mercoledì 31 gennaio 2024

I paradigmi eterni della storia.


 

Una piccola appendice alla conferenza che terrò nell’Hotel Alexander di Pesaro il 2 febbraio dalle 19.

 

 

Oggi abbiamo bisosogno più che mai di modelli positivi e contromodelli negativi. Diversi ce ne sono nella vita e molti altri nella storia la cui conoscenza contribuisce alla maturità

 Lo afferma Cicerone nell'Orator [1]: "Nescire autem quid ante quam natus sis acciderit, id est semper esse puerum. Quid enim est aetas hominis, nisi eă memoriā rerum veterum cum superiorum aetate contexitur?" (120), del resto non sapere che cosa sia accaduto prima che tu sia nato equivale ad essere sempre un ragazzo. Che cosa è infatti la vita di un uomo, se non la si allaccia con la vita di quelli venuti prima, attraverso la memoria storica?

Nell’ultimo dei Quattro quartetti , Little Gidding (del 1942), T. S. Eliot afferma: “A people without history/Is not redeemed from time, for history is a pattern/Of timeless moments” (vv. 236-238), un popolo senza storia non è redento dal tempo, poiché la storia è un paradigma di momenti senza tempo.

 

Bologna 31 gennaio 2024 ore 21, 19 giovanni ghiselli

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[1] Del 46 a. C.

Bisogna ritrovare l’umanesimo smarrito.


Ilaria Salis incatenata e inceppata in in tribunale di Budapest è l’immagine dello smarrimento dell’ideale umanistico. Si aggiunge agli orrori delle guerre che massacrano donne e bambini.

Ieri sera da Floris c’era un tale,  Edward Luttwak, che attribuisce alla giustizia punitiva lo sterminio dei civili, tutti senza eccezione complici, secondo lui, di un governo canaglia.

 

“Anche i bambini?”, gli avrei domandato. Ma sarebbe stato inutile con un tipo del genere.

 

 Scrivo solo che l’uccisione dei bambini, a qualunque Stato e cultura appartengano, è un crimine orrendo.

Ogni uccisione invero è un crimine, ma lo sterminio delle bambine e dei bambini è un delitto e un’offesa contro l’ umanità. Non solo come sentimento umano e cultura umana, ma contro l’intera nostra specie.

Contro tali aberrazioni colpevoli dobbiamo recuperare lo spirito dell’umanesimo che è amore per l’umanità.

 

Bologna 31 gennaio 2023 giovanni ghiselli ore 11, 36

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martedì 30 gennaio 2024

Le lettere umane oggi sono fuori moda e ignorate da tanti.


 

So bene che quanto ho scritto nel post precedente non è di moda e per questo non sarà apprezzato dai più. Ma io sono, appunto, inattuale.

 

Bologna 30 gennaio 2024 ore 12, 20 giovanni ghiselli

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La Persuasione signora veneranda.


 

Perché  già da scolaro a Pesaro mi interessava più imparare l’arte della parola che la tecnica dei numeri?

Intanto perché era portato alle lettere molto più che ai conti, ma non solo.

Avevo capito per tempo che la capacità di parlare efficacemente è funzionale alla persuasione la quale a sua volta è necessaria in ogni impresa umana.

Torna a proposito quanto dice Ecuba in una cara tragedia di Euripide:

” perché noi mortali ci affatichiamo - mocqou`men-(Ecuba, 815) a studiare le altre discipline, come cosa necessaria, mentre non ci impegniamo a imparare, magari pagando un onorario,  la Persuasione , l’unica signora assoluta degli uomini-Peiqw; de; th;n tuvrannon ajnqrwvpoi~ movnhn-816- in modo da poter convincere gli altri e ottenere quanto si vuole?”.

 

Per giunta studiare le lettere non mi costava fatica, mentre imparare i numeri mi pesava come le rupi dell’Etna sui maledetti Encelado e Tifone, i Giganti eterni nemici della cultura.

