sabato 5 luglio 2025

Un dilemma falso: genocidio o atto di giustizia. L’assassinio di Chiara Poggi. Il lucro al di sopra di tutto.

Sono state uccise almeno 70 mila persone nella striscia di Gaza, un territorio breve e ristretto popolato da  appena due milioni di abitanti.

Bambini, donne e uomini inermi erano, da vivi, quasi tutti gli assassinati.

C’è chi dice che non si tratta di genocidio, e c’è anche chi giustifica tale sterminio ricordando il 7 ottobre, un orrendo atto terroristico certamente però non compiuto dalle bambine, dai bambini, dalle donne e dagli uomini disarmati uccisi a decine di migliaia.

Al falso dilemma “genocidio o giusta reazione?”, rispondo

 Con queste parole di Alessandro Manzoni:" il sangue d'un uomo solo, sparso per mano del suo fratello, è troppo per tutti i secoli e per tutta la terra" Osservazioni sulla morale cattolica , VII). Parole veritiere che faccio mie e contrappongo alle chiacchiere vane, bugiarde, sacrileghe delle persone pagate per mentire.

 

Si discute quasi ogni sera in televisione sull’assassinio di Chiara Poggi, una ragazza carina uccisa 18 anni fa. Un altro sterminio: con questa giovane donna sono stati uccisi i suoi figli e i figli dei suoi figli per saecula saeculorum.

Una sentenza ha condannato il suo fidanzato di allora. Dopo tre lustri, il caso è stato riaperto e ora ne parlano e straparlano avvocati, adesso di grido, con diversi altri esperti veri o presunti.

Tante ciance infondate che procurano visibilità e probabilmente denaro ai vari ciarlieri saliti sulle ribalte televisive, e  garantiscono introiti pubblicitari alle diverse trasmissioni .

Tutto questo infligge altro dolore alla famiglia di Chiara e a quella del nuovo indagato che diversi commentatori vorrebbero venisse dichiarato colpevole subito al posto di quell’altro da scagionare. C’è ogni volta un processo mediatico con pseudo giudici contrapposti.

Una speculazione indegna che tuttavia seguo perché mi pare simbolica dell’epoca nostra che ha abolito il rispetto, l’attenzione per le persone, per le  parole, per tutto ciò che non è il lucro  personale. L’imperativo categorico è “profittare di tutto e di tutti”. Intanto il sangue versato offende la madre terra e avvelena l’aria del cielo.

 

Pesaro 5 luglio 2025 ore 10, 32 giovanni ghiselli

p. s.

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Alla ciancia vana e menzognera dei più contrappongo la mia attenzione devota alle parole che raccontano i fatti: tiv pevpraktai levgw. 

Sono incoraggiato a farlo siccome mi leggete in molti. Le mie fatiche umanamente spese non vanno tutte perdute come quelle di Prospero.

Chi mi legge non è un diavolo incarnato, non è Calibano.  

 

 

 

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