William Hogarth, David Garrick as Richard III |
Riccardo
III,
del 1592
(In
molti casi indico la parentela etimologica delle parole inglesi con quelle
latine e certe volte la parentela indiretta con parole greche. L’inglese
infatti è “lingua d’origine germanica profondamente latinizzata”[1])
Riccardo si presenta
come deform’d-deformis-de= away; forma=
shape- , unfinish’d-finis-finire-…and so lamely and unfashionable that dogs
bark at me, as I halt-claudus- by them (I, 1).
Cfr.
La zoppia di Edipo e la tirannide come monarchia claudicante.
I,
1 Riccardo duca di Gloucester dice al fratello Giorgio duca di Clarence: Why, this it is when men are rul’ed-regula-regere-
by women (I, 1), ecco che cosa succede quando gli uomini sono governati dalle
donne.
Vuole
fargli credere che il re loro fratello, Edoardo IV , lo perseguita in quanto
messo su dalla moglie, regina Elisabetta.
Riccardo
utilizza la diffidenza e la paura atavica nei confronti della donna.
La
paura della donna
Catone
il Vecchio si opponeva al lusso e alla libertas
femminile da lui intesa già come licentia
[2].
E' la paura della donna a suggerire al Catone di Tito Livio alcune parole sulla
necessaria sottomissione della femina al fine di tenere sotto controllo
una natura altrimenti riottosa .
Così
si esprime il censore quando parla, nel 195 a . C., contro l'abrogazione della lex Oppia che, dal 215, imponeva un
limite al lusso delle matrone[3]
le quali erano scese in piazza proprio per manifestare a favore
dell'annullamento della legge:" Maiores
nostri nullam, ne privatam quidem rem agere feminas sine tutore auctore
voluerunt, in manu esse parentium, fratrum, virorum...date frenos impotenti
naturae et indomito animali et sperate ipsas modum licentiae facturas...omnium
rerum libertatem, immo licentiam , si vere dicere volumus, desiderant… Extemplo
simul pares[4] esse coeperint,
superiores erunt "[5],
(XXXIV, 2, 11-14; 3, 2) i nostri antenati non vollero che le donne trattassero
alcun affare, nemmeno privato senza un tutore, e che stessero sotto il
controllo dei padri, dei fratelli, dei mariti...allentate il freno a una natura
così intemperante, a una creatura riottosa e sperate pure che si daranno da
sole un limite alla licenza...desiderano la libertà, anzi, se, vogliamo
chiamarla con il giusto nome, la licenza in tutti i campi…. appena cominceranno
a esserci pari, saranno superiori.
Sentiamo
anche il lunatico Re Lear (1605) di Shakespeare:" Guardate quella signora
che sorride in modo affettato, la cui faccia fa presagire neve dove il corpo si
biforca whose face between her forks -furca- presages presagium- snow,
che affètta virtù that minces virtue (lat.
minutia e virtus) e scuote il capo and does shake the head a sentir nominare il piacere to hear-ajkouvw- of pleasure’s-placēre-
name- nomen, o[noma- ;
la
puzzola e il cavallo nutrito d'erba fresca non vanno là (alla lussuria) con un
appetito più sfrenato with a more riotous
appetite- appetitus-appĕtere.
Sotto
la vita esse sono centauri, sebbene donne nella parte superiore (down from
the waist they are centaurs, though women all above); solo fino alla cintola
esse sono eredi degli dèi but to the
girdle do the gods inherit (lat.
heres); sotto è tutta del demonio beneath
is all the fiend’s : lì c'è l'inferno, lì ci sono le tenebre there’s hell, -allied to cell small room, latino cella, stanzuccia- there’s dark, lì c'è il pozzo solforoso the sulphourous pit-puteus che brucia, che scotta, c'è il fetore (stench), c'è la consunzione" (King
Lear, IV, 6).
Questa
svalutazione e svilimento del corpo femminile, necessario a chi voglia
liberarsi dall'irrazionale soggezione alla libidine erotica, si trova nel Secretum del Petrarca quando S. Agostino
che vuole liberare l'animo di Francesco dai due errori più pericolosi, l'amore
per la gloria e l'amore per Laura, mette in guardia il poeta dai pericoli
connessi alla bellezza delle donne, effimera e ingannevole se non addirittura
inesistente:"Pauci enim sunt qui, ex
quo semel virus illud illecebrose voluptatis imbiberint, feminei corporis
feditatem de qua loquor, sat viriliter, ne dicam satis constanter, examinent "
(III, 68), sono pochi quelli che, da quando una volta sola abbiano assorbito
quel noto veleno del piacere seducente, possono considerare abbastanza
energicamente, per non dire con sufficiente costanza, la laidezza del corpo
femminile.
