lunedì 20 ottobre 2025

Sofocle, Edipo a Colono vv. 596- 613 Traduzione e commento comparativo.


 

 Teseo

Vuoi dire l’antica sciagura della stirpe?

 

Edipo

No di certo, poiché  ne parla ognuno dei Greci

 

La vicenda di Edipo è diventata un constans rumor dunque

  

Teseo

Che cosa dunque soffri di più grande di quanto sarebbe secondo l’uomo?

 

Edipo

Così stanno le cose mie: fui scacciato dalla terra mia

a opera dei miei stessi figli maschi; e a me non è più consentito 600

tornarci, in quanto parricida.

 

Teseo

Perché dunque ti farebbero venire con la conseguenza che tu abitassi in disparte?

 

Edipo

La parola divina li costringe

 

Teseo

Di quale pena hanno avuto paura in seguito agli oracoli?

 

Edipo

Che sia necessario per loro essere sconfitti in questa terra 605

 

Teseo

E come nascerebbe l’odio tra me e quelli?

 

Edipo

O carissimo figlio di Egeo, solo per gli dèi non c’è

vecchiaia né morire mai.

Invece tutte le altre cose abbatte il tempo onnipotente.

Si consuma-fqivnei- il vigore della terra, si consuma- fqivnei- quello del corpo.

Perisce la lealtà, fiorisce la slealtà,

e il medesimo spirito non rimane mai saldo

tra gli uomini né tra città e città 613.

 

E’ la constatazione della decadenza che si legge anche nel prologo dell’ Edipo re:

La città infatti, come anche tu stesso vedi,troppo/già ondeggia e di sollevare il capo /dai gorghi del flutto insanguinato non è più capace/ e si consuma -fqivnousa- nei calici infruttuosi della terra,/si consuma-fqivnousa- nelle mandrie dei buoi al pascolo, e nei parti/senza figli delle donne; e intanto, il dio portatore di fuoco,/scagliatosi, si avventa sulla città, peste odiosissima,/dalla quale è vuotata la casa di Cadmo,e il nero/Ades si arricchisce di gemiti e lamenti" (vv- 22-30) .

 Bologna 20 ottobre 2025 ore 12, 08 giovanni ghiselli

p. s.

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