mercoledì 10 febbraio 2021

Maschilismo e femminismo. "Grandi tragici" Corso online all'università Primo Levi

Martedì prossimo, 16 febbraio, sarà la volta del vero o presunto antifemminismo degli autori greci.
 
Ieri ho iniziato il corso sulla tragedia. Ho parlato solo per un’ora e 35 minuti perdendone almeno 30 perché è saltato l’audio. Avviso i miei corsisti che la prossima volta, se vorranno restare, restituirò loro il tempo rubato dal difetto dell’apparecchio e dalla mia incapacità tecnologica. Ho provato a rimediare ma non avevo ricevuto istruzioni contro tale accidente.
Martedì dunque concluderò la parte introduttiva sul genere drammatico, quindi passerò a Eschilo.
 
Gli argomenti di un paio di lezioni saranno questi:
 
Le Supplici di Eschilo e la guerra tra i sessi. Pelasgo è il monarca che lascia decidere al popolo di Argo. Attualizzazione del mito.
I Sette a Tebe. L’ereditarietà delle colpe e l’antifemminismo di Eteocle.
 Il Titano protagonista del  Prometeo incatenato  è il presunto benefattore tecnologico che ha presofferto tutto.
Serse, il grande re dei Persiani è un despota.
 Il codice tripartito delle Supplici e delle Eumenidi.
Eschilo tende al compromesso e alla conciliazione.
Il compromesso delle Eumenidi è in realtà una vittoria del patriarcato.
Eschilo personaggio delle Rane di Aristofane.
 
Non so se riuscirò ad arrivate al Prometeo incatenato in due ore e 25 minuti. Oltre non potrò rimanere perché mi dicono che alle 20,30 suona un allarme.
 
Conclusa l’introduzione generale, presenterò dunque i Sette a Tebe con i temi della ereditarietà delle colpe e delll’antifemminismo di Eteocle il quale afferma “compito della donna è tacere e restare in casa”.
Vedremo altri testi contrari alla parità tra donne e uomini.
Questa sottovalutazione dell’uno o dell’altro genere è il razzismo più odioso ed è proclamato come naturale dai cretini maschilisti e dalle femministe cretine.  Non tutte lo sono invero.
Le più stupide, assuefatte e asservite a questa moda razzista, ultimamente sbandierano come un trionfo del proprio sesso la prevalenza e la preponderanza delle donne nei posti di potere. Non tengono conto che tali luoghi sono spesso avvelenati da miasmi morali e occupati da persone poco buone, poco colte e talora pure triviali.
Molti e molte vi vengono cooptati da altri già insediati che vogliono estendere il loro potere attraverso i clienti cui hanno favorito l’accesso.
Certo non sono mancate e non mancano donne e uomini di valore nel parlamentto. Ma è di valore che si deve parlare ed è il valore che dobbiamo apprezzare, non il genere, non il colore della pelle o il luogo di nascita. Sono il cuore e il cervello a mostrare il valore, ossia la parola, la generosità, la capacità della persona, non, eufemisticamente parlando, gli organi sessuali femminili o maschili.  
Una volta gli uomini più disgraziati rozzi e disgustosi si vantavano di frequentare i lupanari e le lupe ed esibivano come trofei tali sordide frequentazioni.
 
Dunque l’antifemminismo di autori che vanno da Esiodo a Cesare Pavese ci faranno discutere. Opporrò loro le antigoni  e altre donne che per amore dell’umanità si sono opposte al potere cui avrebbero potuto partecipare.

Bologna 10 febbraio 2021  ore 18, 19
giovanni ghiselli

p. s.
Statistiche del blog
 
Sempre1088951
Oggi280
Ieri385
Questo mese3648
Il mese scorso12853 

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLXXXI La fedeltà mal riposta. Il rimpianto della rosa bianca trascurata.

  Il sole aveva sbaragliato le nubi. Mi tolsi la maglietta per   l’abbronzatura che va ripassata, come le lezioni. Mi guardai il petto e i...