Goya, Il fantoccio |
21
luglio 2017
I
fantocci e le pupazzate televisive
La vita politica non dipende dal
nostro voto ma dai nomenclatori, ossia da coloro che compilano la lista dei
fantocci governativi i quali eseguono gli ordini dei signori del Mercato.
Nelle parole dei più tra i fantocci
designati dai nomenclatori a imbonire e distrarre la massa, manca il logos: una
voce significante prodotta dal pensiero.
I fantocci delle pupazzate
televisive qualificano come "incredibile" ciò che è sotto gli occhi, "mozzafiato"
quello che è ordinario, "studioso" l'ignorante.
Non sanno nemmeno che cosa
significhi "piuttosto che". Lo usano come "e anche", mentre
vuol dire "invece di". Questa è la "casta", secondo me
costituita dagli iloti più brutti.
Gente che fa chiacchiere oziose, piene
di lusinghe fallaci e si lamenta se prende stipendi annuali che non superino di
almeno 200 volte quelli di un lavoratore.
Gente capace di scrivere che fu
Tiberio a mandare Varo contro Arminio, o che la lingua latina deriva da quella
greca. E passano per intellettuali.
Pasolini che era colto, capace di
pensare ed era lucidamente critico verso il potere, è stato ammazzato proprio
perché denunciava le malefatte dei potenti e dei loro servi, ne svelava gli
arcana,
palesava il vuoto culturale degli istrioni dalla massima visibilità e la
trivialità dei volgari mimi che insultano il pudore e ammazzano la cultura.
giovanni ghiselli
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