lunedì 24 aprile 2023

ARISTOFANE - "La pace". 35

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Un’altra scena episodica 1265-1294
 
Entrano n scena dei bambini per fare pipì - paidij oujrhsovmena - 1265-1266, quindi cantare camzoni. Trigeo  chiede a un bambino di cominciare.
Questo inzia menzionando  i più   giovani atti alle armi- ojplotevrwn ajndtrw`n ajrcwvmeqa-
Trigeo non vuole sentire parlare di armi e lo interrompe in malo modo chiamandolo –w\ triskakovdaimon-1271- tre volte disgraziato dato che vuole celebrare i guerrieri quando per fortuna c’è la pace-eijrhvnh~ ou[sh~- 1272. Gli dà anche dell’ ignorante e maledetto- ajmaqev~ g j ei\ kai; katavraton-  
Il fanciullo però prosegue e nomina guerrieri che cozzarono scudi e clipei ombelicati. Si sente una parodia epica.
Trigèo rifiuta anche le armi difensive.
Ma il fanciullo procede con gemiti e grida esultanti di guerrieri.
Trigeo gli dice che se continua così, toccherà a lui piangere.
Il fanciullo domanda che cosa deve cantare se non battaglie nel  carme suo sempre sonanti.
Trigeo gli suggerisce di cantare la pace, l’abbondanza e l’allegria dei banchetti.
Il fanciullo quindi recita due versi che ricorda guerrieri i quali mangiavano siccome sazi di guerra- ejpei; polevmou ejkovresqen -1281-1282-
 
I nostri politici alla greppia non sono mai sazi di cibo né di rinfocolare la guerra dove muoiono Ucraini e Russi.
 
Il mangiare fino alla sazietà perfetta, diventare kekorhmevnoi- perfetto di korevnnumi-, piace a Trigeo
Il fanciullo però racconta che dopo il banchetto i guerrieri ripresero la pugna: uscirono dalle torri- puvrgwn ejexevonto e nasceva un inestinguibile clamore boh; a[sbesto~ 1288-
Trigeo lo sgrida e maledice: oujde;n ga;r a[/dei~ plh;n polevmou~ 1288 non canti altro che guerre.
Quindi gli domanda di chi sia figlio
uiJo;~ Lamavcou 1290 risponde il fanciullo, figlio di Lamaco.
Il sangue non è acqua e il sangue cattivo non mente.
Trigeo caccia il fanciullo chiamandolo figlio di uno voglioso di guerra e pure piagnone di guerra- ajndro;~ boulomavcou kai; klausimavcou tino;~ uijov~ 1293. Chi vuole la guerra deve pur piangere sui caduti della propria parte. Del resto lo stesso Lamaco cadrà in Sicilia bel 414.
Il figlio di Lamaco viene mandato : vai a cantare per i lancieri, gli fa Trigeo1294
 
Mi fermo qui per ora e metto questi pochi versi nella mia celebrazione privata del 25 aprile che per me significa prima di tutto la fine della guerra. In quel giorno del 1945 compivo 5 mesi e 11 giorni. Si aprivano anni buoni. Sono finiti con le stragi organizzate e ripetute in  Italia nel Cile e altrove. Una mattina, intorno ai 30 anni  ho trovato l’invasore che era stato cacciato quando ero infante.
 
Bologna 24 aprile 2023 ore 11, 18 
giovanni ghiselli

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