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domenica 29 novembre 2015

I "Remedia amoris" di Ovidio, Parte I

Ovidio
Testo della conferenza tenuta il 28 novembre 2015 nel Liceo classico Properzio di Assisi


Sommario
Proemio del poemetto. Antologia dei Remedia amoris. E' bene togliere di mezzo l'otium.
Egisto amò e andò in rovina siccome non aveva niente da fare. Si possono coltivare i campi o andare a caccia. Il tovpo" della inutile mutatio locorum viene ribaltato. Il motivo dei favrmaka inutili. La donna che preferisce il venditore ambulante o il gladiatore all'uomo civile. Ovidio e Giovenale. Il tovpo" dell'invidia. L'elegia, come ciascun genere, ha il suo registro, i suoi temi e il suo metro. Un consiglio sbagliato. Il tema dell'impotenza e quello del piacere. Un assaggio del Satyricon. Conviene osservare i difetti dell'amante fino alla nausea. Confronto con lo stesso consiglio dato da Lucrezio nel IV libro de De rerum natira. Ovidio e D'Annunzio. E' opportuno avere più di un'amante. Ovidio, Meleagro, Properzio e Svevo il quale del resto dà il suggerimento opposto: "un'amante in due è l'amante meno compromettente". Consigli di simulazione. Il paraklausivquron anomalo di Ovidio.
 L'amore che insegue chi fugge e viceversa: Callimaco, Orazio, Ovidio, Goldoni, Dostoevkij, Proust, Pavese. Il fiore non colto è più bello e desiderabile: Ariosto, Tolstoj, Gozzano.
Chiodo schiaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce. Loca sola caveto. Bisogna evitare i luoghi isolati. Fillide, Arianna e la catena letteraria. Bisogna fare attenzione al contagio. Evitare la domina. Non parlare di lei. Rifiuto dell' odi et amo. E' meglio lasciarsi in pace, evitando giudici e avvocati. L'amor proprio. Guardarsi dalle lacrime delle donne che sono a buon mercato come le bugie. Apprezzamenti delle lacrime in Euripide. Non si devono rileggere le lettere del tempo dell'amore. E' bene allontanare le immagini. Il surrogato funereo di Laodamia e Admeto. Bisogna evitare i luoghi "consci" dell'amore perduto. Cenere, fuoco e amore in Ovidio e D'Annunzio. Un platonismo applicato ai Remedia. La ricchezza è un'occasione per l'amore sregolato, ma non per questo viene raccomandata la povertà. Rassegna dei poeti d'amore: Callimaco, Filita, Anacreonte, Tibullo, Properzio, Gallo. Leopardi su Ovidio.
Bisogna evitare la gelosia escludendo o ignorando la presenza di rivali. Non è il caso di mangiare cibi afrodisiaci: cipolla e rucola che fa saltare, gli stessi che invece vengono consigliati nell'Ars amatoria con l'aggiunta di altri: uova, miele e pinoli. Il vino nei Remedia e in Apuleio. Epilogo del poemetto. Il rimedio migliore è la moralizzazione del rapporto amoroso: Musil. Dalla donna che ci fa soffrire comunque si impara: Proust. Il rispetto: Moravia, Buzzati e Fromm. L'antistrofe del III Stasimo dell'Antigone di Sofocle.

Nell’Ars amatoria, Ovidio approva il cultus contrapposto alla rusticitas. Eppure cultus è una di quelle parole chiave con significati diversi, anche contrastanti: nei Remedia amoris il poeta, seguendo la lezione di Lucrezio, denuncia gli inganni del cultus, quindi consiglia all'uomo di arrivare improvisus e di sorprendere la donna inermem, non attrezzata. Eros si associa a Eris.

Appendice
Ovidio, il Medioevo e le letterature in volgare.
Sommario.
Consonanze tra Ovidio e la mentalità medievale. Il realismo conoscitivo che del resto risale a Tucidide.
 Il De amore di Andrea Cappellano.
Chrétien de Troyes: Erec e Enide. Il rovesciamento del topos ovidiano sulla desidia che favorisce l'adulterio.
Brunetto Latini: il Tesoretto.
 Dante e il De vulgari eloquentia.
Guido Cavalcanti e Guido Orlandi.
Petrarca: il De vita solitaria e il Secretum. Il Canzoniere e il mito portante di Dafne - Apollo.
Un cenno a Shakespeare.
Boccaccio: il Filocolo, l' Elegia di Madonna Fiammetta, il Decameron. Il libro del cortegiano.
Agnolo Poliziano e la Fabula di Orfeo.
L' Orlando furioso.
Calvino: la delicatezza di Perseo nelle Lezioni americane.


