martedì 30 maggio 2023

R. Musil, L’uomo senza qualità. III. 12. 729- 746 prima sezione

Dialoghi sacri. Alterne vicende pp. 729-738

 
Ulrich leggeva biografie e scritti di mistici. Diceva: “essi parlano di una chiarezza che inonda. Di una unità fluttuante di tutte le cose e di tutte le forze dell’anima. L’attitudine al bene che pure è sempre presente in noi, corrode subito le pareti se la si chiude in una forma fissa, e attraverso quelle fessure essa si butta al male. Quando ero ufficiale e con i miei colleghi dovevamo costituire i pilastri dell’altare e del trono, si parlava irriverentemente dell’uno e dell’altro. I sentimenti non sopportano di essere legati, certi sentimenti soprattutto. Guai se la fede è vecchia di un’ora.
Agathe da quando era più sola appunto per ciò era diventata se stessa. Vi sono innamorati che guardano nell’amore come nel sole, e divengono ciechi, mentre altri scoprono la vita quando l’amore li illumina. Poi c’è la voragine dei sogni.
 Agathe aveva sposato Hagauer per autopunirsi. Invece di chidersi in un convento si era risposata, fatto che aveva qualcosa di ingenuamente umoristico.
Cf. NietzscheIl filosofo aborre dal matrimonio, come tutto quello che potrebbe persuadervelo. Il matrimonio come ostacolo e sventura nel suo cammino verso l’optimum. Quale grande filosofo è stato sposato? Eraclito, Platone, Cartesio, Spinoza, Leibniz, Kant, Schopenhauer non lo furono, anzi, non possiamo nemmeno pensarli sposati. Un filosofo sposato è un personaggio da commedia, questa è la mia teoria : e quell’eccezione di Socrate- il maligno Socrate sembra si sia sposato solo ironice, solo per dimostrare questa teoria ”[1].
Queste spiegazioni, imparate dal fratello facevano molto bene ad Agathe , perché scomponevano il tragico in ironia 735
Il primo marito era morto a ventun anni. Agathe ne contemplava il ritratto posto in un medaglione che teneva sul petto sotto la camicia. Ricordava le loro conversazioni di ventenni, i loro giudizi ingenui. Però bisognava rammentare anche il giardino dove erano stati pronunciati quei giudizi, in mezzo a quei fiori strani di cui non sapevano il nome, le farfalle che vi si abbattevano sopra come ubriaconi stanchi e la luce che inondava i visi. Cfr. l’orto botanico di Debrecen
Ulrich parlava facendo tanti rigiri e la sua cautela era spesso troppo lenta per l’impazienza di lei. Il loro rapporto era un viaggio sul limitare del possibile un caso limite che faceva pensare alla libertà con la quale la matematica si serve talvolta dell’assurdo per giungere alla verità. Erano come due posseduti da dio però senza essere pii senza credere in dio né nell’anima
Ulrich seguitava con i suoi rigiri. Bisogna capire che cosa è il normale. Il normale è che per noi una mandria non è altro che carne di vitello pascolante, oppure un soggetto pittoresco con uno sfondo. Però a volte si strappa il contesto abitudinario che è in noi. Quello che pascola non è più un elemento commestibile, o pittorico, esso non ti attraversa il cammino. Sull’orizzonte rimane un mare ondoso di sensazioni che s’alza e s’abbassa oppure respira e sfavilla. I particolari si spogliano del loro egoismo e ogni cosa viene a confondersi con te senza linea di confine 738. E’ l’unità dionisiaca insegnata da Nietzsche.

Bologna 30 maggio 2023 ore 11, 45 
giovanni ghiselli

p. s.
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[1] Genealogia della morale, Saggio terzo, Che significato hanno gli scritti ascetici?, 7

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