Riccardo II d'Inghilterra |
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Nel Riccardo II (III,
2) di Shakespeare si legge che la
Morte tiene la corte nella corona cava che cinge le tempie
mortali di un re e là siede beffarda schernendo il suo stato e con un ghigno
alla sua pompa
Riccardo II[1]
deposto da Bolingbroke che sarà Enrico IV espone “le tristi storie delle morti
dei re”
For within the hollow
crown
That rounds the mortal
temples of a king
Keeps death his court;
and there the antic sits,
Scoffing his state and
grinning at his pomp.
Seneca nell’Oedipus fa dire al protagonista: “Quisquamne regno gaudet? O fallax
bonum/quantum malorum fronte quam blanda tegis"(vv.7-8),
qualcuno gode del regno? O bene ingannevole, quanti mali copri sotto una
facciata così lusinghiera!
Sono parole di Edipo che dà inizio al dramma descrivendo
l'infuriare della pestilenza.
Nelle Phoenissae Giocasta chiede a Polinice di
rinunciare alla guerra poiché il premio che spetta al vincitore non è
desiderabile: anzi Eteocle pagherà il fio del successo a caro prezzo, con il
solo fatto di essere re: "poenas, et quidem solvet graves: regnabit"
(v.645).
Manzoni riprende il tovpo"
nell' Adelchi quando il protagonista ferito consola il padre sconfitto: "Godi
che re non sei; godi che chiusa/all'oprar t'è ogni via: loco a gentile,/ad
innocente opra non v'è: non resta/che far torto, o patirlo. Una feroce/ forza
il mondo possiede, e fa nomarsi/Dritto." (V, 8). E' il diritto del più
forte, il potere smascherato: viene tolta la maschera (demitur persona, manet res)
Il regno è quasi sempre una tirannide: un bene scivoloso, un potere
claudicante, in particolare quello di Edipo lo zoppo e dei suoi figli.
Viene tolta la
maschera non solo alle persone ma anche alle cose
Non hominibus tantum
sed rebus persona demenda est et reddenda facies sua (Seneca, Ep. 24, 13)
Cfr. Lucrezio: “ Quo magis in dubiis hominem spectare
periclis/convenit adversisque in rebus noscere qui sit;/nam verae voces tum
demum pectore ab imo/eliciuntur <et> eripitur persona, manet res"
(De rerum natura, III, 55-58), tanto
più è necessario provare la persona nei pericoli rischiosi e conoscerne la
qualità nelle situazioni sfavorevoli; infatti le parole autentiche allora
finalmente escono dal fondo del cuore e si strappa la maschera, rimane la
sostanza.
Bachtin trova che
Delitto e castigo sia una menippea
cristianizzata
R provoca Sonia dicendole che Napoleone non si
fermava davanti ai delitti: “io ho semplicemente ucciso un pidocchio inutile e
dannoso. Per avere ragione bisogna osare molto. Chi è capace di sputare sulle
cose diventa il loro legislatore. Cfr. Medea: tolmhtevon tavde
(1050)
C’è il confronto
con la fede di Sonja che lo invita a
baciare la terra insozzata da lui stesso ad accettare la sofferenza, a
capire a riscattarsi con essa: tw'/
pavqei mavqo" /Eschilo, Agamennone, 177[2].
Anche lo Starez
Zossima dei Fratelli Karamazov bacia
la terra, muore baciando la terra: “si lasciò scivolare dolcemente dalla
poltrona sul pavimento, e inginocchiandosi, si chinò col viso fino a toccar
terra, si prosternò, allargò le braccia in croce; e come invaso dall’estasi,
baciando la terra e pregando (come appunto aveva insegnato a fare), serenamente
e gioiosamente rese l’anima a Dio”[3].
Alioscia segue l’esempio del maestro: “Una notte fresca e calma fino
all’immobilità avvolse la terra…Alioscia rimase a guardare per un momento
quello spettacolo, poi, ad un tratto, si gettò con la faccia a terra come se
l’avessero falciato. Egli non sapeva perché l’abbracciasse, non si rendeva
conto della ragione per cui gli fosse venuta quella terribile voglia di
baciarla, di baciarla tutta; ma egli la baciava piangendo, singhiozzando,
inondandola delle sue lacrime, e giurando, in uno slancio impetuoso, di amarla,
di amarla eternamente. “Inonda la terra delle tue lacrime di gioia, e amale,
codeste tue lacrime…”, disse una voce nella sua anima”[4].
Si pensi alla “cura di Anteo”, un
gigante
libico che uccideva i viandanti e acquisiva forza dal contatto con sua madre,
che poi è la madre di tutti, la Terra. Ercole dovette sollevarlo dal suolo e
togliergli il contatto con la madre per strozzarlo:"La civilizzazione e
l'intellettualità son belle cose, son grandi cose, non vogliamo certo negarlo.
Ma senza quella che noi un giorno definiremo la compensazione di Anteo, sono
rovinose per l'uomo e creano la malattia"[5].
In ogni caso non si deve mai
perdere l’amore per la vita terrena e per la stessa terra: “Bleibt mir der Erde treu, meine Brüder, mit
der Macht euer Tugend!” Restatemi fedeli, fratelli miei, alla terra con
tutta la forza della vostra virtù! Il vostro amore, che tutto dona, e la vostra
conoscenza servano il senso della terra”.
