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Leggo su la Repubblica
di venerdì 6 settembre, in un reportage da Kilis di Pietro Del Re, inviato del
quotidiano, che ci sono prove della presenza, tra i ribelli siriani di “gang di
banditi e assassini, oltre che di estremisti islamici legati ad Al Qaeda”. E,
poco più avanti: “Sono gli stessi ribelli ai quali, secondo alcune
testimonianze, una settimana prima del massacro chimico del 21 agosto, un emiro
saudita avrebbe fornito gas letali”. Infine: “Secondo il segretario di Stato
americano, John Kerry, tra le forze della rivolta siriani vi sarebbe il 15 o
forse il 20 per cento di bad guys, cattivi ragazzi. Non so se tra
costoro vengono contati i jihadisti che massacrano i cristiani".
Per questo motivo “i cristiani - leggo il Diario di Damasco di Jean Pierre Duthion nella stessa pagina (15)
dello stesso giornale - hanno deciso di unirsi subito al Papa nella preghiera
contro la guerra in Siria, di digiunare tutto il giorno perché si verifichi un
miracolo… E’ il caos ancora e sempre; se l’Occidente colpirà, aggiungerà
sofferenza e disperazione in un paese che si sgretola, che muore giorno dopo
giorno. Sabato pregherò, digiunerò, nella speranza che questa tragedia finisca
e che questo paese che amo possa trovare dopo tanto orrore una pace meritata”.
Pregherò e digiunerò anche io.
Questi miei articoli sono già preghiere laiche. Preghiere
dette non solo per i Siriani, ma anche per gli Stati Uniti, affinché non
diventino o non tornino a essere gli “Stati degli schiavi”, quelli che Schopenhauer
ebbe a definire”una macchia vergognosa nell’onore dell’umanità”[1].
Aggiungo un mio dubbio, certo stravagante , forse anche infondato,
ma invito i miei 93691 lettori a rifletterci sopra: se gli Stati Uniti vogliono
intervenire, anche da soli, per sostenere “banditi e assassini, oltre che gli
estremisti islamici legati ad Al Qaeda”, non può darsi che la stessa Al Qaeda
sia una loro invenzione che Osama Bin Laden la cui famiglia faceva affari con i
Bush fosse nient’altro che un attore, insomma che tutta la storia di Al Qaeda
sia una montatura dei governi architettata prima dell’evento sciagurato delle
torri gemelle? So che l’ipotesi è molto, fin troppo fuori dal coro, ma
l’indizio io lo vedo e ve l’ho dato.
Inoltre: perché ora c’è tanta premura di bombardare, come al
tempo di Saddam Hussein che armi di distruzioni di massa non le aveva ma le
subiva, perché questa fretta dannata prima ancora di avere le prove provate di
chi abbia usato le armi chimiche?
Probabilmente è il mercato del neoliberismo impietoso che ha
bisogno di questi massacri. Già troppe vite sono state sacrificate all’idolo
sporco del profitto a tutti i costi: troppi bambini, troppe donne, troppi
uomini, sono stati immolati sull’altare empio del Pil che deve continuare a
crescere indefinitamente, a qualsiasi prezzo.
E’ tempo di ricordare ancora una volta il grido di Ecuba che
cerca disperatamente di salvare la figlia Polissena
La vedova di Priamo,
che ha visto morire tante persone in guerra e nell’eccidio di Troia, supplica
Odisseo di non ucciderle la ragazza con un verso che è un'alta espressione di
umanesimo in favore della vita: "mhde; ktavnhte: tw'n teqnhkovtwn a{li"“(Ecuba,
v. 278), non ammazzatela: ce ne sono stati abbastanza di morti.
Questa è una madre
che supplica, invano, per salvare la vita della propria figliola.
Ma versare il sangue
di una persona è un delitto comunque, un crimine per il quale non c’è
remissione.
Il Coro di
donne della tragedia Coefore di
Eschilo, poco dopo essere entrato in scena, canta: “tiv ga;r luvtron pesovnto”ai{mato”pevdoi;”
(v. 48), quale lavacro c'è, del sangue
caduto a terra?".
Più avanti, nel Commo, aggiunge: “Ma è legge che gocce di sangue / versate al suolo, chiedano
altro / sangue: infatti grida strage l'Erinni”(boa/'
ga;r loigo;n Erinuv~, Coefore, vv. 400-402).
E’ quello che sta
succedendo in Siria. Bisogna porre fine alle stragi, non aggiungerne altre.
“Il sangue di un uomo solo, sparso per mano del suo
fratello, è troppo per tutti i secoli e per tutta la terra"[2], ha
scritto il cristiano Manzoni.
Mi associo a queste esecrazioni degli omicidi e mi preparo
alle preghiere e al digiuno affinché l’umanesimo, l’amore per l’uomo prevalga,
e non ci avvolga il buio micidiale, infernale della guerra, ma sorga il sole
salvifico della pace.
La pace con le sue feste che odorano di frutta, di conviti, di dionisie, di flauti, di canti di Sofocle, di edera, di colatoio per il vino, di seni di donne che corrono verso la campagna (kovlpou gunaikw``n diatrecousw`n eij~ ajgrovn) e di tante altre cose buone. Ricordate Aristofane?[3]
Giovanni Ghiselli
avevo già pensato anche io di seguire il digiuno pur non essendo cristiana; bene, saremo in due, anzi molti di più, lo so!
RispondiEliminaMaddalena
Mi unisco anche io a questa preghiera contro in dio disonorato tra gli dèi.
RispondiEliminaalessandro