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La nostra Costituzione all’esame di maturità.
Porrò in questo blog, a puntate, un lungo percorso: ESSERE
CITTADINO.
La nostra costituzione risente del logos epitafios
attribuito da Tucidide a Pericle (Storie,
II, 35-47)
Intanto il Sommario
Essere cittadino (polivth~)
significa avere una cultura politica, vuole dire essere educato alla vita
democratica della polis.
La democrazia antica presuppone la libertà, innanzitutto la parrhsiva (libertà di parola)
per tutti i cittadini, e la possibilità per gli elettori di
controllare gli
eletti. Il tiranno viceversa non tollera e non subisce
controlli.
La tirannide è associata alla prepotenza e all’ignoranza del
bene comune. Il tiranno teme le persone eccellenti e le elimina.
Il despota infatti non deve rendere conto ai suoi sudditi
dei propri atti spesso criminosi.
Il dibattito costituzionale nelle Storie di Erodoto. I nobili persiani, ricordando i successi di
Ciro, preferiscono e scelgono la monarchia piuttosto che l’oligarchia e la
democrazia. Il regime democratico adatto ai Greci dunque non si confà ai
Persiani: le tradizioni e le abitudini sono diverse per ciascun popolo e sono
sovrane. La logica di Erodoto e di altri autori ellenici è aperta al contrasto
( cfr. i dissoi; lovgoi, i discorsi
contrapposti)-
Il tuvranno~
nella storiografia greca, in quella latina, nella tragedia greca e in Platone.
Critiche alla dhmokrativa.
Anche il popolo può gestire il potere con prepotenza, ossia non sottostando
alle leggi ( il “Vecchio oligarca”, Senofonte, Polibio, Platone, Aristotele).
I discorsi di Pericle nelle Storie di Tucidide.
La politeiva
ateniese e la costituzione della repubblica italiana presentano diverse
analogie: la libertà di pensiero e di parola, la rimozione degli ostacoli che
impediscono a chi nasce povero il pieno sviluppo culturale, sociale politico
della propria persona, l’accoglienza dei perseguitati dai regimi totalitari.
La nostra ottima Costituzione è ancora inattuata, anzi è
sempre meno attuata.
giovanni ghiselli
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