mercoledì 17 aprile 2013

Sull’elezione del Presidente della Repubblica italiana

Abbiamo bisogno di un presidente che sia un filantropo, scrissi la volta scorsa a proposito  della elezione che si terrà domani a Montecitorio. Ci torno sopra poiché questa scelta è fatale, ossia peserà sul  nostro destino per i prossimi sette anni.
Allora vediamo meglio quali sono le essenziali, irrinunciabili caratteristiche del filantropo
Dire che il filantropo è uno che ama l’umanità è tautologico, superfluo, e nello stesso tempo non dice abbastanza.
Il mio filantropo non può limitarsi a volere bene; deve “fare” del bene, essere un operaio del bene, essere attivo e produttivo nell’operare il bene, oltre ovviamente non fare niente di male.
Ora tra i nomi che girano, a me pare che la persona più di ogni altra volonterosa e capace di operare il  bene, oltretutto senza atteggiarsi a benefattore,  sia Gino Strada. Quindi confermo la mia scelta che non è stata avventata.
In più: non è difficilissimo fare del bene dove farlo è la regola, dove il bene predomina, in Paradiso forse.
Gino Strada è andato, va a fare del bene in luoghi infernali, dove sono diffusi i mali più grandi per l’umanità: la guerra, la povertà, le malattie.
Ora deve aiutare i malati poveri anche qui tra noi, in Italia.
Ancora: non è raro che uno faccia del bene se spera in un lauto contraccambio; Gino Strada fa del bene a persone che possono dargli in cambio solo un sorriso e la soddisfazione di vederli stare meglio. Per lui è la gioia più grande.
Un uomo siffatto, se diventasse il primo cittadino del nostro paese, continuerebbe a stare dalla parte degli ultimi e contribuirebbe a cambiare i gusti, le inclinazioni del popolo, a moralizzarlo dopo trenta e più anni di esempi cattivi.
Il presidente della Repubblica infatti è una figura emblematica, come quella del principe o del Papa.
Un Pontefice che predica bene e dà esempi buoni l’abbiamo con Bergoglio e l’abbiamo avuto pure con Ratzinger.
Io credo che l’Italia perderà una grande occasione se non verrà colta l’opportunità di mettere un uomo buono, leale, capace, sul colle del Quirinale da dove possa fungere da esempio a quanti per decenni sono stati fuorviati da paradigmi negativi di malaffare, di opportunismo, di ipocrisia.
Gino Strada vuole bandire, ossia mettere al bando la guerra che è il peggior cancro della vita umana, e vuole lenire i dolori della gente povera; propone che i soldi spesi malissimo per armi micidiali, per guerre offensive dell’umanità, siano impiegati per il benessere dei cittadini: per la salute, per la scuola, per la cultura.
Gli altri nomi che girano sono quasi tutti nomi male ominosi di persone compromesse, chi più chi meno,  con i mali affari degli ultimi decenni: è ora di cambiare radicalmente i modelli di cui la popolazione ha bisogno. Gli uomini e le donne che hanno impersonato, incarnato e interpretato il potere dal tempo di Craxi in avanti, hanno agito più nell’interesse del loro “particulare” che per il bene pubblico.  
Allora bisogna dire di loro quanto ebbe a scrivere Francesco Guicciardini [1] a proposito della prepotenza e della corruzione dei preti che causarono la scissione dell’unità della chiesa romana con la Riforma di Lutero: è auspicabile “veder ridurre questa caterva di scelerati a’ termini debiti, cioè a restare o sanza vizi o sanza autorità”[2].
Senza vizi non è possibile: vi sono troppo radicati e incalliti.
Auspico che restino senza autorità. E così sia.

Giovanni Ghiselli g.ghiselli@tin.it

P. S.
Se Gino Strada fosse irrealizzabile, indico come altre persone plausibili Stefano Rodotà e Romano Prodi
Venerdì andrò a Roma per partecipare al Convegno.  Chi vuole conoscermi, venga qua.

CONVEGNO : "I Cattolici e La Resistenza a Roma"
Le Acli e l'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani hanno organizzato un Convegno che apre le manifestazioni del 70° Anniversario della Resistenza che si svolgeranno da quest'anno fino al 2015. Il Convegno si terrà all'Istituto Sturzo (in Via delle Coppelle, 35 - Roma) nella giornata del 19 Aprile alle ore 16:30.
Il tema è: "Cattolici e Resistenza a Roma".
Presiederà il Convegno il Professor Gian Luigi Rondi, Presidente Onorario della Sezione Partigiani di Roma. Rondi è ricordato come membro dei GAP che operavano a Roma.

Se avrò la facoltà di parlare, dirò che il tempo della resistenza al male non è finito con il 25 aprile del 1945. Che le forze malvagie, contrarie alla vita, sono operanti, eccome, anche ora e qui.
Ma chi si batte per il bene con forza è destinato a vincere poiché è alleato con la Mente divina che ordina l’Universo. Infatti, come spiega Beatrice a Dante: “Le cose tutte quante/hanno ordine tra loro, e questo è forma/che l’universo a Dio fa simigliante”[3]



[1] 1483-1540.
[2] Ricordi, 28. L’ultima redazione è del 1530.
[3] Paradiso I, 103.

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