Così parla Zarathustra… Bacia la terra e amala incessantemente,
insaziabilmente-dice lo starets Zosima-cerca questa estasi e questa
esaltazione. Bagna la terra con le lacrime della tua gioia e ama queste tue lacrime”[6].
Il giudice
istruttore Porfiri Petrovič
consiglia a R di abbandonarsi alla vita senza ragionare: il flusso della vita
lo riporterà a riva e lo rimetterà in piedi. To; mevllon h[xei,
il futuro verrà (Eschilo, Agamennone,
1240)
Il punto di incontro dei due ragazzi reietti è
la lettura del Vangelo.
“Un mozzicone di
candela illuminava con luce fioca nella misera stanza l’assassino e la
peccatrice stranamente riuniti nella lettura del libro eterno”
Provocatoria del
pensiero e dei sentimenti è la tendenza a confutare i luoghi comuni e i dogmi
dei più.
La prostituta Sonja è una peccatrice che
ha venduto se stessa, ma nemmeno una goccia di vera depravazione era entrata
nel suo cuore. Cfr. La logica aperta al contrasto nelle Coefore di Eschilo (461): [Arh"
[Arei xumbalei', Divka/ Divka.
R le si
inginocchia davanti poiché la ragazza è un simbolo della sofferenza umana e
nella sofferenza c’è un’idea.
Tutto si svolge
sulla soglia o sulla strada dove si vivono momenti di crisi. A D interessa il
tempo della crisi, mentre salta quello biografico. Anche nell’Idiota (1869) c’è la carnevalizzazione.
Myskin è un eccentrico pieno di diversità dalla gente usuale: è privo di ogni
diffidenza, non mente, non dà importanza al denaro, non occupa alcuna posizione
che possa limitare la sua umanità. E’ del tutto stravagante: non sa cosa sia la
malafede e arriva ad amare il rivale Rogožin
che ha cercato di ucciderlo. Dove compare il principe si rompono le barriere
della menzogna e si crea la sincerità carnevalesca. Vedi l’episodio del vaso
cinese.
Un libro di critica
non privo di arbìtri dilettanteschi ma nemmeno di spunti interessanti è quello
di Merezkoskij Tolstoj e Dostoevski del 1902.
Secondo questo
autore, D mostra che il pensiero scientifico dal Rinascimento in poi ha portato
l’Europa sull’orlo dell’abisso dove cadrà se non tornerà a volgersi verso la
religione. I Demoni (1873), i
terroristi, sono stati educati male, pervertiti da un intellettuale
occidentalista.
Stepan Trofimovič cattivo maestro di Nikolaj Stavrogin
L’essenza dei tempi moderni è il nichilismo che è la
negazione di Dio e si trova tanto nel liberalismo quanto nel comunismo. Wille zum Nichts.
Bisogna tornare al popolo russo, alla terra
russa, al cristianesimo. D sente che la civiltà occidentale sta per esplodere
siccome l’Europa è piena di egoismo, odio, diffidenza. La scienza moderna si
occupa di quisquilie inutili o dannose. L’unica scienza utile è quella del bene
e del male. Cfr. Prometeo incatenato
di Eschilo e Cfr. Platone e il massimo oggetto di scienza
La scienza deve renderci liberi di giungere a vedere l’idea
del bene. L’uomo ispirato dalla visione del bene-ijdeva
tajgaqou' il massimo oggetto di scienza[7]-
ha tutte le virtù e sa affrontare tutti gli imprevisti della vita. E’ la
dialettica che ci porta a vedere l’idea del bene che è fonte dell’ajlhvqeia e dell’oujsiva, della realtà e dell’essere.
Seneca deplora le quisquilie degli studi letterari: Quaeris Ulixes ubi erraverit potius quam
efficias ne nos semper erremus? (Ep.,
88, 7).
O dove abbia errato Ulisse piuttosto che fare in modo di non
essere noi a errare?
A me
personalmente interessa la lotta contro la reificazione dell’uomo e dei
rapporti umani nella società capitalistica.
D fu conservatore,
slavofilo e ostile al socialismo, ma credo che possa essere comunque impiegato
in senso antiborghese. D lottava contro il nichilismo e il nichilista adoratore
del nulla è il borghese.
CONTINUA
[1] Riccardo II
Plantageneto (Bordeaux, 6 gennaio 1367 – Pontefract, 14
febbraio 1400)
è stato re d'Inghilterra dal 1377 al 1399. La tragedia di
Shakespeare è del 1595.
[2] E, poco più avanti :"goccia invece del sonno
davanti al cuore/il penoso rimorso, memore delle pene inflitte; e anche/sui
recalcitranti arriva il momento della saggezza" ( kai; par j a[-konta" h\lqe
swfronei'n , Agamennone, vv. 179-181).
[3]
F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov,
p. 407.
[4]
F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov,
p. 451.
[5] T. Mann. Carlotta a Weimar, p. 403.
[7] mevgiston mavqhma, il massimo oggetto di scienza che è l'idea del Bene,
(cfr.Platone, Repubblica, 505a:"hJ tou' ajgaqou' ijdeva
mevgiston mavqhma".).
Giovanna Tocco
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