Tuttavia lo scopo
ancora non lo avevo raggiunto, il bersaglio cui miravo con la tensione massima
dell’anima mia e pure con quella del corpo, non lo avevo centrato. Per
coglierlo in pieno, ripetei la mossa astuta e poco nobile del gioco di scacchi
che aveva funzionato tanto bene con Elena un anno prima. Infatti tendo a
ritualizzare per lustri gli atti della mia vita, quando hanno successo. Bonis successibus instruor(4).
Dunque le dissi: “Kaisa,
questa serata è la più bella della mia vita, ma ora dobbiamo tornare: devo
studiare fino all’alba la letteratura greca per l’esame di abilitazione che mi
aspetta in autunno. Devo superarlo a pieni voti se voglio passare dalle medie
al liceo, e lo voglio soprattutto per diventare non del tutto indegno di te. Questa
notte verserò il sangue, non di animali come fece Odisseo(5), ma proprio il mio,
per evocare e fare parlar le ombre grandi di Eschilo, Sofocle, Euripide. Non
potranno negarsi”.
Non raccolse o finse di non avere colto l’allusione ai nostri autori e rispose soltanto “D’accordo, torniamo. Niente è importante quanto studiare”.
Ma si vedeva che ci
era rimasta male. Ebbi paura che la mia mossa fosse stata controproducente e
che Kaisa potesse prendermi per uno sgobbone, un pedante dall’anima curva, un umbraticus doctor, insomma quasi il
contrario di quello che ero. Sicché aggiunsi un corollario:
“No, tu sei molto più
importante per me, ma devo imparare dell’altro e progredire nel lavoro per
essere, lo ripeto, quasi degno di te”.
Sembrava poco convinta,
però non disse niente. In fondo avrebbe fatto una carriera scolastica e
accademica molto più consistente della mia.
Qualche giorno più
tardi, disse che quella sera, tornata in collegio, aveva provato una paura
tremenda di non vedermi mai più.
Il giorno dopo, terminate
le lezioni di lingua ungherese, la incontrai nel secondo collegio dove, come
ogni anno, alloggiavo.
Quando arrivai
in fondo alle scale, la vidi nell’atrio solitamente frequentato a quell’ora
meridiana da gente che andava e veniva parlando di lingua o di letteratura
ungherese(6), oppure si fermava in attesa del pranzo auspicando un incontro, o
quanto meno sperava di trovare una lettera, come avrei fatto io nel 1979 tutti
i giorni, invano. Ifigenia mi aveva promesso un espresso che mai mi mandò. Ma
questa è storia di sei anni più tardi e devo raccontarla più avanti.
Kaisa dunque aveva in
mano una busta piena di fogli: li stava leggendo. Doveva essere la prima
lettura. La posta infatti non la portavano nel collegio dei Finnici, ma la
lasciavano tutta lì, nell’atrio del nostro, in una cassetta di legno aperta
davanti, formata da tanti scompartimenti, uno per nazione.
Mentre la ragazza
sposata leggeva, attendevo con impazienza che non davo a vedere, ma temevo che
quella lunga lettera, probabilmente del marito, forse nemmeno uno scimunito
data la moglie bella e fine che aveva trovato, la riconducesse al loro connubio
mandando in malora il mio piano condotto con tanta abnegazione.
Quando alzò gli occhi
colore di viola e mi guardò, le domandai a bruciapelo: “Ciao, novità? ”
Intendevo tra noi. Kaisa
piegò i fogli adagio adagio, li ripose nella busta che mise dentro la borsa
portata a tracolla e rispose: “no, potrei incartarci le noccioline o forse gli
sgombri(7)”.
“Meno male, è cacata carta, pensai. Questa sera
faremo il massimo”
Quindi le dissi: “Mi
fa molto piacere trovarti qui. Stavo venendo a cercarti”.
“Anche io” fece lei, e
andammo a bere l’aperitivo, un quartino di sangue di toro, al “Palma”, un Eszpresszó contiguo alla piscina.
Il luminoso fiume della vita ci bagnava già i piedi. Eravamo tutti contenti, non
c’è bisogno di dirlo. Ma la contentezza è un dono di Dio e ricordarla fa bene, fa
solo bene. Anche a te che mi leggi, credo, poiché ti vengono in mente i
successi raggiunti e le gioie da te stesso provate in questa vita mortale.
Torniamo al maestro irlandese
Il capocronista (dayfather) an old man bowed curvo, occhialuto, grembialuto. Persona quadrata e
seria con un gruzzoletto in banca. Wife a
good cook and washer La figlia lavora
a macchina nel salottino. Giovannina la brutta, senza fole per la testa. La
gente presunta normale. L’antitesi di Bloom e Molly. 170-109
Bloom ha la moglie bella, ma non torna a casa
per paura di trovare l’amante con Molly nel suo letto: guai a te se le scopri
con le mutande abbassate
In una stanza dove Bloom entra per
telefonare e ottenere dalla ditta Keyes il rinnovo dell’annuncio pubblicitario, c’è un professore di latino MacHugh che
si scaglia contro gli inglesi. Poi c’è un avvocato senza cause, dal pallore
cadaverico, il colore di uno che è spacciato. Ha i giorni contati.. Ma una voce
ipocrita gli fa: you’ re looking extra
1173-112
Bloom nota l’ipocrisia, la retorica
di questi pseudo intellettuali: “vesciche piene d’aria” (172)
Crawford, il direttore gracchia con voce stridula e tenendo il viso
scarlatto levato in alto My Ohio 176
Il professore grida a
pefect cretic! Long short and long 114.
