domenica 4 luglio 2021

Il corteggiamento

Il corteggiamento, una categoria dello spirito coltivato che, ispirato dal desiderio, trova parole persuasive
Ovidio è maestro di corteggiamento: “est tibi agendus amans imitandaque vulnera verbis (Ars amatoria  1, 609)", devi fare la parte dell'innamorato e con le parole simulare le ferite. 
Il corteggiamento è una prova di intelligenza, una delle prove pincipali una gara non facile , anzi  ajgw;n mevgisto" (Euripide, Medea, v. 235), gara massima  perché il premio del successo è l’amore, “il maggior piacere che per lo mar dell’essere si trova”. 
Nel caso del desiderio veramente sentito, Ovidio consiglia di non dissimularne la forza che nutre la facondia: è il rem tene verba sequentur  di Catone trasferito in campo erotico:"fac tantum cupias, sponte disertus eris " (Ars Amatoria , I, 608), pensa solo a desiderarla, e sarai facondo senza sforzo.
 
Mi sta a cuore l’argomento perché appartengo a una generazione di ex giovani che si sentivano in difetto se non corteggiavano ogni donna: dalla mamma a tutte le altre via via incontrate nel bar, dal giornalaio, nello stadio degli allenamenti, ma soprattutto nelle feste, non rumorose, non oscurate, non drogate, dove Eros e Afrodite radunavano ragazze e ragazzi perché si conoscessero. Se il corteggiamento veniva fatto con intelligenza, eleganza e delicatezza non dispiaceva a loro, alle donne, anzi. Ora corteggiare, come studiare, come non ingozzarsi, non sprecare, come ogni azione naturale e umana, viene per lo meno biasimata.
Fra i 25 e i 65 anni sono stato fortunato e prospero corteggiatore: ora allegro, scherzoso e giulivo, ora imitando dolorose ferite immaginarie  con parole artefatte. Sapevo tradurre il desiderio in una recita colta, interessante e attraente.
Certo è che chi sa corteggiare le donne non le fa a pezzi.
Chi criminalizza i corteggiatori sapienti e delicati incoraggia gli stupratori. Oggettivamente.
 
giovanni ghiselli 

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