Ovidio |
Testo della conferenza tenuta il 28
novembre 2015 nel Liceo classico Properzio di Assisi
Sommario
Proemio del poemetto. Antologia dei Remedia amoris. E' bene togliere di
mezzo l'otium.
Egisto amò e andò in rovina siccome non
aveva niente da fare. Si possono coltivare i campi o andare a caccia. Il tovpo" della inutile
mutatio locorum viene ribaltato. Il
motivo dei favrmaka inutili. La
donna che preferisce il venditore ambulante o il gladiatore all'uomo civile. Ovidio
e Giovenale. Il tovpo" dell'invidia.
L'elegia, come ciascun genere, ha il suo registro, i suoi temi e il suo metro. Un
consiglio sbagliato. Il tema dell'impotenza e quello del piacere. Un assaggio
del Satyricon. Conviene osservare i
difetti dell'amante fino alla nausea. Confronto con lo stesso consiglio dato da
Lucrezio nel IV libro de De rerum natira.
Ovidio e D'Annunzio. E' opportuno avere più di un'amante. Ovidio, Meleagro, Properzio
e Svevo il quale del resto dà il suggerimento opposto: "un'amante in due è
l'amante meno compromettente". Consigli di simulazione. Il paraklausivquron anomalo di
Ovidio.
L'amore che insegue chi fugge e viceversa: Callimaco,
Orazio, Ovidio, Goldoni, Dostoevkij, Proust, Pavese. Il fiore non colto è più
bello e desiderabile: Ariosto, Tolstoj, Gozzano.
Chiodo schiaccia chiodo, ma quattro
chiodi fanno una croce. Loca sola caveto.
Bisogna evitare i luoghi isolati. Fillide, Arianna e la catena letteraria. Bisogna
fare attenzione al contagio. Evitare la domina.
Non parlare di lei. Rifiuto dell' odi et
amo. E' meglio lasciarsi in pace, evitando giudici e avvocati. L'amor
proprio. Guardarsi dalle lacrime delle donne che sono a buon mercato come le
bugie. Apprezzamenti delle lacrime in Euripide. Non si devono rileggere le
lettere del tempo dell'amore. E' bene allontanare le immagini. Il surrogato
funereo di Laodamia e Admeto. Bisogna evitare i luoghi "consci"
dell'amore perduto. Cenere, fuoco e amore in Ovidio e D'Annunzio. Un platonismo
applicato ai Remedia. La ricchezza è
un'occasione per l'amore sregolato, ma non per questo viene raccomandata la
povertà. Rassegna dei poeti d'amore: Callimaco, Filita, Anacreonte, Tibullo, Properzio,
Gallo. Leopardi su Ovidio.
Bisogna evitare la gelosia escludendo o
ignorando la presenza di rivali. Non è il caso di mangiare cibi afrodisiaci: cipolla
e rucola che fa saltare, gli stessi che invece vengono consigliati nell'Ars amatoria con l'aggiunta di altri: uova,
miele e pinoli. Il vino nei Remedia e
in Apuleio. Epilogo del poemetto. Il rimedio migliore è la moralizzazione del
rapporto amoroso: Musil. Dalla donna che ci fa soffrire comunque si impara: Proust.
Il rispetto: Moravia, Buzzati e Fromm. L'antistrofe del III Stasimo dell'Antigone di Sofocle.
Nell’Ars
amatoria, Ovidio approva il cultus
contrapposto alla rusticitas. Eppure cultus è una di quelle parole chiave con
significati diversi, anche contrastanti: nei Remedia amoris il poeta, seguendo la lezione di Lucrezio, denuncia
gli inganni del cultus, quindi
consiglia all'uomo di arrivare improvisus
e di sorprendere la donna inermem, non
attrezzata. Eros si associa a Eris.
Appendice
Ovidio, il Medioevo e le letterature in
volgare.
Sommario.
Consonanze tra Ovidio e la mentalità
medievale. Il realismo conoscitivo che del resto risale a Tucidide.
Il De
amore di Andrea Cappellano.
Chrétien de Troyes:
Erec e Enide. Il
rovesciamento del topos ovidiano sulla desidia che favorisce l'adulterio.
Brunetto Latini: il Tesoretto.
Dante e il De
vulgari eloquentia.
Guido Cavalcanti e Guido Orlandi.
Petrarca: il De vita solitaria e il Secretum.
Il Canzoniere e il mito portante di
Dafne - Apollo.
Un cenno a Shakespeare.
Boccaccio: il Filocolo, l' Elegia di
Madonna Fiammetta, il Decameron. Il libro del cortegiano.
