La crisi dell’industria automobilistica è solo un bene: significa meno morti e mutilati sulle strade del mondo. I lavoratori che perdono il lavoro vanno preparati a impararne un altro più umano e umanistico: a lavorare la terra per esempio, a costruire alloggi per chi non ha la casa e biciclette, a far funzionare il trasporto pubblico penalizzato appositamente perché la gente usi l’automobile.
Molti omicidi, femminicidi e puericidi avvengono sulle strade a opera delle automobili guidate con il telefonino in mano e a vista da tanti mascalzoni dementi, o anche da drogati, alcolizzati, mentecatti prepotenti.
Tutti quasi sempre impuniti e spesso recidivi.
Bologna 5 dicembre 2024 ore 10, 11 giovanni ghiselli
p.s.
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