 

Bologna 30 gennaio 2024 ore 12, 10 giovanni ghiselli

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Bisogna antivedere cosa c’è dietro la maschera. Non è cosa vana


 

Non hominibus tantum sed rebus persona demenda est et reddenda facies sua (Seneca, Ep. 24, 13), non solo agli uomini bisogna togliere la maschera ma anche alle cose e restituire il loro aspetto.

 

L’ajlazwvn, il gloriosus , lo spaccone che si dà importanza salendo ciarlatano sulla ribalta e si vanta, quando  si trova in difficoltà,  perde la maschera che lo mistificava.

 Cfr. Lucrezio: “ Quo magis in dubiis hominem spectare periclis/convenit adversisque in rebus noscere qui sit;/nam verae voces tum demum pectore ab imo/eliciuntur <et> eripitur persona, manet res" (De rerum natura, III, 55-58), tanto più è necessario provare la persona nei pericoli rischiosi e conoscerne la qualità nelle situazioni sfavorevoli; infatti le parole autentiche allora finalmente escono dal fondo del cuore e si strappa la maschera, rimane la sostanza.

Del resto ogni situazione si forma fluttuando: “nihil est toto quod perstet in orbe/cuncta fluunt, omnisque vagans formatur imago” (Ovidio, Metamorfosi, XV, 177-178)  non c’è niente che duri nel mondo, tutto scorre e ogni immagine si forma fluttuando.

Ho visto tanti cerretani vantoni poi li ho visti sbugiardati dalla Vita che non si lascia ingannare.

“Che se l’antiveder qui non è vano” succederà ancora

Something will defeat you. Life will defeat you” (Orwell, 1984, parte terza, capitolo 3), qualcosa vi sconfiggerà. La vita vi sconfiggerà.

 

 

Bologna 30 gennaio 2024 ore 9, 34 giovanni ghiselli

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Plutarco. Un intellettuale greco ai tempi di Traiano e Adriano. Conferenza

Artecento Associazione Culturale invita soci e amici all'incontro con
Giovanni Ghiselli, Studioso di letteratura e drammaturgia classica
Sabato 3 Febbraio 2024 ore 17,00
Gipsoteca Museo Vitali - Via Santa Liberata 11a Cento FE
Ingresso libero e gratuito

Si prega di non accedere in sala a conferenza iniziata

click sulle locandine per ingrandirle



lunedì 29 gennaio 2024

Greppie e bare strapiene


 

Le greppie di quanti celebrano le guerre sono  le mangiatoie dove costoro si rimpinzano, e pure sono simboli-suvmbola- da completare con  le bare per  le vittime civili e militari.

Greppie e bare strapiene.

 

Bologna 29 gennaio 2023 giovanni ghiselli

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Un film bello

Bello il film Povere creature diretto da Yorgos Lanthimos. Bravissima e splendida la protagonista Emma Stone.
Mostra la crescita di una donna incinta suicida, resuscitata da un chirurgo che  sostituisce il  cervello dell’annegata con quello del suo feto.
Questa creatura all’inizio si comporta in modo infantile e automatico poi cresce con indipendenza totale rispetto a ogni regola vittoriana, vivendo con curiosità e originalità. Le esperienze umane che cerca e la fanno pensare,  massime le sessuali, le donano un’intelligenza e un fascino che attira tutte le persone incontrate, e pure gli spettatori del film.
La sala era  gremita soprattutto di giovani: ragazze e ragazzi erano talmente tanti che non ho trovato posto nella seconda fila da me preferita. Mi sono accontentato della prima fila.
Mi sono commosso perché la  protagonista, Bella di nome e di fatto più che bella, mi ha fatto pensare al comportamento delle donne speciali che mi hanno sempre attirato e aiutato a diventare me stesso correggendo i miei errori e incoraggiando le mie capacità.
 
