sabato 22 aprile 2023

Il sol dell’avvenire. Nanni Moretti pro domo sua

Ieri sera ho visto
Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti.

Ha il pregio di non essere noioso, anche perché non lungo, a tratti pure divertente grazie ad alcune battute mordaci. Tuttavia è un film superficiale: i problemi non vengono affrontati bensì risolti dal protagonista, il regista Giovanni appunto, con battute buffe o con lagne di autocommiserazione. Le questioni poste sulla vita privata e politica non hanno mai delle risposte. Tutto è trattato dal regista,  autore e personaggio del film, con dogmatismo oppure ironia.
Inoltre a mio giudizio è un film opportunista che cavalca l’onda antirussa ora “necessaria” attraverso una condanna acritica, pregiudiziale dell’Unione Sovietica e dell’invasione dell’Ungheria operata nel 1956. La storia di quel tragico evento è ignorata nella genesi e ridotta a immagini di rovine senza nemmeno un accenno alle cause. Un colpetto antirusso l’ho visto anche nel fatto che la giovane   figlia del regista ama un vecchio, pure brutto, dell’ambasciata polacca.

Il personaggio interpretato dall’attrice Bobulowa, bella donna sebbene alquanto ingrassata, dice che il film è una storia d’amore. E’ vero: è la storia dell’amore di Nanni Moretti per se stesso, come Amarcord di Fellini non per caso ricordato e citato più di una volta.
In conclusione: secondo me è un film narcisista e allineato pedissequamente con l’opposizione moderata. Non per niente diversi politici di questa sinistra annacquata mettono la loro faccia giuliva nella processione finale. Concludo denunciando il falso storico: non è vero che il PCI e i suoi militanti si dissociarono sbito dall’invasione sovietica della terra magiara come il film vuole dare da intendere ai giovani. Fu una tragedia complessa anche per la coscienza dei comunisti italiani. Ce ne parlavano accoratamente e problematicamente i professori della scuola media Lucio Accio di Pesaro nell’autunno del 1956. Ma quel tempo è lontano e ora chi vuole può falsificare i fatti pro domo sua.
 

Bologna 22 aprile 2023 ore 9, 17 
giovanni ghiselli  

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