Problema di fondo per molti è quello dell’identità. Cerchiamo quella che di addice alla nostra persona, la identfichiamo abbastanza presto in base ai successi e agli insuccessi. Mi avvidi fin dalle scuole elementari che funzionavo egregiamente a scuola, nelle lettere, con le parole, e in bicicletta.
Già allora mi piacevano molto le donne ma non sapevo comunicarlo. Con loro cominciai a funzionare poco prima dei venticinque anni e mi dedicai anche al corteggiamento con successi alternati a insuccessi che non mi scoraggiavano. Sui sessanta anni i successi amorosi hanno cominciato a diradarsi. Quelli del gianni ciclista agonista hanno avuto un brusco calo tre anni or sono. Studiare, scrivere e parlare funzionano ancora bene. Rischiamo di perdere l’identità quando la struttura dei componenti si scompone. In questi due mesi di ricovero, prima nell’ospedale San Salvatore di Pesaro dove mi hanno aggiustato il femore, poi nella struttura riabilitativa santo Stefano di Villa Fastiggi, ho letto e scritto più che ho potuto perché alla frattura scomposta non seguisse la scomposizione totale dell’identità. Ho perfino cercato di istruire le fisioterapiste arrivando vicino a corteggiarne un paio, pur zoppicando,
Cambio argomento. Il potere, quasi ogni potere, cerca di affermarsi e sussistere iniettando paura e speranza nel sangue dei cittadini degradati a sudditi. Per infondere paura, il potere mette in circolazione pericoli irreali o reali ingranditi a dismisura, quindi afferma la propria capacità di salvare tutti gli esposti ai rischi. La speranza è la chimera, il fantasma mostrato come reale e fatto danzare davanti alla grande platea dei poveri bisognosi di tale inganno. Non dobbiamo ridere né piangere bensì capire.
Villa Fastiggi 3 settembre 2025 ore 9, 42 giovanni ghiselli.
p.s.
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