Crudele
ironia shakespiriana quando Riccardo dice tra sé a proposito del fratello Clarence
mandato nella torre perché venga ucciso da due sicari: “I do love thee so that I will shortly send thy soul to Heaven (I,
1), ti voglio bene al punto che presto manderò in cielo la tua anima.
Lady
Anne dice a Riccardo il quale ha ucciso il suocero Enrico VI Lancaster (1471) e
il marito Edoardo principe di Galles: “ diavolo immondo, vattene e non ci
disturbare for thou hast made the happy earth-
greco e[ra, terra- thy hell, (I, 2) tu che hai fatto della
terra felice il tuo inferno.
Cfr.
:"Fecimus coelum nocens"
( Oedipus, v. 36), io
ho reso colpevole il cielo[6].
Un'eco di questa autodenuncia si trova nell'Amleto quando il re Claudio
assassino del fratello dice:"Oh, my offence is rank, it smells to
heaven" (3, 3), oh il mio delitto è marcio, e manda fetore fino al
cielo.
Poco
dopo Amleto[7],
parlando con la madre, paragona lo zio a una spiga ammuffita che infetta l'aria
salubre (3, 4).
Riprendiamo
il Riccardo III dove eravamo quando Lady
Ann dice a Riccardo che si appresta a corteggiarla: “Foul devil, for God’s sake hence, and trouble-tuvrbh-turba us
not;-For thou hast made the happy earth thy hell,-Fill’d with cursing cries-quiritare
to implore the aid of the Quirites and deep exclaims” (I, 2),
sconcio demonio, per amor di Dio, via di qui e non darci pena; perché tu hai
fatto della terra felice il tuo inferno, riempito con urla di maledizione e
profondi gemiti.
Dopo
una battuta corteggiante di Riccardo (wonderful
when angels are so angry (I, 2,
75)
Anne
rincara la dose chiamandolo “diffus’d infection-infectus
incompiuto inficio- of a man”, diffusa infezione di uomo (I, 2).
Eppure
Riccardo riesce a sedurla. Lady Anne
gli dice “thou are unfit for any place
but hell” (I, 2) e il duca risponde di essere invece fit- influenced as to
sense by Middle English fete well done-,
from Old French fait lat factus- for your bed-chamber –kamavra-volta-camera volta. E
via via la convince.
Il
linguaggio drammatico di S. suggerisce attraverso la parola scritta il gesto e
il tono che devono accompagnarla mentre viene detta[8].
Come quando Richard III dopo avere conquistato Anne,
dice: “Shine out, fair sun, till I have
bought a glass, /That I may see my shadow-skovtoς (oJ)- as I pass-passus” (I, 2). L’attore non può non levare il capo verso
il sole indicando la sua ombra.
CONTINUA
[1] Tullio De Mauro, Storia linguistica dell’Italia repubblicana
dal 1946 ai nostri giorni, Laterza, 2014, p. 39
[2] Livio, XXXIV, 2, 11-14.
[3] Vietava tra l'altro di indossare
vesti multicolori o di girare per Roma su un cocchio a doppio traino di
cavalli.
[4] Evidentemente la parità fa paura
ai maschi. Lo aveva già detto Marziale (40
ca-104 d.C.) nella clausula di un suo epigramma:" Inferior matrona suo sit, Prisce,
marito:/non aliter fiunt femina virque pares " (VIII, 12, 3-4), la
moglie, Prisco, stia sotto il marito: non altrimenti l'uomo e la donna
diventano pari.
[5]Tito Livio, Storie , XXXIV, 3, 2.
[6] In La tragedia spagnola (
1592) di Thomas Kyd il nobile portoghese Alexandro, con pessimismo meno
assoluto, dice:"Il cielo è la mia speranza: quanto alla terra, essa è
troppo infetta per darmi speranza di cosa alcuna della sua matrice" (III,
1).
[7] 1601
[8] Cfr. C. Izzo, Storia della letteratura inglese, Nuova
Accademia Editrice, Milano, 1961.
Giovanna Tocco
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