mercoledì 19 aprile 2023

ARISTOFANE - "La pace". 29


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Il coro manifesta gratitudine a Trigeo – crhsto;~ ajnh;r polivth~ 911 un cittadino buono e utile
Trigeo, il vignaiolo,  promette che darà il meglio di sé al tempo della vendemmia truvgh- cioè o[tan truga`te 912 quando farete la vendemmia- truvx- trugov~ hJ  è il vino nuovo.
 Ma il corifeo lo chiama già swthvr, il salvatore.
Aspetta di avere bevuto il vino nuovo fa Trigeo
Ma tu sei già e sarai sempre il primo insiste il portavoce del coro.
Trigeo ammette di avere dei meriti liberando cittadini e contadini da terribili pene- deinw`n povnwn- a cominciare da Iperbolo (v. 923)  il demagogo succeduto a Cleone. Verrà  ostracizzato nel 41 e ucciso nel 411, ma con la pace evidentemente stava già perdendo potere
Trigeo e il suo servo cominciano a preparare  un banchetto
Servono le pentole cuvtrai 923 dove versare - cevw - acqua e carne
Seguono un paio di battute scipite su cosa mettere nelle pentole: il servo non vuole un bue  -bou`~- per non dover bohqei`n correre in aiuto. Tra i due termini c’è una assonanza. E nemmeno una porca grossa e grassa u|~ 927 perché non succeda una porcata- uJhniva- 928 tipo quelle di Teogene
Questo è il politico che accompagnò Cleone a Pilo  quale commissario. Viene criticato anche nella Lisistrata, nelle Vespe e negli Uccelli come un chiacchierone arrogante.
Il servo di Trigeo vorrebbe una pecora-oi\~
Detto in forma ionica ojiv in modo che sembri l’esclamazione oi[ “ohimé” un suono simile alla parola pecora che verrà ripetuto quando in assemblea qualcuno proporrà di nuovo la guerra. Sono finite le battute sciape.
 
Trigeo è d’accordo.  Il Servo ribadisce che la pecora renderà tutti più mansueti e tutti diventeremo come agnelli gli uni verso l’altro - ejsovmeq j ajllhvloisin ajmnoiv - 935 e molto più miti con gli alleati - kai; toi`si summavcoisi pra/ovteroi polu v- 936.
Questa invece va commentata
Ora viceversa se un orso sbrana un uomo si levano voci di solidarietà verso l’orso. Io credo perché molti uomini e donne sono inclini a sbranare altri umani e l’orso piace siccome ha fatto quello che tali uomini e  donne vorrebbero fare. Sono contrario alla pena di morte per ogni essere vivente però credo che chi uccide, uomo che sia oppure orso, va messo in condizione di non farlo più.
 Inoltre mi chiedo perché quanti uomini e donne protestano giustamente per l’uccisione di un orso non lo fanno per il massacro di innocui polli, agnelli vitelli e porcellini di cui anzi dicono con tanto compiacimento che “si sciolgono in bocca!”.
  
Trigeo dunque manda il servo a prendere la pecora mentre lui preparerà l’altare del sacrificio bwmo;n quvsomen- 938-
 
Il corifeo sentenzia che se un dio vuole e se la sorte raddrizza i torti hj tuvch katorqoi` 939,  tutto procede secondo i propositi cwrei` kata; nou`n- 940
Pensate al Nou`~ di Anassagora: il successo presuppone sempre la Mente e quando questa funziona a dovere ogni azione si incontra con l’altra in modo opportuno—kata; kairovn- 941
Il momento è buono perché tira un’aria contraria alla guerra e c’è un dio che volge tutto al bene canta il coro.
Ora purtroppo invece spirano venti di guerra voluta da più parti e noi pacifisti siamo voci che gridano nel deserto. La maggioranza degli italiani è contraria alla guerra ma le voci più sentite sono quelle che gridano in televisione e propugnano il conflitto a oltranza..
Trigeo è pronto al sacrificio con tanto di orzo, bende e coltello. Manca solo la pecora
Il coro fa fretta temendo che arrivi il pessimo flautista Cheride accattone e parassita invadente con il rischio che cerchi di essere commiserato e sfamato. Costui è menzionato anche negli Acarnesi e negli Uccelli.
In diverse commedie di Aristofane ci sono degli infamati ricorrenti.
Torna il servo con la pecora e Trigeo gli fa fretta. Deve prendere il canestro, l’acqua lustrale e fare il giro da destra. Tutto deve avvenire secondo il rito.
Il servo deve gettare anche dei chicchi d’orzo sugli spettatori: kai; toi`~ qeatai`~ rji`pte tw`n kriqw`n (951) kriqhv ha il doppio senso di “orzo” e di “pene”. Il servo esegue lanciando l’orzo ma Trigeo dice che le donne non l’hanno preso. Qui torna la vexata quaestio se le donne andassero a teatro. Potevano non essere presenti o sedute in sezioni lontane dal lancio oppure questa battuta è solo un’esca offerta alla successiva di Trigeo: “ajll j eij~ ejspevran-dwvsousin aujtai`~ a[ndre~- 967 ma di sera glieli daranno i  loro uomini.
Trigeo invita alla preghiera-ajllj eujcwvmeqa . Gli spettatori sono polloi; kajgaqoiv molti e per bene dice il Servo. Trigeo ha dei dubbi ma il suo servo glieli toglie dicendo che lo sono di sicuro perché restano al loro posto mentre lui li asperge di acqua lustrale
E allora preghiamo- eujcwvmeqa-973 dicono entrambi
  
Seguono parole cantate che tradurrò  nel prossino post per l’attrice che reciterà brani di questa commedia e del Prometeo incatenato il 12 giugno alla fine della conferenza  che terrò nella chiesa del Santissimo Salvatore di Siracusa dalle 17, 30.
Mi scuso per l’incidente di ieri. Ripeterò la lezione, allungandola, il 2 maggio dalle 18.


Bologna 19 aprile 2022 ore 10. 05
giovanni ghiselli

p. s.
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