23
marzo 2014
“Trattami da re!”
- basilikw`~
moi crh`sai - disse Poro,
sconfitto, al vincitore Alessandro. A me basterebbe essere trattato da uomo.
Pochi lo sanno e pochi lo fanno: i più o infamano per invidia, o adulano per
l’utile.
“Trattatemi da
re”, disse Napoletano ai parlamentari che lo invocavano. Nessuno di costoro ha
avuto il coraggio di dirgli: “va bene, ricordati però che regnare è un
onorevole servizio[1].
Dicono idiozie
credendo di nobilitarle con parole inglesi, spesso alterate. Dicono rumors, dove un inglese colto userebbe
il latino rumores
Popolano
l'italiano, lingua che conoscono poco, di parole inglesi che conoscono ancora
meno in un sinistro carnevale linguistico cosmopolita.
La povertà
della lingua e la novità dei concetti impedisce ai disgraziati ministri
improvvisati di parlare secondo ragione e secondo natura.
multa novis verbis praesertim cum sit agendum/propter
egestatem linguae et rerum novitatem.
Risposta a Cacciari:
Et tu litteras scitis, et ego (Satyricon)
“quid leges sine
moribus/ vanae proficiunt?” (Orazio, Odi, III,
24, 35-36)
“corruptissima republica plurimae leges” (Tacito, Annales, III, 27).
“quid faciant leges ubi sola pecunia regnat aut ubi
paupertas vincere nulla potest?” (Petronio, Satyricon,
14, 2)
Gli ignoranti
nostrani inzeppano l'italiano di solecismi pedestri e usano i luoghi comuni
dell'inglesismo di moda spacciandoli per insperata
atque inopinata verba
Se le mie tasse
pagano aerei militari impiegati per bombardare i poveri dei paesi impotenti a
difendersi, io che credo in Dio e credo nella vita, cercherò di non pagarle.
Quando ero
giovane, la paura dei Russi teneva in rispetto la canaglia. Io spero che quel metus ritorni. Rebus cunctis inest quidam velut orbis (Tacito)
Chi scrive è
leggibile se ogni sua parola è un'immagine oppure un pensiero. Chi non sa fare
questo, vada "a sculacciare i baghini". A Pesaro si dice così.
Altrettanto
devono fare quei miserabili oratori che salgono cerretani sulla ribalta per far
di sé favoleggiare altrui e dicono solo idiozie
Forma mentis aeterna, eterna è la bella presenza della
mente, mentre la sua deformità dura il tempo scosceso di una sola vita: pur
troppo tempo se allungato dai media.
giovanni ghiselli
[1] Così in effetti aveva insegnato un discepolo di Zenone
ad Antigono Gonata re di Macedonia (276-239) cui "il regnare apparve un
"onorevole servire", e[ndoxo" douleiva (Eliano,
Var. hist. II 20).
parlare e scrivere usando a sproposito parole straniere è un vezzo dei trimalcioni che tentano di riempire il vuoto della loro ignoranza atavica......l'uomo veramente colto possiede ,un'anima fine e delicata non necessita di orpelli , chi ha veramente idee da comunicare non ha bisogno di parole caotiche e rumorose. Come una bella donna non ha bisogno di un trucco appariscente....ciao Gio
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