Agnolo Poliziano e la Fabula di Orfeo.
L' Orlando
furioso.
Calvino: la delicatezza di Perseo nelle
Lezioni americane.
I Remedia
amoris di Ovidio
I Remedia
amoris appartengono all'ultimo periodo della prima parte della produzione
ovidiana, quella elegiaco - amorosa che arriva al 2 d. C. Ebbene in questo
poemetto di 814 versi (412 distici elegiaci) il poeta non tocca l'argomento
della moralizzazione necessaria al benessere mentale ma insiste nel consigliare
finzione e simulazione.
Pavese invece, e forse non del tutto a torto, sostiene:
"L'amore è come la grazia di Dio - l'astuzia non serve"[2].
L'Ars
amatoria, in tre libri (1 a. C. - 2d. C.) , è un poema di precettistica
erotica nel quale il praeceptor amoris
(I, 17) , ossia l'autore stesso, "insegna a ricondurre tutti i momenti di
una relazione d'amore alla strategia del maggior vantaggio possibile; perfino
la sofferenza non viene esclusa purché sia ridotta, essa pure, a strumento
dell'utile: per guadagnare il favore della puella
sarà bene che il corteggiatore appaia sofferente: est tibi agendus amans imitandaque vulnera verbis (Ars amatoria 1, 609)"[3],
devi fare la parte dell'innamorato e con le parole simulare le ferite. L’amore
dunque come recita nell’Ars.
Che l'amore debba essere una simulazione
è, dopo tutto, il credo della prostituta e viene professato direttamente dalla lena della Cistellaria di Plauto (203 a. C.) . Questa donna lena o Lena dice alla meretrice Selenia:
"adsimulare amare oportet; nam si
ames, extempulo/melius illi multo quem ames consulas quam rei tuae " (vv.
96 - 97) , bisogna fingere di amare, infatti se ami, tosto fai gli interessi di
quello che ami piuttosto che i tuoi. Pertanto la raccomandazione della ruffiana
è: "ne quem amas " (v. 118)
, non innamorarti di nessuno. Cfr. il discorso di Lisia e il primo di Socrate
nel Fedro platonico.
Quelli che amano davvero sono solo gli
uomini bambini (H. Hesse in Siddharta)
"Tocchiamo così un punto cruciale
della conversione che ha subìto l'elegia: dall'ideologia della sincerità a
quella della finzione. L'elegia aveva fatto dell'autenticità la forma stessa
del suo discorso; la didascalica ovidiana diffida della sincerità e delle
passioni incontrollabili, e raccomanda invece l'arte di fingere. Come un attore,
l'amante deve recitare il suo ruolo: est
tibi agendus amans... Se la didascalica ovidiana costituisce la
realizzazione di questo semplice programma (alla fine risulterà che è possibile
un amore senza frustrazioni e patimenti) possiamo aggiungere che Ovidio non si
accontenta di una dimostrazione 'affermativa' (" vi insegno come si
ama") ma accetta anche la sfida di una prova in negativo ("se il
vostro amore è sbagliato, vi insegno a liberarvene") ... Ciò che rispetto
all'Ars distingue i Remedia sta nelle ragioni specifiche di
un'opera che si propone come insegnamento di una terapia: si tratta di servirsi
ora della riconosciuta parzialità del mondo elegiaco per indicare l'esistenza e
i vantaggi di altri mondi verso cui uscire, in cui cercare rifugio e guarigione...
l'argomentazione didascalica dei Remedia
intende aggredire l'elegia in uno dei suoi fondamentali presupposti ideologici:
il rifiuto della vita attiva, la scelta deliberata dell'otium desidiosum [4].
continua
[1]
A game of chess (una partita a
scacchi appunto) è il titolo della II sezione de La terra desolata di Eliot e
allude proprio alla mancanza di schiettezza e moralità dei rapporti umani.
[2]
Lettere, Bocca di Magra, agosto 1950.
[3]G.
B. Conte, introduzione a Ovidio Rimedi
contro l'amore, p. 32.
[4]
Ozio neghittoso. Conte aggiunge in nota "di quello che era un motivo
catulliano (51, 16 s. Otium, Catulle, tibi
molestum est; /otio exsultas nimiumque gestis) l'elegia aveva fatto uno dei
temi ricorrenti che corrispondono alla sua scelta fondamentale per la nequitia, e spesso con essa coincidono.
Carissimo Gianni ,come sempre,rendi vivo l'autore con esempi,collegamenti e citazioni non comuni.Grazie Giovanna Tocco
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