Bologna 29 gennaio 2024 ore 11, 08 giovanni ghiselli
 
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domenica 28 gennaio 2024

La logica di ogni impero è quella della prepotenza. Il falso contrappasso

La logica del potere è quella della prepotenza
Per quanto riguarda l’attribuzione della prepotenza perfino alla dhmokrativa  ateniese, Pericle, nell terzo e ultimo discorso che Tucidide gli attribuisce, aveva detto ai suoi concittadini: “wJ~ turannivda ga;r h[dh e[cete aujth;n (ajrch`n)  h}n labei'n me;n a[dikon dokei' ei\nai, ajfei'nai ejpikivndunon” (II, 63, 2) avete un potere che è oramai come una tirannide e questa può sembrare ingiusto prendere ma pericoloso abbandonarla.
Morto Pericle nel 429 , il nuovo beniamino del popolo, Cleone, dice all’assemblea popolare: "turannivda e[cete th;n ajrchvn", (Tucidide III 37, 2), avete un impero che è una tirannide la quale per reggersi deve usare la forza e bandire la compassione.
 
Il falso contrappasso.
In questi mesi di massacri reciproci le vittime più numerose sono state donne e bambini.
Verò è che il primo massacro immondo è stato perpetrato da terroristi arabi, ma è anche vero che con tale efferatezza di Hamas buona parte dei civili palestinesi massacrati per rappresaglia non c’entrano. Di sicuro non c’entrano i bambini uccisi a migliaia. Eppure non mancano divulgatori di menzogna i quali sostengono che quei bambini soffrono il contrappasso delle sofferenze inflitte da Hamas.  E’ una falsità turpe e criminale.
Vogliono farci vedere che si tratti di un contrappasso per cui la pena inflitta al colpevole è adeguata al male che ha fatto.
Ebbene le bambine e i bambini palestinesi non hanno fatto alcun male, non hanno nessuna colpa, e le pene a loro inflitte sono un abominio dei più esecrandi. Le mamme italiane che hanno dei figli dovrebbero capire e condividere quanto ho scritto in questo post.
 
Bologna 28 gennaio 2024 ore 17, 52 giovanni ghiselli
 
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La verità fulminatrice.

Oggi non si può dire la verità. Nemmeno io oso dirla tutta.
Se lo facessi perderei buona parte del lavoro che faccio ed è funzionale al percorso di formazione non solo mio.
La verità oggi funziona come il fulmine che ha folgorato Semele.
Quel fulmine era Zeus che Semele, amante del Dio supremo per giunta incinta di Dioniso, non avrebbe dovuto vedere in tutta la sua potenza sovrana.
E’ ancora oggi così: vedere gli arcana imperii e svelarli comporta l’esclusione da diversi ambienti e la solitudine quasi totale.
Ci vuole tanta cautela nel dire anche solo una parte della verità.
All’inizio delle Baccanti di Euripide entra in scena Dioniso e dice queste parole
“Sono giunto, figlio di Zeus, a questa terra dei Tebani,
Dioniso, che un giorno la figlia di Cadmo ha messo al mondo,
Semele, fatta partorire dal fuoco folgorante” (vv. 1-3)
 
Bologna 28 gennaio 2024 ore 9, 18 giovanni ghiselli
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sabato 27 gennaio 2024

Lepōs lepōris

Lepos leporis significa grazia, fascino. Ebbene il sindaco di Bologna Lepore ha onorato e realizzato, reso reale,  questo suo cognome imponendo il limite dei trenta all’ora ai veicoli motorizzati. Da quando la trasgressione viene multata e perciò rispettata, la vita in città per noi ciclisti e pedoni è migliorata di molto.

Non mi piace guidare la macchina e non lo faccio quasi più, mai comunque in città, ma credo che anche gli automobilisti ne sono, o ne saranno, contenti.

La parola latina ha la ō lunga dunque va accentata. Sono tentato di pensare al sindaco come Lepóre.