I Remedia amoris di Ovidio

I Remedia amoris appartengono all'ultimo periodo della prima parte della produzione ovidiana, quella elegiaco - amorosa che arriva al 2 d. C. Ebbene in questo poemetto di 814 versi (412 distici elegiaci) il poeta non tocca l'argomento della moralizzazione necessaria al benessere mentale ma insiste nel consigliare finzione e simulazione.
 L'amore è ancora una volta visto come una partita a scacchi[1].
 Pavese invece, e forse non del tutto a torto, sostiene: "L'amore è come la grazia di Dio - l'astuzia non serve"[2].

 L'Ars amatoria, in tre libri (1 a. C. - 2d. C.) , è un poema di precettistica erotica nel quale il praeceptor amoris (I, 17) , ossia l'autore stesso, "insegna a ricondurre tutti i momenti di una relazione d'amore alla strategia del maggior vantaggio possibile; perfino la sofferenza non viene esclusa purché sia ridotta, essa pure, a strumento dell'utile: per guadagnare il favore della puella sarà bene che il corteggiatore appaia sofferente: est tibi agendus amans imitandaque vulnera verbis (Ars amatoria 1, 609)"[3], devi fare la parte dell'innamorato e con le parole simulare le ferite. L’amore dunque come recita nell’Ars.
Che l'amore debba essere una simulazione è, dopo tutto, il credo della prostituta e viene professato direttamente dalla lena della Cistellaria di Plauto (203 a. C.) . Questa donna lena o Lena dice alla meretrice Selenia: "adsimulare amare oportet; nam si ames, extempulo/melius illi multo quem ames consulas quam rei tuae " (vv. 96 - 97) , bisogna fingere di amare, infatti se ami, tosto fai gli interessi di quello che ami piuttosto che i tuoi. Pertanto la raccomandazione della ruffiana è: "ne quem amas " (v. 118) , non innamorarti di nessuno. Cfr. il discorso di Lisia e il primo di Socrate nel Fedro platonico.
Quelli che amano davvero sono solo gli uomini bambini (H. Hesse in Siddharta)
"Tocchiamo così un punto cruciale della conversione che ha subìto l'elegia: dall'ideologia della sincerità a quella della finzione. L'elegia aveva fatto dell'autenticità la forma stessa del suo discorso; la didascalica ovidiana diffida della sincerità e delle passioni incontrollabili, e raccomanda invece l'arte di fingere. Come un attore, l'amante deve recitare il suo ruolo: est tibi agendus amans... Se la didascalica ovidiana costituisce la realizzazione di questo semplice programma (alla fine risulterà che è possibile un amore senza frustrazioni e patimenti) possiamo aggiungere che Ovidio non si accontenta di una dimostrazione 'affermativa' (" vi insegno come si ama") ma accetta anche la sfida di una prova in negativo ("se il vostro amore è sbagliato, vi insegno a liberarvene") ... Ciò che rispetto all'Ars distingue i Remedia sta nelle ragioni specifiche di un'opera che si propone come insegnamento di una terapia: si tratta di servirsi ora della riconosciuta parzialità del mondo elegiaco per indicare l'esistenza e i vantaggi di altri mondi verso cui uscire, in cui cercare rifugio e guarigione... l'argomentazione didascalica dei Remedia intende aggredire l'elegia in uno dei suoi fondamentali presupposti ideologici: il rifiuto della vita attiva, la scelta deliberata dell'otium desidiosum [4].


continua



[1] A game of chess (una partita a scacchi appunto) è il titolo della II sezione de La terra desolata di Eliot e allude proprio alla mancanza di schiettezza e moralità dei rapporti umani.
[2] Lettere, Bocca di Magra, agosto 1950.
[3]G. B. Conte, introduzione a Ovidio Rimedi contro l'amore, p. 32.
[4] Ozio neghittoso. Conte aggiunge in nota "di quello che era un motivo catulliano (51, 16 s. Otium, Catulle, tibi molestum est; /otio exsultas nimiumque gestis) l'elegia aveva fatto uno dei temi ricorrenti che corrispondono alla sua scelta fondamentale per la nequitia, e spesso con essa coincidono. 

1 commento:

  1. Carissimo Gianni ,come sempre,rendi vivo l'autore con esempi,collegamenti e citazioni non comuni.Grazie Giovanna Tocco

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