E’ la notte di un sabba delle streghe con il diavolo. E’ il
titolo di un capitolo della prima parte del Faust
di Goethe che viene abbondantemente citato. A Davos è la notte del martedì grasso.
Hans era arrivato sette mesi prima, Joachim era ricoverato da un anno. Sed fugit interea, fugit inreparabile tempus.
Settembrini dice al suo pupillo: “vedrà ingegnere, qui si sta allegri come al Prater, del resto anche nei manicomi ogni tanto si organizzano balli per i pazzi e gli idioti. Perché non qui?”
Molti dell’anno scorso non ci saranno perché hanno già detto vale alla carne 475 (carnevale-carnem levare per la Quaresima imminente). I degenti hanno iniziato con le trombette fin dal mattino, poi a cena raganelle, travestimenti, lampioncini di carta.
Settembrini cita il Faust: in un bigliettino mandato a Hans
“Guarda solo che fiamme colorate,
qui si riunisce un club di buontemponi
Coriandoli, stelle filanti” (4034-4036) dice Mefistofele a Faust nella Notte di Valpurga del poema di Goethe.
Settembrini ha qualche cosa di diabolico, non per niente ha ricordto compiaciuto l’inno A Satana di Carducci e ama Prometeo che è il Satana, il ribelle a Zeus della tragedia di Eschilo.
Settembrini continua a citare Faust: scrive un biglietto e lo invia a Hans: “il monte oggi è pazzo di magia” der Berg is heute zaubertoll” 3868. E’ un fuoco fatuo che parla.
Cfr. il Citerone nelle Baccanti di Euripide: “pa'n de; sunebavceue j o[ro~-kai; qh're~, oujde;n d j h\n ajkivnhto~ drovmw/, tutto baccheggiava il monte e le fiere, e non c'era nulla che non fosse mosso alla corsa (726-727).
Mefisto, Faust e un fuoco fatuo cantano. “Tutto sembra ruotare” 3908.
Hans cerca una matita per rispondere al biglietto di Settembrini e vede la Chauchat.
Aveva un abito di seta leggera e scura con una piccola scollatura rotonda, da ragazza, con le braccia scoperte, braccia delicate e piene nello stesso tempo e fresche e di un bianco straordinario che risaltava per il contrasto con la seta scura in modo così sconvolgente da far mormorare a Hans “Dio mio!” 479
Aveva visto nudità ben più ampie di quella ma neanche lontanamente gli erano apparse così sensazionali. 480
“La accentuata e abbacinante nudità delle splendide membra di quell’organismo intossicato era un evento che si dimostrava di una tale potenza che gli fece ripetere Dio mio!”
Poi arrivò un altro foglietto di Settembrini con altri versi del Faust
Cominciarono a girare caffè e liquori e le persone a spostarsi
Quindi i travestimenti: un greco che aveva belle gambe si pavoneggiava in mutandoni di maglia color lilla, mantelletta e gorgiera, al modo di un grande di Spagna. 481
La Stöhr si presenta travestita da vecchia delle pulizie e Settembrini cita: “La vecchia Baubo arriva sola a cavallo di mamma scrofa” Faust 3962-3963 3 Die alte Baubo kommt allein;/Sie reitet auf einem Mutterschwein-
(p. 481).
Nell’Inno “omerico” a Demetra Iambe fece ridere la dea con i suoi motteggi. Tanto Baubò quanto Iambe rallegrarono la dea, arrivata a Eleusi afflitta per la sparizione della figlia, facendo gesti osceni. Si tratta dello stesso personaggio.
Lo pseudo-Apollodoro nella Biblioteca redatta tra il II e il III secolo d. C. scrive che per questo le donne motteggiano oscenamente durante le Tesmoforie (I, 5)
La Stör chiamò Settembrino “galletto italiano e lo invitò a tenere per sé le sue schifezzuole” 482
Settembrini identifica la Chauchat con Lilith prima moglie di Adamo secondo una tradizione rabbinica.
