Ieri sera, 2 aprile 2015, a Matrix c’era la moglie di
Bossetti, Marita.
Sento il dovere di
scrivere per indicarla come una donna dal comportamento pieno di dignità, di
stile, di umanità. Contrasta con le scimunite e gli imbecilli che blaterano di
tutto senza alcuna competenza. Questa signora difendeva la vita del marito e la
sopravvivenza della sua famiglia messa alla gogna da un coro di ignobili accuse
non senza calunnie infamanti. Ieri due scarabocchiatori venduti alla stampa
padronale sono arrivati a dire che la
moglie del mostro fa parte di una
famiglia di bugiardi, quindi è improbabile che racconti la verità quando
difende il marito con tanta ostinazione. Davanti a tale ingiuria dei due
pennivendoli servi, la signora Bossetti non si è scomposta, ma si è limitata a
guardarli col sovrano disprezzo che siffatta canaglia si merita.
Se Massimo Bossetti sia colpevole, non so. Certo è che i
colpevolisti credono di inchiodarlo con indizi che potrebbero essere attribuiti
a centinaia e centinaia di persone. Una volta il muratore disse al compagno di
cella che la sorella diciottenne recatasi a trovarlo era bella ( pensate la
nefandezza!); poi è andato con la moglie a vedere il luogo della morte di Jara
( rarissima empietà!); poi ha ritirato soldi da un bancomat situato vicino alla
casa di Jara (molto peggio di una rapina a mano armata con tanto di morti!);
poi è passato con il furgone nei pressi della palestra: certamente meditava di
fare del male, o lo aveva già fatto.
Sul DNA non c’è stata chiarezza a parte il linciaggio morale
della madre sua. Tutto questo perché sua eccellenza il ministro dell’interno lo
ha giudicato colpevole da subito soprattutto in quanto è un proletario ed è una
persona indifesa, isolata, senza aderenze né aiuti. A parte la moglie e la
madre. Donne cui con queste poche righe voglio rendere onore. Ne ho sentita la
necessità per distinguermi dagli sciacalli vigliacchi che nel muratore
lombardo, nella madre sua, nella moglie e nei loro figli, povere creature sicuramente
innocenti, hanno trovato capri espiatori sui quali proiettare le proprie
nefandezze, debolezze e frustrazioni.
giovanni ghiselli
pur non avendo visto la trasmissione condivido quanto scritto, poichè penso che in un'Italia dove non si fa altro che parlare della difesa della famiglia un attacco tanto feroce e ostinato a moglie e figli regolari di un presunto colpevolesia indegno Inoltre non vale per Bossetti la presunzioine di innocenza fino a sentenza definitiva? Dimenticavo,Bossetti è un operaio.
RispondiEliminaMargherita