Bravo primo cittadino, hai la mia stima e simpatia per questa tua salvaguardia delle vite umane, compresa la mia. Ora mi sento meno minacciato quando pedalo.

 

Bologna 26 novembre 2024 ore 10, 50

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venerdì 26 gennaio 2024

Parole ideologiche.


Non è vero che non c’è più nessuna ideologia. La chiacchiera insignificante dei tanti vaghi di ciance serve a nascondere quella che è l’ideologia più diffusa. Essa è sintetizzata da queste parole del Nuovo Testamento: “omni enim habenti dabitur, et abundabit; ei autem qui non habet , et quod videtur habere auferetur ab eo” (Matteo, 25, 29).

Aggiungo un altro pezzo ideologico dello stesso testo e del medesimo autore: “Et iterum, dico vobis, facilius est camelum per foramen acus transire, quam divitem intrare in regnum caelorum  (19, 24).

 

Dedico questo post agli operai che muoiono sul lavoro. Oggi uno schiacciato sul porto canale di Cagliari. Credo che meriti attenzione  quanto Gigi Riva.

Li ricordo e onoro entrambi.

 

 Bologna 26 gennaio 2024 ore 19, 41 giovanni ghiselli

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I sacrifici umani.


 

Che il PIL -questo Moloch cui si dedicano sacrifici umani- a un certo punto si fermi è naturale. La Natura che è più aristocratica di una società fondata sulle caste non fa animali più grossi delle balene. Tanti saluti dunque alla crescita illimitata del PIL auspicato dai suoi sacerdoti mentre gli sacrificano vite soprattutto di bambini.

 

Bologna 26 gennaio 2024 giovanni ghiselli ore 10, 50.

 

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giovedì 25 gennaio 2024

Il meglio dell'umanità

“Arnheim era persuaso che la ricchezza è una qualità di carattere. Tutti i ricchi pensano così. E anche tutti i poveri. Il mondo intero, in fondo, ne è tacitamente convinto” (Musil, L’uomo senza qualità, II parte capitolo 92). Francesco d’Assisi non pensava né diceva che il possesso della ricchezza significasse necessariamente buona qualità.

Nemmeno il poverello di Pesaro lo pensa.

Ottima è la qualità del  ricco che, come Francesco, Engels, Brecht,  LuchinoVisconti, sta dalla parte dei poveri.

Aggiungo Gesù che era addirittura figlio di Dio, a quanto si dice e si legge. Se non era figlio di Dio il Cristo fa comunque parte del meglio dell'umanità.

 

Bologna 25 gennaio 2024 giovanni ghiselli ore 19, 13

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L’inquinamento dell’ostilità.


 

Inquinamento pessimo è quello dato dall’agente patogeno dell’ostilità, un’antipatia globale di cui è satura l’atmosfera e si condensa frequentemente nelle guerre con spietati massacri soprattutto di civili, particolarmente di donne e bambini. Un sintomo della violenza che è nell’aria si vede anche nella velocità sfrenata e impunita dei veicoli motorizzati che fanno molti morti seppure non tanti quanti le bombe empiamente e vilmente lanciate da abominosi ordigni seminatori di lutti.

Nel romanzo L’uomo senza qualità di Musil, il protagonista Ulrich sapeva che lo Stato avrebbe condannato a morte il pazzo criminale Moosbrugger “perché era la cosa più chiara, più sicura e più a buon mercato. Era una crudeltà  rassegnarvisi ma anche i veloci mezzi di locomozione fanno più vittime che tutte le tigri dell’India” ( capitolo 61 della seconda parte, p. 236 )

Questo capitolo è ambientato nel 1913: già allora la velocità dei mezzi di locomozione, immagino inferiore alla metà di questa attuale, mieteva tante vittime.

Ora i morti “per macchina” sono almeno decuplicati, forse centuplicati, eppure tanta gente continua a pensare che tale morte sia un fatto naturale.

