domenica 7 gennaio 2024

Capire il proprio destino e assecondarlo

Desine fata deum flecti sperare precando (Eneide, VI, 376)

Oggi è il terzo giorno consecutivo di pioggia.
 
Non si può fare altro che stare in casa. Sicché bisogna ridurre il cibo a rare razioni minuscole per non prendere peso, malessere e scontentezza di sé.
La mia salvezza è accettare devotamente il destino che vuole il mio massimo impegno nello studio ora che si apre un nuovo ciclo di conferenze dopo la conclusione del 5 dicembre.
 
Devo diventare sempre più bravo, utile a chi mi ascolta e mi legge, educativo. Il mio compito nella vita è questo,
Quando si ama il proprio destino, perfino la pioggia invernale diventa bella, festosa e musicale. Ho amato  diverse donne pensando che incarnassero il  mio destino. Alcune di loro erano davvero la forma umana assunta dal mio fato. Se ho studiato e scritto tanto, con tanta abnegazione, lo devo all’immagine che mi hanno dato, alla loro attenzione, alle loro risposte. Sono state le mie borse di studio, come ho scritto e detto più volte.
 L’uomo del gregge vuole sbarazzarsi del proprio destino per scaldarsi e stordirsi seguendo tutte le mode imposte al gregge dai pastori e dai loro cani senza fare una scelta.
Quando il destino farà tornare il sole, tornerò a pedalare nel sole benedicendo e adorando la sua immagine santa, divina.
In questi tre giorni non sono uscito nemmeno per comprare il giornale. Devo dare retta al destino.
Saluti a quanti mi leggono traendo qualche cosa di buono dalle mie fatiche, spese non inutilmente credo.

Bologna 7 gennaio 2024 ore 18, 40

p. s.
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