NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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venerdì 6 settembre 2013

Preghiera laica per la Pace

Raffaello Sanzio, Incontro di Leone Magno con Attila
(la scena narra l'incontro semileggendario, avvenuto nei pressi del Mincio
nel 452, tra Attila re degli Unni e papa Leone Magno, che con la sola forza
del dialogo avrebbe distolto il bellicoso capo barbaro dall'invadere l'Italia)
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Leggo su la Repubblica di venerdì 6 settembre, in un reportage da Kilis di Pietro Del Re, inviato del quotidiano, che ci sono prove della presenza, tra i ribelli siriani di “gang di banditi e assassini, oltre che di estremisti islamici legati ad Al Qaeda”. E, poco più avanti: “Sono gli stessi ribelli ai quali, secondo alcune testimonianze, una settimana prima del massacro chimico del 21 agosto, un emiro saudita avrebbe fornito gas letali”. Infine: “Secondo il segretario di Stato americano, John Kerry, tra le forze della rivolta siriani vi sarebbe il 15 o forse il 20 per cento di bad guys, cattivi ragazzi. Non so se tra costoro vengono contati i jihadisti che massacrano i cristiani".
Per questo motivo “i cristiani  - leggo il Diario di Damasco di Jean Pierre Duthion nella stessa pagina (15) dello stesso giornale - hanno deciso di unirsi subito al Papa nella preghiera contro la guerra in Siria, di digiunare tutto il giorno perché si verifichi un miracolo… E’ il caos ancora e sempre; se l’Occidente colpirà, aggiungerà sofferenza e disperazione in un paese che si sgretola, che muore giorno dopo giorno. Sabato pregherò, digiunerò, nella speranza che questa tragedia finisca e che questo paese che amo possa trovare dopo tanto orrore una pace meritata”.
Pregherò e digiunerò anche io.
Questi miei articoli sono già preghiere laiche. Preghiere dette non solo per i Siriani, ma anche per gli Stati Uniti, affinché non diventino o non tornino a essere gli “Stati degli schiavi”, quelli che Schopenhauer ebbe a definire”una macchia vergognosa nell’onore dell’umanità”[1].
Aggiungo un mio dubbio, certo stravagante , forse anche infondato, ma invito i miei 93691 lettori a rifletterci sopra: se gli Stati Uniti vogliono intervenire, anche da soli, per sostenere “banditi e assassini, oltre che gli estremisti islamici legati ad Al Qaeda”, non può darsi che la stessa Al Qaeda sia una loro invenzione che Osama Bin Laden la cui famiglia faceva affari con i Bush fosse nient’altro che un attore, insomma che tutta la storia di Al Qaeda sia una montatura dei governi architettata prima dell’evento sciagurato delle torri gemelle? So che l’ipotesi è molto, fin troppo fuori dal coro, ma l’indizio io lo vedo e ve l’ho dato.
Inoltre: perché ora c’è tanta premura di bombardare, come al tempo di Saddam Hussein che armi di distruzioni di massa non le aveva ma le subiva, perché questa fretta dannata prima ancora di avere le prove provate di chi abbia usato le armi chimiche?
Probabilmente è il mercato del neoliberismo impietoso che ha bisogno di questi massacri. Già troppe vite sono state sacrificate all’idolo sporco del profitto a tutti i costi: troppi bambini, troppe donne, troppi uomini, sono stati immolati sull’altare empio del Pil che deve continuare a crescere indefinitamente, a qualsiasi prezzo.
E’ tempo di ricordare ancora una volta il grido di Ecuba che cerca disperatamente di salvare la figlia Polissena
La vedova di Priamo, che ha visto morire tante persone in guerra e nell’eccidio di Troia, supplica Odisseo di non ucciderle la ragazza con un verso che è un'alta espressione di umanesimo in favore della vita: "mhde; ktavnhte: tw'n teqnhkovtwn a{li"“(Ecuba, v. 278), non ammazzatela: ce ne sono stati abbastanza di morti.
Questa è una madre che supplica, invano, per salvare la vita della propria figliola.
Ma versare il sangue di una persona è un delitto comunque, un crimine per il quale non c’è remissione.
Il Coro di donne della tragedia Coefore di Eschilo, poco dopo essere entrato in scena, canta: “tiv ga;r luvtron pesovnto”ai{mato”pevdoi;” (v. 48), quale lavacro c'è, del sangue caduto a terra?".
Più avanti, nel Commo, aggiunge: “Ma è legge che gocce di sangue / versate al suolo, chiedano altro / sangue: infatti grida strage l'Erinni”(boa/' ga;r loigo;n  Erinuv~, Coefore, vv. 400-402).
 E’ quello che sta succedendo in Siria. Bisogna porre fine alle stragi, non aggiungerne altre.
“Il sangue di un uomo solo, sparso per mano del suo fratello, è troppo per tutti i secoli e per tutta la terra"[2], ha scritto il cristiano Manzoni.
Mi associo a queste esecrazioni degli omicidi e mi preparo alle preghiere e al digiuno affinché l’umanesimo, l’amore per l’uomo prevalga, e non ci avvolga il buio micidiale, infernale della guerra, ma sorga il sole salvifico della pace.

 La pace con le sue feste che odorano di frutta, di conviti, di dionisie, di flauti, di canti di Sofocle, di edera, di colatoio per il vino, di seni di donne che corrono verso la campagna (kovlpou gunaikw``n diatrecousw`n eij~ ajgrovn) e di tante altre cose buone. Ricordate Aristofane?[3]


Giovanni Ghiselli


[1] Parerga e Paralipomena, p. 280.
[2] A. Manzoni, Osservazioni sulla morale cattolica (cap. VII).
[3] Pace del 421, vv. 529ss.

2 commenti:

  1. avevo già pensato anche io di seguire il digiuno pur non essendo cristiana; bene, saremo in due, anzi molti di più, lo so!
    Maddalena

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  2. Mi unisco anche io a questa preghiera contro in dio disonorato tra gli dèi.
    alessandro

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