Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
venerdì 17 settembre 2021
Che cosa è antierotico.
La deformità, l’obesità, la stupidità, la maleducazione.
I tatuaggi con i quali i giovani stigmatizzano se stessi.
Stivgma in greco e stigma in latino è il marchio che si imprimeva sulla pelle dello schiavo riottoso.
Forse questi ragazzi tatuati vogliono segnalare una loro contrapposizione alla gente usuale. Credono di rivelare l’epifania o l’apocalisse del loro essere a[topoi, fuori luogo rispetto al perbenismo compunto e ridicolo di quelli inseriti, in piena regola e ineccepibilmente a posto. Ma adesso tali stivgmata sono talmente diffusi , beceramente diffusi, che significano un nuovo, più recente conformismo. Brutto assai
Quindi, ripeto, sono antierotici.
Vero è che Eros importa sempre meno a molti che infatti fissano abominosi ordigni ma questo è un vecchio che scrive e per la mia generazione Cupido e sua Madre erano divinità grandi e vere cui noi giovani eravamo devoti.
I bravi giovani pregavano e facevano sacrifici durante le messe sante dell’Amore sacro e santo, mentre quelli molto meno bravi e più sfortunati andavano a cercarne la deformazione orrenda e demoniaca durante le messe nere, dissacrate da sacerdotesse infernali.
Baci
gianni
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