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Settembrini il cui aspetto “faceva venire in mente il misto di miseria e di grazia di un suonatore d’organetto”, disse che non gli piaceva ascoltare la musica a comando, quando puzzava di farmacia e veniva inflitta per ragioni sanitarie.-
“La musica è un che di non completamente articolato, di ambiguo, di irresponsabile, di indifferente (…) Non si tratta di vera chiarezza, è una chiarezza sognata che nulla dice e a nulla si impegna, una chiarezza senza conseguenze e in tanto pericolosa in quanto ci tenta e ci seduce di acquietarci in lei. Può infiammare i nostri sentimenti ma quello che conta è infiammare la ragione
Nutro nei confronti della musica un’avversione politica: l’ho in sospetto di quietismo”. Settembrini è un cultore della parola.
“La musica deve essere preceduta dalla letteratura. Da sola non fa progredire il mondo, La musica da sola è pericolosa” (T. Mann, La montagna incantata, Quarto capitolo, Politicamente sospetta) 1164 e p. 165). Essa “è per sua natura ambigua e la dichiaro politicamente sospetta” (p. 166)
Può fare l’effetto degli oppiacei, un effetto diabolico che provoca servile ristagno.
Forse T. Mann, che conosceva bene gli scritti di Nietzsche, risente di queste parole del filosofo: “Cominciai col vietarmi radicalmente per principio ogni musica romantica, quest’arte equivoca, smargiassa e afosa, che priva lo spirito del suo rigore e della sua gaiezza e fa pullulare ogni specie di nostalgia oscura e di folle brama. Cave musicam è ancora oggi il mio consiglio: tale musica snerva, rammollisce, effemina, il suo “eterno femminino” ci trae in basso!” (Umano, troppo umano, II, Prefazione, 3)
Giulio Cesare dice ad Antonio che sospetta di Cassio: “Let me have men about me that are fat/sleek-headed men, and such as sleep a-nights.-Yond Cassius-has a lean and hungry look;/he thinks too much; such men are dangerous”, intorno a me ci siano uomini grassi con la testa curata e che dormano la notte ( Shakespeare, Giulio Cesare, I, 2, 191-194), quel Cassio ha l’aria dello snello affamato; pensa troppo; uomini del genere sono pericolosi.
Quindi aggiunge : Would he were fatter” (I, 2), vorrei che fosse più grasso. Legge molto, è un grande osservatore, sa scrutare. Non lo temo ma se il mio animo fosse soggetto al timore, non conosco uomo che eviterei più prontamente di quell’asciutto Cassio as that spǎre Cassius. Tra l’altro he loves no plays, as tou dost, Antony; he hears no music (I, 2, 197 sgg.)
Del resto Platone nella Repubblica sostiene che l’educazione deve constare di ginnastica e musica perché il ragazzo non rimanga più molle né più rozzo del necessario. (tou' devonto"). Certamente deve essere educativa, armoniosa, ordinata, deve contenere il lovgo", non indurre a disordinate trasgressioni.
Lo scopo della ginnastica è la formazione del coraggio. Anche la ginnastica forma l’anima. Quelli che usano solo ginnastica però sono ajgriwvteroi tou' devontoς, quelli che praticano solo la musica sono malakovteroi (410 d)
Personalmente mi piace molto la musica con parole, mi piace l’opera. Il melodramma è epigono della tragedia greca. La musica priva di parole non sempre né tutta mi piace. Quanto ai moderni, sono rimasto a Fabrizio de Andrè.
Bologna 7 gennaio 2024 ore 20, 47
giovanni
ghiselli
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