Le
lezioni del mese di maggio. L'elezione di Mitterand a Presidente della
repubblica francese. La probabile rivincita padronale.
|
Studiai
tutto il mese di maggio per preparare Ifigenia all'esame di abilitazione e a
quello di recitazione. Lavoravo quasi sempre per lei, eppure sentivo che il nostro
connubio sarebbe finito assai presto: infatti le mie lezioni erano l'unico
contatto reale tra noi. Oramai non
potevo offrirle altro: quella giovane donna, oltre non volere darmi niente,
non desiderava che una buona preparazione professionale da me, e mi
contraccambiava soltanto con un pochino di attenzione da scolara. Il sesso
stava sparendo. A un rapporto privo di basi morali e scopi comuni, se togli
le copule, cavi ogni cosa. Ifigenia, finita la supplenza, voleva lavorare nel
teatro che attirava anche me, ma mentre io lo consideravo un luogo di
educazione e cultura, nelle sue aspettative era un mezzo di esibizione
personale e di rivalsa su frustrazioni sociali.
|
Io
per giunta soffrivo il raffreddore da fieno che non mi lasciava dormire bene:
ero stanco, svuotato, depresso, come succede sempre alla fine di un ciclo.
Eppure non mi lamentavo né bestemmiavo il nome benedetto del Signore che
prima dà, poi toglie[1]
: sapevo che presto la congiuntura sarebbe cambiata. Poi avevo capito che le
possibilità delle cose sono soltanto le cose stesse. Era completamente
inutile agitarsi o prendersela con chissà chi: dovevo terminare il ciclo;
dopo si sarebbe visto. Ancora una volta i fati avrebbero trovato la strada[2]
. A metà mese feci una 3 mezza giornata di pausa, stremato. Era un venerdì, dopo la
scuola.
|
Invece
di studiare, pensavo.
|
"Amo
ancora quella ragazza perché ha del carattere e scopi collegabili al mondo
della cultura; lei non mi ama poiché spera di trovare un pretendente migliore;
cercherò di tenerla con me fino a quando mi assegnerà compiti utili anche
alla mia crescita e non avrà calpestato la mia dignità, cosa che non tarderà
a fare del resto. Tra noi va male assai, ma
non sono del tutto infelice, siccome trovo comunque qualcosa di buono
in me stesso. Ero più insicuro e scontento nell'estate del '74, quando l'amore di Päivi c’era e sembrava
funzionare benissimo, ma io aspettavo ogni cosa positiva da lei poiché a
trent'anni avevo combinato troppo poco, e non avevo stima di me. La finnica
mi ha aiutato a capire e superare la mia insufficienza; Ifigenia quattro anni
dopo mi ha dato la spinta verso le egregie cose. Quando ho compreso questa
sua funzione suprema, altri due anni più tardi, ho cercato di raddrizzare e correggere
il nostro amore distorto da un' impostazione immorale. Soffrendo cerco di
espiare il male che ho fatto, per convincerla a cominciare di nuovo, in
termini di intelligenza e onestà. Se il mio compito è scrivere, la donna
della mia vita può essere lei".
|
In
quei giorni Mitterand fu eletto Presidente della Repubblica francese. Avevo
fatto il tifo per lui nel '74, da Carmignano di Brenta, e allora mi era
spiaciuta la sua non elezione. I colleghi reazionari del paese democristiano
e bigotto invece avevano esultato per il successo del candidato di destra.
Nell'81 del resto gli schieramenti ideologici cominciavano a frantumarsi.
|
Rammentando
la netta contrapposizione di sette anni prima, Antonia, la carissima amica, mi scrisse una bella frase:"Passa
il tempo, e certi fatti ritornano, rendendo vivi e presenti i
ricordi ".
|
Dunque
speravo che il Presidente socialista nella grande nazione vicina,
significasse la rimonta delle sinistre in un momento di pericolosi rigurgiti.
Ma questi non sarebbero stati annullati, in quanto venivano da una rivincita della classe
padronale che aveva un immenso potere di corruzione attraverso la proprietà
dei mezzi informativi, e di deterrenza
con la gestione dei servizi segreti.
|
Giovanni
Ghiselli
|
Nessun commento:
Posta un commento