sabato 6 settembre 2025

Tolstoj Resurrezione 6 . Parte prima, capitolo 4. Sposarsi o non sposarsi? Questo è il problema.


 

Il principe ricrdò di essersi illuso di avere talento per la pittura ma poi si era messo alla prova e si era accorto di non averne. Questa strada dunque era stata scartata. Lesse nell’avviso di convocazione che alle 11 doveva trovarsi in tribunale. Mandò a dire alla fidanzata che avrebbe fatto in modo di recarsi da lei.

“E’ una scortesia-pensò- ma non me la sento di scrivere-

Non scrivere è già una risposta negativa.

Comunque il dilemma sposare Mària Korčàghina detta Missy  costituiva un serio dilemma. C’erano i pro e i contro.

A favore del matrimonio in genere c’erano i vantaggi del focolare domestico che eliminava l’irregolarità dei rapporti sessuali, offrendo la possibilità di una vita morigerata; quindi la famiglia e i figli avrebbero dato un senso alla sua vita attualmente senza contenuto”

Sono elucubrazioni di un uomo inesperto e immaturo.

Vivendo e leggendo Anna Karenina e Madame Bovary so che sono irrealistiche

Contro il matrimonio in genere c’era anzitutto il timore comune a tutto gli scapoli non più giovani di perdere la libertà e in secondo luogo il timore inconscio davanti al mistero della donna. Questo invece è cosa reale.

Fino a settantacinque  anni si teme di perdere la libertà e più avanti si pensa alla morte o alla badante.   

 

Nel caso particolare del principe a favore del matrimonio

“c’era il fatto che Missy era di alta classe e spiccava per la sua distinzione” poi lo stimava, quindi lo capiva dando prova di intelligenza.

“Contro il matrimonio con stava il fatto che egli avrebbe potuto trovare una ragazza di doti assai superiori a quelle di Missy e quindi più degna di lui, e in secondo luogo aveva ventisette anni  e certo aveva avuto altri amori e quest’idea riusciva penosa a Nechliùdov. Il suo orgoglio non accettava che ella, pur nel passato, avesse potuto amare un altro”

Questa  fisima orrenda sussisteva nella mia generazione ed era in buona parte dovuta al terrorismo mentale inculcato da certi preti cattolici, quasi tutti, ma devo dire che dipendeva dalla scarsa stima e dal poco amore provato per l donna non più vergine. Me ne accorsi invero solo intorno 30 anni quando i tempi stavano cambiando invero e per giunta ebbi la ventura di incontrare tre donne di valore.

Insomma nel caso del nostro principe “i pro e i contro si bilanciavano” e Nechliùdov si paragonava all’asino “dubbioso tra le due mangiatoie”.

Credo che nel dubbio “amo non amo” la risposta è no.

Quindi pensò che doveva comunque attendere la risposta dell’amante “e la consapevolezza di potere e dovere procrastinare la decisione gli riusciva gradita”.

Procrastinare è un verbo a due facce: può significare perdere l’occasione e pure incontrarne una migliore.

Intanto la carrozzella del principe si avvicinava al tribunale.

Lì avrebbe ravvisato Katiuša tra gli imputati e avrebbe sciolto ogni dubbio sul matrimonio con la “distinta” Missy che comunque non lo convinceva.

Pesaro 6 settembre 2025 ore 11, 59 giovanni ghiselli

p. s.

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