 

Bologna 25 gennaio 2024 giovanni ghiselli ore 12, 12

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mercoledì 24 gennaio 2024

Il mattatoio della storia

Un bel cielo rosso alle 17, 36 mi dice che l’inverno, quanto alla luce, sta passando. Il freddo sussiste per inerzia.
Anche la guerra del nostro scontento come l’inverno deve finire.
 
Presenterò la Pace di Aristofane sabato pomeriggio a Cento.
Il massimo commediografo greco associa la guerra ai profitti dei mercanti di armi che soffrono e si lamentano per il ritorno della  dea Irene sulla terra.
Alla pace desiderata dai contadini invece si associano il lavoro dei campi, il benessere, l’amore, le danze, le feste, l’amicizia tra gli uomini e tra i popoli.
Malfamati, oltre i costruttori e i mercanti di armi, sono i militari fanfaroni, i falsi vati che benedicono la guerra e i due capi  l’ateniese Cleone e lo spartano Brasida, guerrafondai chiamati pestelli della Grecia.
Questo in estrema sintesi. Ma il dramma è articolato in molte scene e presenta parecchie trovate interessanti come vedremo.
 
Pirandello nel pregevole saggio L’umorismo sostiene che Aristofane è  comico, non umorista in quanto nella sua opera non c’è il sentimento del contrario che è peculiare dell’umorismo. Tale sentimento è una forma di compassione che  spinge chi lo prova  a mettersi nei panni di chi soffre.
 
Invero le critiche mosse alla guerra dal commediografo ateniese sono utilizzabili per denigrare tutti conflitti di sempre.
La guerra del Peloponneso, che nel 421, l’anno della prima rappresentazione di questa commedia, venne intervallata con una tregua malsicura- (mevt j ajnokwch`~ ouj bebaivou, Tucidide, V, 25, 3)  non è stata la prima né l’ultima nel mattatoio della storia dove continuano a perpetrarsi atti di sadismo da tutte le parti coinvolte nei conflitti anche se la propaganda degli uni e degli altri  attribuisce i crimini esclusivamente ai nemici.
 
Oltre le vite umane vittima delle guerre è la verità che dovrebbe essere ajlhvqeia, non latenza e invece viene nascosta:
Famā [1] enim bella constant, et saepe etiam, quod falso creditum est, veri vicem obtinuit ” (Curzio Rufo, Storie di alessandro Magno, VIII, 8, 15), le guerre sono fatte di propaganda, e spesso anche quanto si è creduto per sbaglio, ha occupato il posto della verità.
 
Bologna 24 gennaio 2024 ore 18, 17 
giovanni ghiselli.
 
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[1] Cfr. fhmiv. La gente non solo vive e mangia ma pure fa e interpreta la guerra seguendo il “si dice”. Seneca:"nulla res nos maioribus malis implicat quam quod ad rumorem componimur " (De vita beata , 1, 3), nessuna cosa ci avviluppa in mali maggiori del fatto di regolarci secondo il "si dice".

martedì 23 gennaio 2024

I tre sportivi che ho ammirato di più

Gli sportivi che ho ammirato e amato di più sono stati nel tempo: Fausto Coppi per il suo talento ciclistico e la sua malinconia di uomo;
Gigi Riva per la sua straordinaria potenza calcistica genialmente usata e la sua regolatezza, il suo ordine, la sua riservatezza educata e silenziosa;
Diego Maradona per il suo genio nel trattare il pallone e la sua irregolarità politica, quella di stare dalla parte dei poveri.
Con tutti e tre ho avuto in comune la volontà di riscatto e di emancipazione dai maltrattamenti dei maligni, dall’incomprensione dei cretini, e la forza di annullare la discrepanza tra la vita neschina che tiravo avanti con sforzo e le mie capacità.
Oggi mi mancano siffatte persone nel campo sportivo.
Ne resta qualcuno tra gli studiosi bravi e seri. I fortunati pochi.
 