Cita di nuovo Goethe quando Mefistofele dice a Faust: Gurdala bene. E’ Lilith, la prima moglie di Adamo Adams Erste Frau. Guardati dai suoi bei capelli. Il solo ornamento che possa sfoggiare” (Faust 4119-4120)
Hans risponde che non sapeva del doppio matrimonio di Adamo. 483
“E’ una leggenda ebraica” chiarisce l’Italiano. Quella Lilith si è trasformata in un pericoloso fantasma notturno, pericoloso soprattutto per le sue belle chiome” 484
Settembrini è contrario all’uso di darsi del tu: è un incivile eccitamento, una speciosa usanza da selvaggi, un giocare con lo stato primitivo, una recita dissoluta che aborro perché è rivolta contro la civilizzazione
Ma Hans insiste a darglielo perché è carnevale. Hans manifesta comunque riconoscenza a Settembrini per quanto ha imparato da lui. “Tu sei un patrocinatore. Ti voglio ringraziare e chiederti scusa se sono stato un cattivo allievo “un riottoso figlio della vita” come hai detto tu
Ti sei preso cura di me sine pecunia. Da te ho appreso la connessione tra umanesimo e pedagogia.
Hans raccoglie tutto il poprio coraggio, si avvicina a Claudia e le chiede: non avresti per caso una matita? 490 Era pallido come un morto e il cuore tambureggiava.
Claudia lo guardò con un sorriso che non lasciava trapelare pietà per il suo aspetto così devastato né inquietudine davanti agli spaventi della passione, un elemento, la passione, più familiare alla donna che all’uomo il quale non vi si trova a suo agio. La donna lo constata con una soddisfazione sarcastica e malevola.
C. “Io?” Rispose la malata dalle braccia nude.
Cfr. il mio approccio a Päivi. Mi avvicinai e le dissi: “Senti, scusa, io non ti conosco, ma ti tovo interessante”
“Proprio me?” domandò con straordinaria, elegante modestia (Tre amori a Debrecen, p, 178)
“Sì, può darsi” rispose Hans.
Io invece risposi: “ Sì. appunto proprio te, e mi piacerebbe se tu volessi parlare con me. Mi chiamo Gianni”.
Poi Claudia disse: “Hai un grande amor proprio, ti accalori molto”, in tono canzonatorio, con la sua esotica pronuncia e la voce piacevolmente roca”. Quindi frugò nella borsetta e trovò un piccolo crayon d’argento, sottile e fragile, una cosetta galante praticamente inutilizzabile a scopi pratici (p. 492) ,
Disse voilà e gliela mise davanti agli occhi facendola oscillare leggermente. L’approccio funziona.
Segue un corteggiamento che è uno dei più eleganti ed efficaci di cui abbia mai letto o sentito parlare. Mi ha sempre ispirato da quando lo conosco. Vi ho riconosciuto lo stile che volevo avere. Continua
Bologna 14 gennaio 2023 ore 12, 12
Hans era arrivato sette mesi prima, Joachim era ricoverato da un anno. Sed fugit interea, fugit inreparabile tempus.
Settembrini dice al suo pupillo: “vedrà ingegnere, qui si sta allegri come al Prater, del resto anche nei manicomi ogni tanto si organizzano balli per i pazzi e gli idioti. Perché non qui?”
Molti dell’anno scorso non ci saranno perché hanno già detto vale alla carne 475 (carnevale-carnem levare per la Quaresima imminente). I degenti hanno iniziato con le trombette fin dal mattino, poi a cena raganelle, travestimenti, lampioncini di carta.
Settembrini cita il Faust: in un bigliettino mandato a Hans
“Guarda solo che fiamme colorate,
qui si riunisce un club di buontemponi
Coriandoli, stelle filanti” (4034-4036) dice Mefistofele a Faust nella Notte di Valpurga del poema di Goethe.
Settembrini ha qualche cosa di diabolico, non per niente ha ricordto compiaciuto l’inno A Satana di Carducci e ama Prometeo che è il Satana, il ribelle a Zeus della tragedia di Eschilo.
Settembrini continua a citare Faust: scrive un biglietto e lo invia a Hans: “il monte oggi è pazzo di magia” der Berg is heute zaubertoll” 3868. E’ un fuoco fatuo che parla.
Cfr. il Citerone nelle Baccanti di Euripide: “pa'n de; sunebavceue j o[ro~-kai; qh're~, oujde;n d j h\n ajkivnhto~ drovmw/, tutto baccheggiava il monte e le fiere, e non c'era nulla che non fosse mosso alla corsa (726-727).
Mefisto, Faust e un fuoco fatuo cantano. “Tutto sembra ruotare” 3908.
Hans cerca una matita per rispondere al biglietto di Settembrini e vede la Chauchat.
Aveva un abito di seta leggera e scura con una piccola scollatura rotonda, da ragazza, con le braccia scoperte, braccia delicate e piene nello stesso tempo e fresche e di un bianco straordinario che risaltava per il contrasto con la seta scura in modo così sconvolgente da far mormorare a Hans “Dio mio!” 479
Aveva visto nudità ben più ampie di quella ma neanche lontanamente gli erano apparse così sensazionali. 480
“La accentuata e abbacinante nudità delle splendide membra di quell’organismo intossicato era un evento che si dimostrava di una tale potenza che gli fece ripetere Dio mio!”
