venerdì 12 febbraio 2021

La dichiarazione di paura nei confronti della donna in tre autori. Eschilo, Verga e Shakespeare

Eschilo, Verga  e Shakespeare
 
Clitennestra, la madre assassinata, aizza le Erinni sue vendicatrici contro il figlio matricida:
"tu soffiandogli contro un fiato sanguinante,  emaciandolo con l’alito, con il fuoco del ventre (nhduvo~ puriv), incalzalo, consumalo con un secondo inseguimento" (Eschilo, Eumenidi, vv.137-139).
 
Il fuoco del ventre rappresenta la paura del sesso della donna.
 
Vengono in mente le varie lupe, culminanti in quella di Verga: "Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia[1], con quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d'occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso"(La Lupa ).
 
Nel Re Lear , the lunatic king  protagonista eponimo della tragedia dice : “Guardate quella signora che sorride in modo affettato, la cui faccia fa presagire neve dove il corpo si biforca (whose face betwen her forks presages snow), che affètta virtù e scuote il capo a sentir nominare il piacere; la puzzola e il cavallo nutrito d'erba fresca non vanno alla lussuria con un appetito più sfrenato (with a more riotous appetite). Sotto la vita esse sono centauri (down from the waist they are centaurs), sebbene donne nella parte superiore (though women all above); solo fino alla cintola esse sono eredi degli dèi;  sotto è tutta del demonio: lì c'è l'inferno, lì ci sono le tenebre, lì c'è la fossa solforosa che brucia (there is the sulphurous pit burning), che scotta, c'è il fetore, c'è la consunzione" ( IV, 6)
 
giovanni ghiselli


[1] In I Malavoglia troviamo: "quella cagna della Vespa" (XV cap). 

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