Oggi la Meloni ha detto in Parlamento due panzane più grosse del solito.
Una è “Io lavoro per l’Occidente”.
Non è il mio Occidente. Non è quello degli autori greci latini poi europei formatisi sui classici, non è l’Occidente dell’Umanesimo letterario filosofico e artistico. E’ il misero occidente dei trafficanti, degli affaristi ignoranti e prepotenti quello per il quale si adopera il governo.
L’altra panzana tragicomica è quella secondo cui la mostra è “una nazione che prospera”. Per molti italiani prosperano solo le cattive piante della povertà e della violenza associata al riarmo. Latitano da anni il benessere, la buona scuola per tutti, le cure efficaci e gratuite per ciascuno di noi.
Le menzogne cercano di oscurare questa situazione. Le bugie però non convincono più milioni di persone che scendono in piazza. Una parte non piccola del popolo che viene ignorata o addirittura incolpata, ma fa paura ai mistificatori.
A me e a tanti altri, invece, le piazze piene di popolo infondono speranza con un barlume di ottimismo riguardo al futuro. Se anche questo verrà spento il nostro Occidente sparirà: siamo già arrivati al punto che si diradano sempre più ogni anno le nascite dei bambini.
Un segno di morte.
Questa è la prosperità vantata dalla Meloni applaudita dai suoi.
Bologna 22 ottobre 2025 ore 19, 48 giovanni ghiselli
p. s.
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