sabato 21 novembre 2020

La disumana indifferenza per i morti uccisi dal virus. Contro i negazionisti e contro i bagordi natalizi

Gli aperitivi, i cenoni, le movide, le piazze affollate sarebbero un equivalente della guerra civile: tali intemperanze costerebbero molti morti

 

“E anche per il popolo la guerra civile-quando non importi la privazione dei comodi più volgari- può essere motivo di squisito sollazzo” (Marchesi, Tacito, p. 257).

In Hist. III, 83 Tacito racconta come entrarono i Flaviani vittoriosi in Roma, sconfitti i vitelliani, nel dicembre del 69 durante la festa dei Saturnali

Aderat pugnantibus spectator populus, utque in ludrĭco certamine, hos, rursus illos clamore et plausu fovebat

Sangue e, accanto, bagasce e bagascioni,

-saeva ac deformis urbe tota facies: alibi proelia et volnera, alibi balineae popinaeque: simul cruor  et strues corporum, iuxta scorta et scortis similes.  

“Una pace dissoluta, il saccheggio più bruto. Furore e gioia. Era già successo con Silla e con Cinna. C’era una disumana indifferenza - inhumana securitas- e la dissolutezza non ammetteva interruzioni e i piaceri non furono interrotti, come se ai Saturnali si fossero aggiunti altri spassi. Godevano per la sola allegrezza del pubblico male” ( Concetto Marchesi, Tacito, p. 258)

 giovanni ghiselli

 

 

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