lunedì 25 ottobre 2021

Anche l’aspetto di noi insegnanti trasmette significati.

 Il giovane Törless e Hanno Buddenbrook. Le Nuvole di Aristofane.

Il significato dei nostri studi deve restare impresso persino nell'aspetto di noi insegnanti se non vogliamo essere rifiutati, quindi rimanere inascoltati e disprezzati  dagli studenti. A tale proposito sentiamo  ancora Musil il cui Törless spinto “da una curiosità un po’ diffidente” va a trovare il giovane professore di matemaica. Il suo “scopo principale non era tanto di ottenere chiarimenti-segretamente già ne dubitava- quanto i poter gettare uno sguardo, per così dire, al di là del maestro e del suo quotidiano concubinato con la matematica…Senza volerlo Törless si sentì ancora più ributtato dalle proprie osservazioni; non riusciva più a sperare che quell'uomo fosse davvero in possesso di una conoscenza significativa, giacché non se ne vedeva traccia nella sua persona né nel suo ambiente. Ben diversa si era figurata la stanza di un matematico, in qualche modo espressiva dei pensieri terribili che vi prendevano forma. Il triviale lo offendeva: lo estese alla matematica e il suo rispetto cedette il posto a una diffidenza riluttante[1]".

Sentiamo anche le impressioni del giovinetto Hanno Buddenbrook di T. Mann:"i maestri supplenti o tirocinanti che lo istruivano in quelle prime classi, dei quali sentiva l'inferiorità sociale, la depressione spirituale e la poca cura dell'esteriorità fisica, gli ispiravano, oltre il timore della punizione, un segreto disprezzo"[2].

Tonio Kröger si sentiva diverso dai bravi scolari e di solida mediocrità, (Die guten Schüler und die von solider Mittelmäbigkeit) , quelli che non trovano ridicoli gli insegnanti “(Sie finden die Lehrer nicht komisch)”[3], (p. 74).

 

Aristofane fa dire a Strepsiade che nessuno degli uomini del pensatoio di Socrate per economia si è mai fatto  tagliare i capelli o si è unto il corpo o è andato nel bagno a lavarsi:"oujd j eij" balanei'on h\lqe lousovmeno"" (Nuvole[4] , v. 837). Il Coro degli Uccelli [5] più specificamente qualifica Socrate come a[louto" (v. 1553), non lavato.

giovanni ghiselli



[1] R. Musil, I turbamenti del giovane Törless, (del 1906) pp. 110- 111.

[2] T. Mann, I Buddenbrook (del 1901), p. 330.

[3] Tonio Kröger, p. 74.

[4] Del 423 a. C.

[5] Del 414 a. C.

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