domenica 24 agosto 2025

Una signora pregevole: intelligente, colta, equilibrata.

Ho visto su You tube un’intervista  a Luciana Castellina, una donna di valore. Ne riferisco e commento alcune risposte.
E’ una dei pochi comunisti a non avere cambiato idea, una volta mutata la moda. Perché essere ancora comunista? Le ha domandato Telese.
“Perché il mondo va cambiato nel senso della libertà e dell’uguaglianza. Ci abbiamo provato senza riuscirci. Bisogna provarci ancora”.
Come sa chi mi legge, ho passato diversi mesi in una università  ungherese tra il 1966 e il 1980. Allora nella terra magiara c’era un governo comunista. Esercitava un potere non duro. C’era più uguaglianza che da noi e un maggior controllo. Del resto oggi in Italia siamo meno liberi degli Ungheresi allora. In Ungheria c’era un governo satellite di quello sovietico. Dopo la tragedia del 1956 avevano trovato un accordo con dei compromessi.
A Debrecen non si vedevano lussi e sfoggi di ricchezza, ma nemmeno miseria. La scuola e la medicina erano gratuite. Gli stipendi erano bassi e pure i prezzi. Il necessario, dal cibo all’affitto, aveva un prezzo politico, quasi simbolico. Ora i lavoratori in Italia sono in balìa dei grandi gruppi finanziari e per tante famiglie è molto difficile pagare i costi della vita.
Il nostro primo ministro è una donna che dice di essere madre e cristiana. Mi domando come abbia fatto a non condannare da subito le stragi degli inermi di Gaza, con decine di migliaia di donne e bambini massacrati. 
Marianna Aprile ha domandato se non faccia parte dell’emancipazione femminile, una premier donna. La Castellina ha risposto razionalmente che le donne non sono tutte uguali. La Meloni è una conservatrice che vuole conservare disuguaglianza e povertà. Questo mondo è da cambiare, non da conservare. La rivoluzione femminile ha creato negli uomini peggiori un disagio che nei casi pessimi arriva alla patologia e all’orrore dei frequenti femminicidi. Si deve trovare un equilibrio tra i due generi, la solidarietà, la collaborazione. La scuola dovrebbe educare anche a questo. Né patriarcato né matriarcato
Si deve ricostruire la democrazia partendo dal territorio, strappando brandelli di potere al governo centrale attraverso forme locali di democrazia diretta.

Villa Fastiggi 24 agosto 2025 ore 19, 09 giovanni ghiselli

p. s.
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