Poi arrivò un altro foglietto di Settembrini con altri versi del Faust
Cominciarono a girare caffè e liquori e le persone a spostarsi
Quindi i travestimenti: un greco che aveva belle gambe si pavoneggiava in mutandoni di maglia color lilla, mantelletta e gorgiera, al modo di un grande di Spagna. 481
La Stöhr si presenta travestita da vecchia delle pulizie e Settembrini cita: “La vecchia Baubo arriva sola a cavallo di mamma scrofa” Faust 3962-3963 3 Die alte Baubo kommt allein;/Sie reitet auf einem Mutterschwein-
(p. 481).
Nell’Inno “omerico” a Demetra Iambe fece ridere la dea con i suoi motteggi. Tanto Baubò quanto Iambe rallegrarono la dea, arrivata a Eleusi afflitta per la sparizione della figlia, facendo gesti osceni. Si tratta dello stesso personaggio.
Lo pseudo-Apollodoro nella Biblioteca redatta tra il II e il III secolo d. C. scrive che per questo le donne motteggiano oscenamente durante le Tesmoforie (I, 5)
La Stör chiamò Settembrino “galletto italiano e lo invitò a tenere per sé le sue schifezzuole” 482
Settembrini identifica la Chauchat con Lilith prima moglie di Adamo secondo una tradizione rabbinica.
Cita di nuovo Goethe quando Mefistofele dice a Faust: Gurdala bene. E’ Lilith, la prima moglie di Adamo Adams Erste Frau. Guardati dai suoi bei capelli. Il solo ornamento che possa sfoggiare” (Faust 4119-4120)
Hans risponde che non sapeva del doppio matrimonio di Adamo. 483
“E’ una leggenda ebraica” chiarisce l’Italiano. Quella Lilith si è trasformata in un pericoloso fantasma notturno, pericoloso soprattutto per le sue belle chiome” 484
Settembrini è contrario all’uso di darsi del tu: è un incivile eccitamento, una speciosa usanza da selvaggi, un giocare con lo stato primitivo, una recita dissoluta che aborro perché è rivolta contro la civilizzazione
Ma Hans insiste a darglielo perché è carnevale. Hans manifesta comunque riconoscenza a Settembrini per quanto ha imparato da lui. “Tu sei un patrocinatore. Ti voglio ringraziare e chiederti scusa se sono stato un cattivo allievo “un riottoso figlio della vita” come hai detto tu
Ti sei preso cura di me sine pecunia. Da te ho appreso la connessione tra umanesimo e pedagogia.
Hans raccoglie tutto il poprio coraggio, si avvicina a Claudia e le chiede: non avresti per caso una matita? 490 Era pallido come un morto e il cuore tambureggiava.
Claudia lo guardò con un sorriso che non lasciava trapelare pietà per il suo aspetto così devastato né inquietudine davanti agli spaventi della passione, un elemento, la passione, più familiare alla donna che all’uomo il quale non vi si trova a suo agio. La donna lo constata con una soddisfazione sarcastica e malevola.
C. “Io?” Rispose la malata dalle braccia nude.
Cfr. il mio approccio a Päivi. Mi avvicinai e le dissi: “Senti, scusa, io non ti conosco, ma ti tovo interessante”
“Proprio me?” domandò con straordinaria, elegante modestia (Tre amori a Debrecen, p, 178)
“Sì, può darsi” rispose Hans.
Io invece risposi: “ Sì. appunto proprio te, e mi piacerebbe se tu volessi parlare con me. Mi chiamo Gianni”.
Poi Claudia disse: “Hai un grande amor proprio, ti accalori molto”, in tono canzonatorio, con la sua esotica pronuncia e la voce piacevolmente roca”. Quindi frugò nella borsetta e trovò un piccolo crayon d’argento, sottile e fragile, una cosetta galante praticamente inutilizzabile a scopi pratici (p. 492) ,
Disse voilà e gliela mise davanti agli occhi facendola oscillare leggermente. L’approccio funziona.
Segue un corteggiamento che è uno dei più eleganti ed efficaci di cui abbia mai letto o sentito parlare. Mi ha sempre ispirato da quando lo conosco. Vi ho riconosciuto lo stile che volevo avere. Continua
Bologna 14 gennaio 2023 ore 12, 12
giovanni ghiselli
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