30
novembre
Sul
vaccino mortale
Chi
lucra sul vaccino letale, mente sulle morti provocate da quelle misture. Ma da
tempo la natura ha condannato a morte anche loro, gli speculatori, i
cambiavalute dei corpi.
La
difesa ufficiale del vaccino che ammazza i deboli è segno della sconfinata
intimità e complicità tra potere e crimine organizzato.
I
cambiavalute dei corpi negano l'evidenza.
Costoro sono le iene dei terremoti, gli
sciacalli delle influenze, i programmatori e profittatori delle crisi che li arricchisce
e impoverisce il popolo.
Si
vaccinano i vecchi indeboliti, generalmente pensionati, o altri sovvenzionati,
per la loro debolezza, da quello che resta dallo stato sociale. La loro morte è
un risparmio di denaro.
Dunque
si deve dire che il vaccino salva le
vite, anche se è evidente che può uccidere, che uccide. Non c’è invece alcuna
prova che quel presunto farmaco protegga dall’influenza, che sia più efficace
di un’aspirina. Non possiamo sapere infatti che cosa sarebbe successo a quanti lo prendono, e non sono morti, se non l’avessero preso.
Sappiamo invece per certo che almeno dieci
persone che l’hanno preso sono morte. Più che un antidoto all’influenza è un
antidoto alla sopravvivenza. Eppure c’è chi ha la spudoratezza di continuare
dire che le vaccinazioni contro
l’influenza devono continuare. Come la guerra e gli altri crimini che
dovrebbero essere banditi quali tabù. C’è solo da sperare non le rendano
obbligatorie.
giovanni
ghiselli
Il
blog è arrivato a 196575. State realizzando il mio auspicio dei duecentomila
contatti entro questo Natale, quando i preziosi minuti di luce saranno già
aumentati, seppure di poco. E’ comunque una rinascita.
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