Infine poiché è stato attribuito alle cose secondo la specie
un termine del crescere e conservare la vita 585
e dal momento che risulta stabilito che cosa
ciascuna di loro possa per legge di natura,
che cosa invece non possa, né si muta alcunché, anzi tutte le cose permangono al punto che tutti i variegati uccelli ordinatamente
mostrano che nel loro corpo ci sono le screziature della specie, 590
devono senza dubbio anche avere un corpo
di materia immutabile. Infatti se i primi corpi costitutivi delle cose
potessero modificarsi vinti in qualche maniera,
risulterebbe anche incerto a questo punto che cosa possa nascere,
che cosa non possa e per quale ragione infine ciascuna cosa abbia
un potere determinato e un termine profondamente fissato,
né le generazioni potrebbero riprodurre tante volte secondo la specie
la natura, i costumi, la vita e i movimenti dei padri. 598.
L’ alte terminus haerens (596, e cf. v. I. 77)) il termine profondamente fissato fa pensare alla predestinazione, al destino e induce a porsi la domanda: fissato da chi?
Mi viene in mente una battuta di Amleto: “there ’is a special providence in the fall of a sparrow” (Hamlet, V, 2), c’è una specifica provvidenza nella morte di un passero.
Bologna 7 dicembre 2025 ore 20, 15 giovanni ghiselli.
p. s.
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