domenica 1 novembre 2020

Un monito contro la discordia. Euripide e Apollonio. Lo rivolgo ai politici rissosi di oggi

Alla partenza degli Argonauti dal porto di Pagase, Orfeo prende la cetra e inizia a cantare un poema cosmogonico di stampo empedocleo.

 La terra, il cielo e il mare, un tempo uniti, vennero divisi dalla discordia funesta (neivkeo~ ejx ojloi`o dievkriqen  Apollonio, Argonautiche,  I, 498).

Subentrò l’era del caos e della  violenza.

E’ un monito contro la discordia. Ne troviamo uno anche nelle Fenicie di Euripide: il tragediografo, attraverso Giocasta, si rivolge ai politici ateniesi di quegli anni intorno al 411: mevqeton to; livan, mevqeton, v. 584, abbandonate l’eccesso, abbandonatelo. E’ un monito alla parte oligarchica e a quella democratica.

Rivolgo questa accorato appello ai politici rissosi: non è questo il momento di cercare di avvantaggiarsi sui rivali politici: ora il vantaggio da cercare è sul nemico di tutti: il virus che sta avvelenando l’Italia.

giovanni ghiselli

 

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