Al ritorno dalla Grecia
Come nell'epoca tardo-imperiale di Roma, oggi è in vigore
l'eliminazione dei migliori, in una specie di selezione naturale a rovescio.
Le classifiche sul benessere gerarchizzano tutta la vita in
una prospettiva economica, in quella bassa dei miseri quattrini.
Torno da un giro
ciclistico nel Peloponneso (solo 600
km ). Ho visto il Pluto
di Aristofane a Epidauro.
Molti Greci sono poveri anche più dei nostri poveri, eppure
sono meno tristi e mortificati.
Agli heredipetae
che mi voglio bene come gli avvoltoi amano i cadaveri quando li puntano per la
gioia del pasto, ai cacciatori di eredità che per giunta moriranno prima di me,
anzi sono già morti nell'anima, dico che morirò senza un soldo, e verrò sepolto
con il denaro raccolto dagli amici conlaticia
stipe humabor.
Sono a Pesaro dove vedo borghesi e proletari obesi, e tanti
poveri affamati. Ci sarà presto l'assalto ai forni: nescit plebes ieiuna timere" (Lucano, Pharsalia, III, 56-58), la folla digiuna non ha paura di rivoltarsi.
Ho fame soprattutto di bellezza, sono un mendicante della bellezza, ma starò
dalla parte degli affamati di pane.
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