Bologna 23 gennaio 2024 giovanni ghiselli.
 
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Gigi Riva

Mi dispiace che Gigi Riva sia morto. E’ stato il primo calciatore che mi ha indotto a provare interesse per  uno sport nel quale avevo mai avuto talento.
Ma la notte dei supplementari nella partita Italia Germania- una notte di giugno del 1970- vidi in lui la dimensione eroica che da bambino avevo notato e amato in Fausto Coppi e cercavo di trovare in me stesso.
Mi colpì anche il fatto che eravamo coetanei quanto all’anno, al mese e quasi al giorno (7 novembre lui, 14 io).
Avevo passato un anno scolastico, il primo della mia vita da insegnante, in un motel di Cittadella. Erano stati mesi duri, ma  in giugno ero sicuro di avere trovato in me il talento dell’educatore dopo quello dello studente e del ciclista. Ne ero contento e, nonostante l’abilitazione conseguita per altre scuole cosiddette superiori, avevo deciso di restare alle medie di Carmignano di Brenta con i bambini e i  ragazzini che mi avevano accolto bene siccome avevano bisogno di me. E io di loro.
Alla fine del mese tornai a Pesaro e dissi a mia madre allora cinquantaseienne, ancora bella, bruna e già abbronzata, della mia ammirazione per questo calciatore coetaneo.
E lei, da donna, disse: “eh sì, quel ragazzo è tutto contento: ha venticinque anni, è bello, è bravo e guadagna bene. Anche tu sei giovane e non sei male. Sii contento e datti da fare”.
“Lo sto facendo, mamma, non dubitare”.
Quando seppi che Riva rifiutava offerte  vantaggiose in molti sensi per fedeltà alla squadra e alla città di Cagliari compresi che quel giovane divo del pallone non era solo un campione calcistico era anche un uomo probo e presi a considerarlo con simpatia sempre maggiore.
 
La sua morte dunque mi ha addolorato. E pure spaventato per il fatto delle nostre date di nascita.
 
Mi propongo dunque di procedere su questa nostra via, il metodo della serietà e dell’onestà. Fino a quando Dio vorrà.
 
Bologna 23 gennaio 2024 
giovanni ghiselli
 
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lunedì 22 gennaio 2024

Presenterò la commedia Pace di Aristofane a Cento. Ingresso gratuito

Artecento A.C.






Carissimi soci e amici inviamo in allegato:

1) AC Incontri n. 722: “Aristofane e La Pace” con Gianni Ghiselli. Sabato 27 gennaio h. 17:00. Gipsoteca Museo Vitali di Cento.

Il genius loci


 

Il genius loci è una divinità o  una persona legata a un luogo.

La Madonna di Loreto, per esempio.

Quale persona ne indico tre: Helena a Debrecen, un’altra Elena a Praga, o Ifigenia a Bologna.

Il genius loci dunque può essere una persona amata.

Quando è una persona, l’amore per lei è legato al luogo di cui ella è genius.

Tale genius  non può spostarsi dal locus.

Ecco perché le mie finniche una volta partite non sono venute a Pesaro o a Bologna. Saggiamente. Così altre donne amate altrove: a Praga, a Berlino, a  Trieste, a Milano, a Roma.

Quelle di Bologna sono sparite perché il nostro amore era legato a un ambiente un locus, che non frequentavamo più insieme.

Del resto non credo che prendersi una donna in casa o andare a casa della donna risolverebbe il problema: il genius ha il fascino dell’imprendibile e della lontananza esotica, perché ha qualche cosa dell’immagine onirica o di quella artistica. 

Claudia Chauchat rifiuta la proposta fattale da Hans Castorp di seguirla nel Caucaso. Saggiamente e giustamente

 

Bologna  22 gennaio 2023 ore 16, 54 giovanni ghiselli

 

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Ancora sul limite di velocità.

