mercoledì 5 aprile 2023

ARISTOFANE - "La pace". 18. Arnesi di pace benedetti e strumenti di guerra abominati


 
Ermes aggiunge altre conseguenze buone della pace: “ poi guarda come le città discorrono tra loro-pro;~ ajllhvla~ lalou`sin 539- riconciliate  e ridono contente kai; gelw`sin a[smenai- pur con gli occhi tutti quanti terribilmente pesti e con le ventose applicate sopra.
Trigeo invita Ermes a gurdare in faccis gli spettatori  per capire qual è il loro mestiere
“Povero me!”, fa il dio.
Il pacifista indica un fabbricante di cimieri che si strappa i capelli- lofopoio;n ojc oJra`~ tivllonq  j eJautovn: (545)
Ermes nota anche un fabbricante di zappe che ha appena scorreggiato in faccia a quello che fabbrica spade.
Trigeo poi indica un fabbricante di falci che gode mentre sbeffeggia quello che fa le lance (549)
Insomma gioiscono i fabbricanti di attrezzi agricoli  che sono arnesi di pace mentre cadono nell’ignominia e si scoraggiano i costruttori di armi.
Ora succede il contrario: chi parla in favore della pace viene bollato come fazioso amico dei Russi massacratori, chi invia le armi per un massacro reciproco è invece un fautore di giustizia. Intanto chi fabbrica e vende gli ordigni micidiali si arricchisce.
Si può pensare all’Oedipus di Seneca: L'ordine naturale è sovvertito, afferma la profetessa Manto:"Mutatus ordo est, sed nil propria iacet;/ sed acta retro cuncta " (vv. 366-367), è mutato l'ordine naturale e nulla si trova al suo posto; ma tutto è invertito.
 
Ermes invita Trigeo congedare i contadini perché vadano a lavorare
Il comandante agricolo obbedisce al dio e dice ai coreuti:” i contadini prendano ta; gewrgika; skeuvh 552 gli attrezzi per lavorare i campi subito, senza spade lance né giavellotti poiché qui è tutto già pieno di pace matura- wJ~ a[pant j h[dh jsti mesta; tajnqand j eijrhvnh~ sapra`~ - (554).
 
Il primo significato dell’aggettivo saprov~ è “fradicio” e questa traduzione sarà probabilmente appropriata alla prossima pace  se arriverà molto tardi.
 
Quindi gli agricoltori devono tornare nei campi da coltivare
Il  corifeo benedice il giorno bramato poqeinh; hjmevra dai giusti e dai contadini (556) e dichiara amore ai campi tenuti in buona forma dal suo lavoro: le vigne- ta;~ ajmpevlou~ (557) e gli alberi da fichi tav~ te suka`~  che piantai quando ero ragazzo, ho voglia di abbracciarli e baciarli dopo tanto tempo-(559)
 
Bologna 5 aprile 2023 ore 11, 59 giovanni ghiselli.
p. s.
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