La
politica deve essere umanistica. L’umanesimo è amore per l’umanità.
Ieri
Vittorio Feltri ha detto in televisione (La 7) che “Meredith non era
sessualmente irraggiungibile”. Dire male dei morti non costa niente.
Feltri
mi fa orrore.
Enea
ha causato la morte di Didone e, tuttavia, “famam pietatis habet” (Ovidio, Ars
III, 39), è famoso per la pietas.
I due fucilieri degli Indiani hanno fama di eroi. Malfamate e famigerate sono
sempre le vittime.
Un
avvertimento a Renzi: nella tragedia greca (p. e. Edipo), e pure nella storia
(p. e. Dario III di Persia), il re si capovolge spesso nel farmakov~, la medicina umana, cioè il
capro espiatorio. Dipende.
Da
cosa dipende? “Pueri ludentes ‘rex eris’, aiunt, ‘si recte facies”[1],
i ragazzi, giocando, dicono: “ sarai re, se farai bene”. Io che sono adulto, lo dico sul serio.
Il
capo (rex, rego, rectus) deve dirigere sulla retta via.
Nell’età dell’oro “officium erat imperare,
non regnum” (Seneca. Ep. 90, 5) governare era un servizio, non un
potere assoluto.
Antigono
Gonata, re di Macedonia, istruito da un discepolo di Zenone stoico, diceva che
regnare deve essere e[ndoxo~
douleiva[2],
un onorevole servizio,
Platone
nel dialogo Politico fa dire allo
straniero di Elea che compito di chi governa gli uomini è l’ejpimevleia, il prendersi cura dei
governati.
I
classici costituiscono un antidoto alla delinquenza, alla volgarità, alla moda neo fascista del “me ne frego”
giovanni
ghiselli
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