alla Casa dei Pensieri, Festa dell'Unità |
io accetto l’epiteto di “dilettante”, anzi ne sono onorato, perché lo considero altamente elogiativo e, per quanto riguarda la mia persona, del tutto realistico.
Il 9 luglio, alle sette della sera, in piazza Verdi ancora una volta mi diletterò nel parlare dei valori della classicità greca e latina. Ho cominciato a dilettarmi con il latino quando avevo 11 anni e facevo la prima media, al Lucio Accio di Pesaro, nell’anno 1955-1956.
Dal 1958-1959, quando sono entrato al ginnasio, mi diletto pure della lingua greca; dalla prima liceo (1960-61) anche delle due letterature antiche.
Queste discipline in un primo tempo mi dilettavano soprattutto in quanto mi davano l’occasione di primeggiare a scuola, più o meno come la bicicletta con la quale primeggiavo in salita, la panoramica di Pesaro, dove si è svolta la tappa a cronometro dell’ultimo giro d’Italia, poi il greco e il latino mi sono piaciuti perché mi hanno aiutato a trovare la mia identità e a crescere come persona che non pensa, non parla e non scrive a casaccio. Tanto mi sono piaciuti il greco e il latino che ho continuato a studiarli all’Università, sempre con diletto, quindi ho cominciato a insegnarli, con grande diletto. L’ho fatto al Rambaldi di Imola, al Minghetti e al Galvani di Bologna dal 1975 al 2010.
Con molta soddisfazione ho anche tradotto e commentato Euripide e Sofocle, Erodoto, Tucidide, Virgilio e Petronio per editori come Loffredo (Edipo re, Antigone, Omero, Storiografi greci) e Cappelli (Medea). Ora mi sto dilettando con le Baccanti per La nuova Italia.
Dal 1999, quando oramai cominciavo a invecchiare, sempre imparando molte cose[1], ho tenuto pure un laboratorio di didattica della letteratura greca nella SSIS dell’Università di Bologna, per 9 anni. Non senza diletto mio e degli studenti.
Quest’anno ho lavorato nel TFA dell’Università di Urbino, ancora una volta con soddisfazione mia e degli allievi miei.
Inoltre ho fatto conferenze in varie Università, convegni e festival anche prestigiosi come quello della Filosofia di Modena nel 2011 sul tema “La natura dei Greci”. Nella piazza piena aleggiava il diletto.
Tutto questo mi è sempre piaciuto molto e finché ne avrò le forze, e il pubblico mi ascolterà con piacere, non smetterò di farlo.
Lei dunque Assessore, per quanto riguarda me, ha ragione: io sono ancora un dilettante che si diletta della cultura classica e con la cultura classica ha dilettato, e aiutato a crescere, molte persone.
Il diletto, caro assessore, è necessario all’imparare: paideiva, “educazione” è parola etimologicamente imparentata con paivzw, “gioco”.
Quintiliano, l’ autore proposto ai maturandi dell’ultima, recente maturità classica, associa l’apprendimento dei fanciulli al gioco "Lusus hic sit”[2], lusus nel quale oltretutto si manifestano più schiettamente le inclinazioni di ciascuno:"mores quoque se inter ludendum simplicius detegunt"[3].
Credo che studiare con intelligenza e imparare sia un gioco che può divertire e dilettare non solo i bambini ma anche gli adulti come Lei e i vecchi come me. Questo non significa mollis educatio: "Mollis illa educatio, quam indulgentiam vocamus, nervos omnis mentis et corporis frangit"[4]. quella molle educazione che chiamiamo indulgenza, spezza tutte le forze della mente e del corpo.
Il diletto che viene dallo studio
infatti, caro Assessore mio, è una cosa seria, seria e anche faticosa, eppure,
nello stesso tempo, assai dilettevole.
Venga a sentirmi in piazza Verdi, Assessore carissimo: vedrà che potrà trovare pure Lei seri motivi di vero e grande diletto nella classicità che è stata ed è la stella polare della mia vita.
Spero di aiutarLa a diventare un neofita di queste discipline meravigliose, di convertirla da professionista della politica a dilettante della cultura.
La saluto
Venga a sentirmi in piazza Verdi, Assessore carissimo: vedrà che potrà trovare pure Lei seri motivi di vero e grande diletto nella classicità che è stata ed è la stella polare della mia vita.
Spero di aiutarLa a diventare un neofita di queste discipline meravigliose, di convertirla da professionista della politica a dilettante della cultura.
La saluto
Suo
giovanni ghiselli
Una replica degna di un grande uomo, come Lei sempre si dimostra,
RispondiEliminadiretta a un uomo piccolo, come spesso si rivela chi dovrebbe rappresentarci al meglio (ahinoi!)...
Roberto B.