L’informazione drogata, gonfia della pastura tratta dalla greppia e colma di spudoratezza, continua a divulgare menzogne sui presunti benefici della velocità consentita alle automobili senza limiti.
 Siamo in una fase di declino della nostra civiltà giunta al suo crepuscolo. Né la civetta di Atena si leva al volo indagando con i suoi grandi occhi. Magari procede lo scavo sotterraneo della talpa che prepara la prossima fase astuta  mente.
  Ricordo la metafora hegeliana e il bel libro La civetta e la talpa del caro, sempre compianto Remo Bodei.
Bologna 22 gennaio 2024 ore 9, 47 giovanni ghiselli
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domenica 21 gennaio 2024

Due parole chiave di certi dibattiti: velocità e libertà. Un contributo alla cultura di Pesaro

Ogni parola di uso comune e frequente va contestualizzata.
 
A me interessa la discussione sul limite di velocità imposto qui a Bologna dal sindaco Lepore con l’appoggio dell’ex sindaco Merola.
 
 Voglio aggiungere il mio modestissimo contributo di ciclista annoso, recentemente ferito da un automobilista che mi sbattuto sul duro pavimento piombandomi addosso da dietro le spalle mentre guardava il telefonino.
Mi sono alzato coperto di sangue e dolorante : quello mi ha insultato, poi è fuggito. Il giorno seguente, rilevate due fratture al pronto soccorso del sant’Orsola, ho sporto  denuncia attraverso la polizia, ma lì per lì, traumatizzato com’ero, non ero riuscito a prendere la targa.
 Mi hanno curato due buone samaritane cameriere nel vicino Arci di San Lazzaro, dove mi sono rifugiato dopo l’incidente zoppicando a piedi e insanguinando il marciapiede.
 
L’investitore non è stato trovato e la denuncia è stata archiviata. Colui dunque è rimasto impunito.
 
A Bologna  c’è stata una minoranza rumorosa che ha manifestato contro il limite dei 30 all’ora.
 
La velocità delle automobili ha un significato diverso nella testa di chi vuole lasciarla all’arbitrio del pilota rispetto a quanti -quorum ego- pensano che tale fretta furiosa vada drasticamente limitata con sanzioni non leggere a chi supera i limiti.
Per quelli come me, i più poveri forse, i più vecchi, i più indifesi, probabilmente pedoni e ciclisti abituali, la velocità illimitata, irrispettosa, rumorosa, fa parte della prepotenza che vuole esercitare chi si crede potente perché ha un briciolo di potere, magari risibile.
Senza contare che il potere non è mai potenza: questa è capacità di fare cose buone, utili e belle.
 
Dunque per i fautori della velocità essa sarebbe sinonimo di libertà.
Per noi, che plaudiamo alla guida attenta alla salute propria e del prossimo, tale libertà è pericolosa e può diventare criminale in quanto comprende la facoltà e la probabilità di ammazzare.
E non è una nostra fantasia polemica e delirante poiché gli uccisi sulle strade da veicoli motorizzati si contano a centinaia ogni anno. Tanto tra i pedoni, quanto tra i ciclisti e gli stessi piloti.  
Concludo dicendo che i fautori della velocità incondizionata sono gli stessi favorevoli ai massacri causati dalle guerre, dal lavoro non tutelato, dalla povertà, dalla medicina e dalla scuola non gratuite, non garantite a tutti.
Approvo il sindaco Lepore e il sindaco emerito Merola di questa città civile che mi ospita, e invito il sindaco Ricci della città dove risiedo e voto a fare la stessa cosa. Sarebbe un contributo alla cultura della nostra città.
 
Bologna 21 gennaio 2024 ore 17, 11 
giovanni ghiselli
 
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La gita “scolastica” a Eger. Prima parte. Silvia e i disegni di una bambina.

  Sabato 4 agosto andammo   tutti a Eger, famosa per avere respinto un assalto dei Turchi e per i suoi vini: l’ Egri bikavér , il sangue ...