Beppe Severgnini |
Voglio verità e giustizia. Mi mancano quanto il sole
L'abolizione
dell'articolo 18 ha
fatto molte vittime, da tutte le parti: è ora di ripristinarlo.
Quelli
che hanno ammazzato Biagi sono, giustamente, in galera da anni, quelli che
dicono di avere ammazzato Moro e 5 uomini della sua scorta sono liberi da molto
tempo e possono pontificare in molte televisioni. Perché? Provate a pensarci.
Non è difficile la risposta.
Non si può assimilare Biagi a Moro. Questo ha pagato con la
vita il tentativo di avvicinare i comunisti al governo, Biagi ha avviato la
flessibilità, ottima per alcuni, pessima per altri, quorum ego.
Comunque nessuno dei due doveva essere ucciso. La ragione di
Stato è la tutela della vita.
Moro e Biagi hanno in comune soltanto il fatto di essere
stati abbandonati dallo Stato, lasciati soli davanti ai loro assassini.
Quelli di Biagi per lo meno sono stati messi giustamente in
galera, quelli di Moro non si sa nemmeno quali e quanti furono né chi furono i
mandanti.
Ancora sull'assassinio di Moro. Ricordo che il vescovo di
Ivrea, l’ottimo Monsignor Bettazzi, disse con espressione desolata che aveva
sentito in Vaticano un alto prelato citare da vangelo di Giovanni il detto
ipocritamente feroce di Caiphas (11, 50)
il : “expedit vobis ut unus moriatur homo pro populo”. Finché quel
crimine rimarrà oscurato non potrà esserci verità né giustizia.
Severgnini propone che studenti e insegnanti stiano tutto il
giorno a scuola. Quando studieranno individualmente? Quando leggeranno,
tradurranno, risolveranno problemi da soli, penseranno? Mai. E diventeranno
come Severgnini: belli, colti e intelligenti esattamente come lui.
Mi piace. Tocco Giovanna
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