Don Luigi Ciotti ha parlato ieri sera a
Bologna nell’aula magna dell’Università “e ha detto:
è in atto una guerra economica
contro il lavoro libero e creativo”.
Don Ciotti: "le mafie sono
entrate nelle crepe della democrazia e la faranno crollare se non le fermeremo.
Le mafie sono un fatto culturale”.
E genetico. Infatti, l’ho già
detto più volte, discendono dal rapporto patrono- cliente codificato a Roma già
nel 450 a .
C.
"Libertà è vivere per gli
altri. Schiavitù è vivere come gli altri" don Ciotti
"Il bruto è il più tenace
servo dell'assuefazione" Leopardi
Don Ciotti: "il potere deve
essere un servizio, non un privilegio" Ricordate l'"onorevole
servizio" (e[ndoxo~
douleiva) consigliato ad Antigono Gonata dal
maestro stoico ?
Don Ciotti ha citato papa
Francesco: "questa economia uccide".
Prima di ammazzare corrompe,
umilia, degrada.
Don Ciotti: "uguaglianza
non è uniformità ma il riconoscimento rispettoso di ogni differenza. La
diversità è il sale della vita". Il conformismo è imposto dalle tirannidi
Don Ciotti: "il faraone
confutato da Dio nell’Esodo biblico
ha un correlativo odierno nella legge del mercato".
Il faraone dell’esodo suscita la
collera di Dio. La rabbia dei disoccupati, dei senza casa, degli sfruttati è la
figlia legittima di quella collera.
Il giudizio di Dio come
categoria storiografica (cfr. Paolo Orosio, Historiae
adversus paganos)
Conserviamo a parole il nome di
Stato e di democrazia, ma di fatto ne abbiamo perso la sostanza.
La svalutazione dell'uomo cresce
in rapporto diretto con la supervalutazione delle cose.
Ora sono le cose che comprano gli uomini non
gli uomini le cose.
“Ecce merces operariorum, qui
messuerunt regiones vestras, quae fraudata est a vobis, clamat et clamores
eorum, qui messuerunt, in aures domini
introierunt”.
Non è un comunista. E' san Giacomo.
Traduzione: “ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi,
e che vi è stato sottratto, grida e le
grida di quelli che hanno mietuto sono giunte alle orecchie del Signore. (Epistula Iacobi, 5, 1-5)
Ciascuno di noi può diventare
buono: non enim dat natura virtutem: ars
est bonum fieri" (Seneca Ep.
90, 44), la natura non dà la virtù: diventare buono è un'arte.
Bologna, 9 maggio 2014
Giovanni Ghiselli
Il blog è arrivato a 145512.
Spero che diventeremo tutti buoni
Riprendo volentieri a seguirti.
RispondiEliminaalessandro
Finalmente si levano voci contro lo sbagliatissimo modello che, negli ultimi anni, ha portato tante persone a credere di essere ciò che possiedono...peggio ancora...a pensare che chi possiede di più sia ,a priori , maglio degli altri. Gio Tocco
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