frammento di Alcmane |
Il primo cantore
delle fanciulle di Sparta, fiere e graziose ad un tempo, è Alcmane.
Vediamo
un frammento che ha il nome dell'autore ed è una dichiarazione di poetica o di
teoria compositiva basata sull'osservazione e mimèsi del mondo naturale, e, in
particolare, del canto degli uccelli(92 D.):
"queste parole e il canto Alcmane
trovò, mettendo in lingua
umana
la voce delle pernici” (evph
tavde kai; mevlo" Alkmavn-eu\re geglwssamevnan -
kakkabivdwn o[pa sunqevmeno~).
Lucrezio, nel finale del V
libro narra che
l'incivilimento umano passa anche attraverso il canto e la musica che furono
preceduti dall'imitazione del gorgheggiare degli uccelli:"at liquidas avium voces imitarier ore/ante
fuit multo quam levia carmina cantu/concelebrare homines possent aurisque
iuvare "(vv.1379-1381), ma l'imitare con la bocca le limpide voci
degli uccelli avvenne molto prima che gli uomini potessero modulare con il
canto poesie dolci e dilettare le orecchie.
Questa teoria passa anche attraverso
Democrito, il filosofo della teoria atomistica, contemporaneo di
Socrate:"nelle arti più importanti noi siamo stati i discepoli degli
animali... degli uccelli canori, del cigno e dell'usignolo nel canto, mediante
l'imitazione"(fr.68 B 154 DK).
Tum ioca, tum sermo, tum dulces esse cachinni –consuerant (1396-7)
Allora i contadini
si incoronavano di fiori e percuotevano con il piede la madre terra duriter
et duro terram pede pellere matrem (1402)
unde oriebantur risus dulcesque cachinni
(1403).
Cfr. Orazio Carm. III, 18: “gaudet
invisam pepulisse fossor/ter pede terram” (vv. 14-15)
lo zappatore
gioisce di aver battuto tre volte
col piede l'odiata
terra. E’ la festa delle None di dicembre il 5 dicembre.
Poiché allora tutto
allora vigoreggiava più nuovo e meraviglioso. Ora si suona e si danza e con
maggiore regolarità, ma non se ne ricava una dolcezza maggiore quam
silvestre genus capiebat terrigenarum (1411) di quella che prendeva la
stirpe silvestre dei figli della terra.
Cfr. la colazione
sull’erba di Manet (1863) che forse auspica la cura di Anteo
Cfr. il carme 61 di
Catullo, un epitalamio in gliconei: “Ne
diu taceat procax/fescennina iocatio” (vv. 126-127), non rimangano a lungo
in silenzio gli sfacciati scherzi fescennini.
Di nuovo Orazio
I Fescennini erano motteggi rustici in versi alterni. Inizialmente
erano scherzi innocui, scambiati tra i contadini, antichi, forti e lieti del
poco, "agricolae prisci, fortes parvoque beati "(Orazio,
Epistole, II; 1 v.139).
Questi condita post
frumenta (140) dopo avere riposto il frumento, levantes tempore festo-corpus et ipsum animum (141) , cum sociis operum et pueris et coniuge fida
(142) Tellurem porco, Silvanum lacte
piabant, si propiziavano la terra con un porco, Silvano con il latte , Floribus et vino Genium memorem brevis aevi
(144-145) e offrivano vino con fiori al Genio che ci ricorda la brevità della
vita.
Per tale usanza Fescennina
inventa licentia, si trovò la licenza fescennina la quale
versibus alternis
opprobria rustica fudit (146) che scagliava motteggi rusticani in versi
alterni. Questa libertà gradita nelle ricorrenze annuali lusit amabiliter, donec iam
saevus apertam- in rabiem coepit verti iocus et per honestas- ire domos
impune minax " (vv. 148-149) scherzò piacevolmente finché lo scherzo
già crudele cominciò a cambiarsi in aperta rabbia e ad andare impunemente
minaccioso per le case onorate ", così venne approvata una legge punitiva per
impedire che alcuno fosse oltraggiato da versi infamanti (malo carmine quemquam descrībi, 153-154).
Con le scoperte
venne in odio la ghianda, e non si usarono più giacigli di erba e di foglie.
Così la veste di pelle ferina per la quale pure si ammazzavano. Ora si
ammazzano per la porpora e l’oro.
Quo magis in nobis, ut opinor, culpa resedit (1425)
Una colpa maggiore
perché delle pelli c’era bisogno mentre non ne abbiamo della porpora e dell’oro
per ripararci dal freddo.
Il genere umano in
curis consumit inanibus aevum (1431)
Non conosce quale
sia il possesso della misura: ha sospinto in alto mare la vita e ha scatenato
dal fondo grandi onde di guerra
Et belli magnos commovit funditus aestus (1435)
Poi fu trovata la
scrittura e arrivarono i poeti
L’esperienza ha
insegnato a usare tutte le scoperte: navi, coltivazione dei campi, mura, leggi,
armi, strade, e i vantaggi e i piaceri della vita
Praemia, delicias quoque vitae funditus omnis (1450)
La ragione spingeva
gli uomini in alto artibus ad summum donec venere cacumen ( 1457),
finché con le arti raggiunsero la vetta suprema.
Poi, per la rationis
egestas, la caduta.
Fine V canto
Espressionismo di
Ennio
Negli Annales di Ennio c'è un combattente che muore cercando la luce con gli
occhi:"Oscitat in campis caput a
cervice revulsum,/semianimesque micant oculi lucemque requirunt " (vv.
483-484 Skutsch) apre la bocca nei campi la testa staccata dal collo, e
semivivi brillano gli occhi cercando la luce.
Del resto non solo gli
occhi dell'eroe o del milite gregario, ma quelli dell'uomo che non butta via la
vita "cercan morendo - il Sole[1]"; così il moribondo
di Foscolo; così Osvald che invoca
il sole alla fine degli Spettri di Ibsen.FINE
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