Bloom esce per andare alla ditta e
gli altri lo vedono dalla finestra seguito da una fila di ragazzini che
saltellano, l’ultimo dei quali faceva zigzagare nella brezza un bizzarro
aquilone bianco. Sono forse strilloni. Una scena che fa pensare a un film di Totò.
Gli osservatori lo deridono e Lehan dice che fanno il verso ai piedi piatti. Porta
scarpine strette il chiappalodole Steal
upon larks- 179-116. Invece è l’unica scena ricca di vita e speranza in
tutto il capitolo. Bloom che non cerca di mascherare la sua debolezza è l’unico
a mostrare qualche cosa di umano e di vivo.
Imperium
romanum disse gentilmente O’ Molloy, l’avvocato senza cause.
It sounds nobler than British or
Brixton. The word reminds one somehow of fat in the fire (181-117), un qualche cosa come lo
sfrigolio del grasso nel fuoco.
Crawford il direttore del giornale
disse: noi siamo il grasso.
You and I are the fat in the fire.
Ma il professor MacHugh tese
braccia elocutorie fuori dai polsini, macchiati e sfilacciati, mentre faceva
una pausa-he extended elocutionary arms
from frayed stained shit-cuffs, pausing.
What was their civilisation? Vast, I allow: but vile, vasta, lo concedo, ma volgare. Cloacae, sewers, fogne. I Giudei dicevano: Qui star conviene, costruiamo
un altare a Geova. Il Romano e l’Inglese che ne ha seguito le ormeq hanno
portato su ogni nuovo lido only his coacal obsession.
Qui star conviene, costruiamo un water closet.
Molloy menziona il diritto romano, Roman law.
Sì e Ponzio pilato è il suo profeta,
replicò MacHugh
Entrano Burke, un altro giornalista
e Dedalus
Li saluta Lenehan, il giornalista
sportivo. Dedalus porta l’articolo che il preside Deasy gli ha chiesto di
raccomandare. Si autodefinisce il bardo bazzicabovi, che è amico dei manzi bullockbefrieding bard (182-118)
Crawford il direttore menziona la
moglie del preside Deasy, una sanguinaria vecchia barbara. Del resto aggiunge a woman
brought sin into the world. For Helen, the runaway wife of Menelaus, ten years
the Greeks 118-182.
Il professore dice I teach the blatant Latin language, insegno
la ruggente (rumorosa) lingua latina
La lingua di una razza the acme of
whose mentality is the maxim time is money. Material domination, Dominus, Lord!
Where is spirituality? 119
But the Greek: Kyrie Eleison! Un sorriso di luce gli
illuminò gli occhi nerocerchiati e allungò le sue lunghe labbra 183.
Kyrios! Shining word, fulgida parola! Vocali che
il semita e il sassone non conoscono. I ought to profess Greek, the
language of the mind.
The (water) closemaker and the
cloacamaker will never be the lords of our spirit
Non siamo sudditi dell’imperium che
affondò con le flotte ateniesi a Egospotami that
went under with the Athenian fleets at Aegospotami (119) yes, yes,. They went under. Pirro ingannato da un oracolo fece un ultimo
tentativo di salvare la Grecia. Loyal to a lost cause
Lehenan pianse con un po’ di rumore Boohoo!
Owing to a brick received in the latter half of
the matinée.. Poor, poor Pyrrus! (Plutarco, Vita di Pirro, 34) Morì
nel 272 a. C..
Poi Lehenan sussurra un limerick nell’orecchio a Dedalus con
canzonatura del professore un pedante mezzo orbo che porta occhiali blu ma vede
storto. Perché li porta?
Poi Mulligan dice in mourning for
Sallust whose mother is beastly dead
In lutto per Sallustio. Burke
nomina Madam Bloom The vocal Muse. Dublin’s prime favouirite (120) la prima
favorita di dublino.
Il direttore incoraggia Dedalus a
scrivere per il giornale: “you can do
it!”. Ci metta qualcosa che abbia del mordente!
Il professore va a rispondere al telefono: la pelle flaccida del collo
gli tremava come dei bargigli (188-122)
Al telefono è Bloom che cerca il
direttore. Tell him go to hell, the editor said promptly.
Poi parlano della decadenza
dell’Irlanda, della cultura della stampa. Fanno citazioni da Shakespeare, Dante
e battute varie.
CONTINUA
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