sabato 30 maggio 2020

Sono contrario alla fretta e alla furia del “si riapre tutto”.

Scrivo una breve risposta a queste parole di origine governativa che leggo a pagina 11 del quotidiano “la Repubblica” di oggi, 30 maggio: “Il quadro sarà tenuto sotto controllo fino all’ultimo. ‘ Ma ventimila malati non possono tenere prigionieri dieci milioni di lombardi’ ”.
Rispondo che ventimila malati-un numero messo in vetrina con ampio sconto oltretutto- non devono avere la possibilità di esporre decine di milioni di Italiani al rischio di contrarre l’infezione. Se due altre settimane di attesa possono danneggiare seriamente il turismo e l’economia, una ricaduta- che Dio non  voglia- sarebbe una vera catastrofe per tutti noi.
  
giovanni ghiselli

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