martedì 19 ottobre 2021

La persona colta è malvista in un ambiente di persone rozze, tra "gente zotica"

Aristofane, Leopardi, Thomas Mann e Platone

Può succedere perfino dentro la scuola

 

Il Salsicciaio non ha studiato plh;n grammavtwn ( Aristofane, Cavalieri, 189) a parte le lettere dell’alfabeto e per giunta male.

Servo I “Ma conoscerle pure se male è l’unica cosa che ti danneggia!”

La demagogia non si addice a uomini istruiti e di buoni costumi, ma a uno ignorante e schifoso eij" ajmaqh' kai; bdelurovn (193).

 

Ricordiamo Leopardi: "Né mi diceva il cor che l'età verde/sarei dannato a consumare in questo/natio borgo selvaggio, intra una gente/zotica, vil; cui nomi strani, e spesso/argomento di riso e di trastullo,/son dottrina e saper; che m'odia e fugge,/per invidia non già, che non mi tiene/maggior di sé, ma perché tale estima/ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori/a persona giammai non ne fo segno"[1]

 

Lo sviluppo intellettuale porta alla solitudine

Sentiamo Tonio Kröger di T. Mann: "Allora, col martirio e l'orgoglio del conoscere, sopravvenne la solitudine, ché la vicinanza dei bonari, delle anime gaiamente ottenebrate, gli riusciva intollerabile, e il marchio sulla sua fronte turbava costoro. Ma sempre più dolce divenne per lui la gioia della parola e della forma"[2]. Ma tale gioia è contaminata dal dolore: "La letteratura non è affatto una vocazione; è una maledizione… perché lo sappiate. E quando principia a farsi sentire questa maledizione? Presto, terribilmente presto. A un'epoca in cui si potrebbe ragionevolmente pretendere di vivere d'amore e d'accordo con Dio e con il mondo, uno comincia a sentirsi segnato, a rendersi conto d'essere in incomprensibile contrasto con gli altri, coi normali, con la gente ordinaria; sempre più fondo si scava l'abisso d'ironia, d'incredulità, d'opposizione, di lucidità, di sensibilità che lo separa dagli uomini; la solitudine lo inghiotte, e da quel momento non c'è più possibilità d'intesa" (p. 238).

I nemici degli intellettuali assomigliano ai non miti giganti del materialismo di cui ci racconta Platone nel Sofista (246) dove segnala una gigantomaciva... peri; th'" oujsiva", una battaglia di giganti sull'essere.

 

Bologna 19 ottobre 2021 ore 9, 37

giovanni ghiselli

 



[1] Le ricordanze, vv. 28-37.

[2] T. Mann, Tonio Kröger, p. 238

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