sabato 29 aprile 2023

Il comico di Hegel e il tragicomico dei nostri politici.


 

Nell’Estetica di Hegel leggo: “sono propri del comico l’infinito buon umore in genere e la sconfinata certezza di essere ben al di sopra della propria contraddizione e di non esserne affatto amareggiati e resi infelici: ossia la beatitudine e l’essere a proprio agio della soggettività che, certa di se stessa, può sopportare la dissoluzione dei suoi fini e delle sue realizzazioni (…) Aristofane non si fa gioco di ciò che veramente etico c’è nella vita del popolo ateniese, né dell’autentica filosofia, della vera fede religiosa, dell’arte genuina: ma quel che egli ci pone dinanzi nella sua stoltezza, che da se stessa si distrugge, sono le aberrazioni della democrazia, da cui sono spariti l’antica fede e gli antichi costumi, è la sofisticheria, il tono lamentoso e pietoso della tragedia, le chiacchiere volubili, la litigiosità ecc., questa nuda contropartita di una vera realtà statale, religiosa, artistica” (p. 1591 e 1592).

 

Analogie: tante sono le contraddizioni di chi ci governa e non poche quelle di chi dovrebbe fare l’opposizione. Si comportano come chi non deve rendere conto a nessuno, come, per esempio, Serse il grande re di Persia nei Persiani di Eschilo. Può perdere la guerra senza perdere il potere.

Le aberrazioni della nostra democrazia, posto che sia tale una democrazia aberrante cioè deviante dai bisogni del popolo che infatti in maggioranza non va più a votare, sono i salari miserevoli dei lavoratori, la scuola che non fa più leggere gli autori, il parlare politicamente sostituito dalle chiacchiere dei buffoni, la medicina efficace e tempestiva riservata agli abbienti, gran parte delle trasmissioni televisive che operano un genocidio culturale, l’assenza di indagini serie e l’occultamento della verità al punto che i mandanti di crimini orribili come le stragi, o come tanti omicidi esecrandi quali quelli di Enrico Mattei, Mauro De Mauro, Aldo Moro, Emanuela Orlandi rimangono nascosti in una latenza oramai semisecolare. La verità è ajlhvqeia è “non latenza” mentre la latenza si associa alla menzogna.  

Bologna 29 aprile 2023  ore 13, 04 giovanni ghiselli

p. s.

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