La
tensione interna di Ulrich aveva già oltrepassato il suo punto culminante
e l’uomo si lasciò sviare.
Significa che tornò a osservare
l’esterno. Ne aveva abbastanza dell’interno. Prima rivolse l’attenzione a due
che litigavano, poi il suo sguardo s’incontrò con quello di una donna che era
come un fiore polposo oscillante sullo stelo.
E’
l’eterno richiamo dei sessi come lo chiama Hermann Hesse. Questo non lo
dispensa dal pensare. Pensò dunque che la gente obbedisce all’esigenza ideale
di amare il proprio prossimo prima non sopportando i propri simili, poi
cercando di annodare legami erotici con quelli dell’altro sesso.
Comunque
si diede a seguire quella donna “Egli vedeva la figura di lei sotto le vesti
come un gran pesce bianco che è vicino alla superficie dell’acqua. Gli sarebbe
piaciuto fiocinarlo virilmente e vederlo dibattersi e v’era in quel desiderio
tanta repulsione quanta attrazione.
I sentimenti e i desideri di Ulrich non
possono essere se non ambivalenti, come i pensieri. La sua testa è come quella
di Giano
Direi che
l’attrazione di una donna sconosciuta dipende dal suo aspetto e da come si
muove, la repulsione è la paura che ci tolga autonomia o denaro. Capiva da
segni impercettibili che a quella donna non dispiaceva essere seguita. Decise
che apparteneva all’alta borghesia.
Probabilmente da come camminava: “Il modo di camminare fa
parte dello stile:" discite femineo
corpora ferre gradu:/est et in incessu pars non contempta decoris "(Ovidio,
Ars amatoria, III, vv. 298-299),
imparate a portare il corpo con passo femminile: anche nel modo di incedere c'è
una parte non disprezzabile dello stile bello. Decor è formato su decet , quindi significa che il bello stile può variare, siccome è
quanto si addice a ciascuna persona o situazione, come il greco prevpon.
Ma
che tipo di “buona” borghesia?. Pensò a una famiglia di commercianti (possiamo
ricordare la signorina Tony Buddenbrook) ma sentì l’odore acuto e dolciastro
del marito farmacista che torna a casa
la sera. “Senza dubbio ciò era orribile ma aveva un fascino perverso”.
La
“buona” borghesia fa questo effetto all’aristocrazia e all’intellettualità
viennese.
Poi
un salto di pensiero nella testa di Ulrich. “Che cosa vorrà Agathe da me in
fondo?” 850. La sorella lo interessa e gli piace molto ma anche lei potrebbe
minacciare la sua autonomia. Non lo sapeva. Probabilmente voleva da lui quanto
lui voleva da lei, ma non poteva addurre che motivi sentimentali per confermare
tale ipotesi. In fondo la conosceva poco.
Arrivò
a pensare: “Il mio sentimento per Agathe è pura immaginazione!”
Trovò
varie formule per l’amore che poteva intercorrere tra loro: amore serafico,
amore senza sessualità, amore sororale”.
Mi
fa venire in mente la formula di Helena che definiva “amore umanistico” quello
che provava lei per tutti gli altri uomini, impegnata com’era con il suo
Puntila. Ma non bastò a inceppare il nostro amore.
“La donna che stava seguendo gli aleggiava
davanti come gli ultimi giorni d’autunno in montagna, quando l’aria è come
dissanguata e morente, ma i colori invece bruciano in un’estrema passione. La
donna viva e vera che gli camminava davanti era lontana dal desiderio e forse
vicino all’amore”. Sono tutti pensieri che distolgono dall’agire. Del resto fu
distratto dallo sguardo agganciante di un’altra donna , una signora molto bella
nella quale riconobbe Bonadea che gli disse: “Non sono libera, oggi”. Ulrich
guardò l’orologio e vide che erano passati solo 45 minuti da quando aveva
lasciato palazzo Leinsdorf .
Sicché
pensò: “Com’è dunque lunga un’intera giornata, un anno; e un proponimento di
vita, poi! Incommensurabile”. Ogni pensiero favorisce l’attitudine a non fare
niente e a non avere propositi.
Bologna
3 gennaio 2024 ore 18, 32
giovanni ghiselli
p.
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Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
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