita dal ventre di Labda non si fa più sentire [9]. Per la stirpe dei claudicanti, istallati sul trono di Corinto, è venuto il momento in cui il destino vacilla, precipita, sprofonda nella sventura e nella morte"[10].

 

A proposito della zoppìa del tiranno, Periandro era figlio di Cipselo, nato da una Bacchiade zoppa (cwlhv, V, 92 b), Labda, che nessun membro di questa oligarchia dominante Corinto voleva sposare. La sposò invece uno di origine Lapita, Eezione il quale, siccome non nascevano figli, andò a interrogare l'oracolo di Delfi. La Pizia rispose che Labda era già incinta e avrebbe partorito un masso rotondo che si sarebbe abbattuto sui governanti punendo Corinto..

Diversi tiranni in conclusione hanno qualche cosa di zoppo: Cipselo e Periandro in quanto discendenti da Labda, Edipo poiché ha avuto i piedi perforati[11] ed è nipote di Labdaco.  Anzi, se consideriamo con attenzione la prima antistrofe del secondo stasimo dell'Edipo re  vediamo che tutte le tirannidi sono zoppe: "la prepotenza fa crescere il tiranno, la prepotenza/ se si è riempita invano di molti orpelli/ che non sono opportuni e non convengono (mhde; sumfevronta)[12]/salita su fastigi altissimi/precipita nella necessità scoscesa/dove non si avvale di valido piede" e[nq j ouj podi; crhsivmw/-crh'tai "(vv. 873-879).

Il nome  Hinkfuss, il regista che vuole assoggettare gli attori in Questa sera si recita a soggetto [13] significa "piè zoppo". Il dramma potrà procedere solo quando la compagnia avrà conquistato la sua libertà interpretativa.  

 

Anche Giasone, il seduttore punito da Medea,  si presentò con un solo sandalo[14],  al sacrificio in onore di Nettuno celebrato dal figlio del dio,  Pelia, lo zio usurpatore, e questa asimmetria, in qualche modo fa zoppicare: “L’arrivo del vendicatore preannunciato da un oracolo e segnato da un marchio che lo rende riconoscibile alla sua vittima è un tema mitico e narrativo largamente diffuso nei racconti folklorici: un uomo fatale segnato da un marchio fu pure Edipo, “l’uomo dai piedi gonfi”, destinato da una profezia a uccidere il padre…Più complesso è il segno di Giasone e il tratto che distingue la sua missione, vale a dire il monosandalismo: evidentemente il monosandalismo è una forma simbolica di marchio fisico e una forma attenuata di zoppia; d’altro lato, l’uso di indossare un solo calzare è un elemento che s’inserisce in un complesso sistema rituale”[15]. Ma questa altra parte non riguarda il nostro discorso.

I tre Carracci,  i fratelli Agostino e Annibale che con il cugino Ludovico affrescarono  il piano nobile di palazzo Fava a Bologna (1583-1584) mettono in rilievo l’unico piede nudo di Giasone che arriva alle spalle di Pelia il quale si volta  dissimulando a stento l’angoscia.

 

Villa Fastiggi primo settembre 2025 ore 15, 58 giovanni ghiselli.

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[1]Otello , III, 3.

[2]Shakespeare, Otello , III, 3.

[3] La strada di Swann, p. 300.

[4] Proust, La prigioniera, p. 151.

[5] Cfr la scheda “Dalla salute del re dipende quella del suo popolo e della sua terra”, dopo il v. 16.  

[6] Cfr. " formidolosum… supra principem  attolli "  di Tacito (Agricola, 39 già citato).

[7]Diogene Laerzio, I, 96.

[8]Erodoto, V, 92, e 8-9.

[9]Erodoto, V, 92, e 2. Così le streghe del Macbeth  promettono il regno al signore di Glamis, ma la successione ai figli di Banquo (I, 3).

[10]Vernant e Vidal-Naquet, Mito e tragedia due , pp. 39,  48 e 49.

[11]Edipo re , 1034, e Rane , 1192.

[12] Queste parole possono smontare l’utile perseguito da Giasone.

[13] Terza commedia (del 1929) della Trilogia del teatro nel teatro di Pirandello. Le altre due sono i Sei personaggi in cerca d'autore  (del '21) e Ciascuno a suo modo (del '24).

[14] Cfr. Pindaro, Pitica IV e Igino, Miti, 12 e 13.

[15]  Giulio Guidorizzi, a cura di Igino, Miti, p. 200.