giovedì 4 dicembre 2025

Il martirio atroce di Giordano Bruno e il commento beffardo di Corrado Augias.


 

Ieri Una giornata particolare di Cazzullo si occupava di Giordano Bruno da Nola. Una bella figura di eroe e martire del libero

pensiero. E’ stata presentata passabilmente. Ne sapevo pochino e ho imparato qualcosa. Però devo indicare a chi mi legge alcune parole di perbenismo e ortodossia nei confronti del potere, anche del più spietato come è stato quello delle gerarchie cattoliche negli anni più bui della Controriforma. Parole di irrisione nei confronti del filosofo di Nola.

 

Come si sa Giordano Bruno venne bruciato vivo in Campo dei fiori con un chiodo ficcato nella lingua perché non potesse parlare. Si era rifiutato di abiurare il proprio pensiero cosa che avrebbe fatto Galileo Galilei ben più conosciuto e celebrato di questo martire, a parte Brecht.

Il Galileo di Brecht nell'ultima scena del dramma Vita di Galileo [5] afferma il dovere morale di rendere la scienza funzionale al bene dell'umanità: "Che scopo si prefigge il nostro lavoro? Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare le fatiche dell'esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l'uomo". 

Ebbene verso la fine della trasmissione Corrado Augias non ci ha risparmiato la propria ortodossia perbenistica: ha detto che Giordano Bruno dopo anni di galera e di torture era diventato matto. Questo giudizio beffardo commento io, gli è stato suggerito dal fatto che il coraggioso testimone della libertà di pensiero si era ribellato a un potere terribile e spietato. Cosa che Augias non farebbe mai perché gli stanno a cuore i privilegi che gli sono garantiti dal sistema.

Matto è chi spera di ascoltare parole di approvazione rivolte ai ribelli di un sistema da parte di chi si trova bene in questo sistema, per iniquo, spietato, volgare e corrotto che sia. La critica di Augias all’attuale governo si riduce a qualche battutina molto educata e appena ironica.  

Ma questo sistema che riduce alla miseria milioni di persone e ne lascia tante senza un tetto sulla testa gli piace. Una volta disse che chi ha lavorato bene si è meritato una seconda casa o una villa in un luogo ameno dove può ristorare lo spirit. Chi mi legge sa che molti lavoratori anche bravi non hanno nemmeno la prima casa e diversi di loro perdono perfino la vita lavorando.

Nota

[5]  del 1957. Cito dalla traduzione di Emilio Castellani.

 

Bologna 4 dicembre 2025 ore 9, 45 giovanni ghiselli

p. s.

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