Giorni della memoria sono tutti per quanti studiano, scrivono, riflettono. La memoria è madre delle Muse le quali “sanno dire molte menzogne simili al vero e anche proferire parole veraci, quando vogliono”, come dichiara Esiodo nella parte iniziale della sua Teogonia (vv. 27-28).
Voglio provare a scrivere parole meno dissimili dal vero rispetto a quelle che sento dire da molti.
I genocidi sono tutti empi e dovremmo ricordarne più di uno perché ne sono stati perpetrati tanti dai prepotenti della nostra specie nei secoli della storia.
E’ giusto e doveroso non dimenticare gli stermini subiti dagli Ebrei ed è bene seguitare a ricordarli abominandoli. Non è bene invece ignorare e dimenticare i massacri inflitti dagli Europei ad altri popoli come i nativi americani e africani.
Non è giusto considerare una legittima e dovuta ultio lo sterminio inflitto ai civili di Gaza con decine di migliaia di persone uccise, mutilate, ferite o lasciate morire di freddo e di fame. In gran parte donne e bambini.
Non ci sono razze superiori né inferiori. Ci sono persone buone e cattive, ricche e povere, sane e malate, giovani e vecchie, belle e brutte, deboli e forti. Sono sempre stato dalla parte dei più deboli: per i Troiani leggendo l’Iliade in italiano alle scuole medie, per gli Indiani d’America quando li vedevo nei film ammazzati come selvaggina, addirittura per Annibale sconfitto dai Romani in procinto di sottomettere tutta l’oijkoumevnh intorno al Mediterraneo. Annibale mi è simpatico anche in quanto semita calunniato di perfidia assegnata pure al suo popolo.
Tito Livio gli attribuisce una perfidia plus quam punica. (XXI, 4).
Oggi provo dolore per le pene subite da tutti deboli e gli inermi della Terra. Forse questo post provocherà delle antipatie, magari mi procurerà dei danni , ma ho sentito la necessità di scriverlo.
Bologna 26 gennaio 2025 ore 17, 22 giovanni ghiselli.
p. s.
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